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Della venuta dell'Etere e dell'origine della Vita

«Nel mare del mondo scrosciavano tuonanti le onde dell'eternità, finché la prima briciola di Etere non si posò sulla terra: donando la Vita. Da quel momento in avanti l'etere ha sempre fatto parte di Ethera, non doveva fare altro che acquisire una forma»
  Il Mare del Mondo: quella immensa distesa d'acqua che circonda le terre conosciute, immutabile e perpetuo, inospitale e interminabile. Nonostante ciò è stato proprio questo ad accogliere il primo granello di etere all'alba dei tempi, prima che qualunque pesce o creatura marina potesse solcare i mari, prima che gli uccelli volessero, prima che le chiome degli alberi fossero attraversate dal vento, prima che la carne potesse  sentiere il calore del sole   Ciò accade in un tempo talmente lontano che neppure il pensiero sarebbe capace di spingersi tanto addietro. Un'antichità che spaventa, per quanto vuota e rumorosa, dove le sole forze della natura abitavano il mondo.   La comparsa dell'etere ha determinato una scissione, ha creato doppio dove prima vi era un unico: l'etere ha creato il vivente dal non vivente, donando quella che potremmo definire anima   La vita esplose rapida come il primo fiocco di neve che scatena una valanga   Queste raccolte di scritti erano racchiuse nel capitolo nominato «il racconto senza tempo»
«L'etere è vita nel suo stato indifferenziato precedente alla frammentazione nella molteplicità. Fonte invisibile di tutte le cose. Essere dentro ogni essere   Non pensate che l'etere sia separato dalla vita. Come potrebbe mai esserlo? L'etere è la vita dentro ogni forma, l'essenza interiore di tutto ciò che esiste ed è vivo. Pervade questo mondo»
L'Etere seeondo Kumaia è vita nel suo stato indifferenziato, senza forma, ma comunque vita. Tuttavia questo genera una questione: cosa distingue ciò che è vivo da ciò che non è vivo? L'anima. Un sasso o una montagna non ne possiedono una, ma anche il più sciocco saprebbe riconoscerne una in un neonato, mentre i più saggi comprendono come anche un albero o una gazza siano dotati di un'anima. Tuttavia l'etere, pur essendo vita, non possiede ancora una forma che possa accoglierla, ospitarla e tramandarla ed è per questo che l'etere cerca qualcosa in cui albergare, ma siccome tutto ciò che non è etere non ha vita si può dire per sillogismo che l'etere ha una naturale propensione verso ciò che è... morto:
«L'etere ha una naturale propensione verso la morte, perché esso è vita nella sua forma primordiale e indifferenziata, e può essere davvero vita solo donandola a qualcosa che è morto»
Dall'Introduzione del Kumaìstrum Kumaìa, 41° anno etereo
Date of Setting
L'alba dei Tempi

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