«La fiamma Cerulea e la fiamma di Adoramus: il fuoco creatore e il fuoco distruttore; l'uno che scalda e l'altro che scotta; l'uno cuoce e l'altro carbonizza;
uno illumina l'altro acceca. Un fuoco portatore di luce e l'altro fiamma immonda che rasenta la tenebra»
Simbolo del fuoco presenta intrinsecamente una contraddittorietà della sua natura: tra tutti i fenomeni, è veramente il solo che possa ricevere in modo così chiaro i due valori contrari: il bene e il male. Il fuoco splende in paradiso. Brucia all’inferno. È dolcezza e tortura. È cucina e apocalisse. È gioia per il bambino tranquillamente seduto accanto al focolare; e tuttavia punisce ogni disobbedienza se il bambino si avvicina troppo per giocare con le fiamme. È benessere e rispetto. È un dio tutelare terribile, buono e cattivo. Può contraddirsi: è dunque uno dei princìpi di spiegazione universale“.
Come può esistere qualcosa di così ambivalente come il fuoco? La risposta è semplice: perchè in passato le due fiamme costituivano un uno, il fuoco purissimo di Tenax
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