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Una terra affascinante e misteriosa ma anche oscura, meschina e maledetta. Un luogo pieno di sogni e di incubi, di speranze e di rassegnazione, di possibilità e di barriere invalicabili. Un' "affascinante e terribile contraddizione" l'ha definita qualcuno. Non potrebbe essere descritta meglio di così...

Etnia e Cultura

I Borcani hanno stature medie e atletiche. Anche se sono stati benedetti con mani delicate, tendono ad invecchiare velocemente, con carnagioni che vanno dal chiaro al lievemente abbronzato. I colori di capelli e occhi cambiano variamente, ma il marrone scuro è comune per entrambi. Gli uomini di ogni classe portano i loro capelli ondulati di media lunghezza, facendoli crescere selvaggi e spettinati. Le donne invece li portano abbastanza lunghi, adornandoli con fermagli e pettinini di legno o tartaruga. I popolani usano abiti comodi, con gli uomini che portano camicie larghe e pantaloni e le donne bluse e gonne di media lunghezza. In tali umili vesti, i colori della terra sono la norma. I nobili, d'altra parte, si vestono secondo mode barocche, anche se non amano i colori vivaci, preferendo uno schema di bianco e nero con gioielli d'argento. Sia i popolani che i nobili riservano i colori più vivaci per le feste.
I Borcani sono un popolo astioso, un'attitudine che ha permeato ogni aspetto della loro vita. Questo è in larga parte dovuto alle pesanti tasse da loro sopportate, combinate con il governo crudele e arbitrario dei nobili che ha favorito l'instaurarsi di povertà e criminalità. L'oppressione ha abbattuto ciò che una volta era un carattere amante della vita presso i Borcani, lasciando un popolo sconfitto che bada ai propri affari con un fatalismo rassegnato. Un triste e doloroso sguardo aderisce alla loro vita: si destreggiano tra i loro problemi come se fossero circondati da una nube di veleno oltre che di Nebbia. Alcuni di loro trovano il proprio conforto nella grazia della dea Ezra, la cui più grande e influente setta ha il suo centro nella Grande Cattedrale di Levkarest. Altri invece vedono nei nobili delle vere e proprie ancore di salvezza, celebrità da ammirare, idolatrare ed idealizzare imitandone le vuote mode e cercandone in ogni modo il favore, nonostante ciò che sono costretti a vivere proprio per colpa di questi ultimi. I nobili di Borca, infatti, intessono le loro tele di intrighi ed inganni, distraendosi in crudeli diversioni. Pagano ciò che considerano miserie in oro, terre e vite in cerca del potere, del brivido e del piacere più raro: emozione allo stato puro. Il popolo non è altro che un mero strumento ai loro occhi, utile soltanto per essere sfruttato e poi gettato via. Usando fini menti cospiratrici e notevoli capacità di eloquenza, sfruttano sogni e ambizioni per tentare gli innocenti nei debiti, nel ricatto e nella rovina mentre proseguono nelle loro rivalità o nella ricerca di decadenti desideri. Ciò rende il popolo anche delle facili pedine della dilagante corruzione e coloro che non si piegano ai capricci dei nobili devono affrontare ripetute umiliazioni prima di venire inevitabilmente schiacciati. Le rivalità fra aristocratici costituiscono poi un'altra notevole porzione delle "attività" dei nobili. Esse coinvolgono le famiglie, rivali e non, in cospirazioni e complotti nel tentativo di guadagnare ricchezze, potere e prestigio a spese di altre famiglie. O a volte solo per capriccio, invidia o antipatia. Ciò, nel tempo, ha inevitabilmente portato all'infrazione di alleanze, al verificarsi di dissapori, incidenti diplomatici e tradimenti che, pur non sfociando in dei veri e propri conflitti armati, si sono evoluti in delle faide familiari. Tali "lotte", che talvolta possono essere talmente intense e spietate da indebolire molto una famiglia o addirittura portarla all'estinzione, rendono il mondo dell'aristocrazia estremamente fluido e mutevole, pronto a liberarsi di una famiglia per sostituirla immediatamente e senza esitazione con un'altra. L'apatia e l'astuzia, quindi, sono virtù a Borca e nessuno le incarna in modo migliore dei due nobili più potenti ed influenti di questa terra: Ivana Boritsi e Ivan Dilisnya. Per tutti questi motivi Borca è anche chiamato il Dominio del Desiderio e dell'Inganno.
I Borcani vedono la magia con diffidenza e sospetto, soprattutto quella di origine arcana mentre quella divina è comunemente più accettata per i benefici che porta.
La popolazione del Dominio, infine, soprattutto quella dei suoi margini, è consapevole dell'esistenza di altre terre oltre la Nebbia che circonda i confini di Borca. Tuttavia, sebbene sia a conoscenza di commerci con alcune di esse e addirittura di invasioni da parte di altre sfociate negli ultimi anni in schermaglie di confine e guerre, le considera, chiamandole Terre delle Nebbie, come molto difficili e non meritevoli da raggiungere.
La quasi totalità della popolazione è umana, con un'esigua minoranza halfling ed una del tutto trascurabile rappresentanza di svariate altre razze umanoidi, più che altro originarie e provenienti dall'esterno del Dominio. Tra gli umani vi è poi la misteriosa, imperscrutabile e tanto sfuggente quanto affascinante etnia Vistani. Sottorazza umana dalla pelle, occhi e capelli più scuri, dalle tradizioni ed usanze antiche, sciamaniche e radicate in profondità nella terra e nel concetto del Destino e dallo stile di vita nomade. La loro società è patriarcale ma le donne anziane hanno il massimo rispetto di tutti. Con i loro carri coperti si spostano continuamente, come delle carovane, in tribù ovvero gruppi di più famiglie riunite insieme che vanno dai 10 ai 50 membri e che si considerano un'unica grande famiglia. Si guadagnano da vivere arrangiandosi e facendo un pò tutti i lavori anche se prevalentemente sono artigiani, mercanti ed intrattenitori, portando con sé storie delle terre che visitano. Si vestono con abiti fin troppo ampi e dai colori sgargianti: gli uomini indossano spesso dei gilet mentre le donne lunghe gonne colorate ma entrambi, oltre a portare i capelli lunghi, amano gli orecchini, gli anelli e le bandane. Amano la natura ed il contatto diretto con essa e possiedono innate doti di ballerini e cantori. Non amano, al contrario, le offese o la mancanza di rispetto di qualunque tipo né condividere la loro vita e la loro assoluta libertà con le altre razze. Ragion per cui, non solo non permettono e non tollerano gli incroci con altre etnie, ma nemmeno stabiliscono rapporti di collaborazione od amicizia con loro. Quei pochi non Vistani, però, che riescono a guadagnarsi la loro fiducia, troveranno dei potenti e leali alleati disposti persino a farli viaggiare con loro. C'è chi sostiene, infine, che i Vistani, oltre a vivere più a lungo della media dell'età umana, siano anche in grado di leggere il futuro interpretando una miriade di segni diversi, di curare, di benedire e di maledire il prossimo e persino di viaggiare a piacimento attraverso le Nebbie raggiungendo le loro desiderate destinazioni senza problemi.

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