Asgardiani Character in Meridian | World Anvil
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Asgardiani

Nelle gelide lande del nord gli Asgardiani dominano sul destino degli uomini in attesa del Ragnarok.   Appartenenti alla stessa razza degli Olimpi, gli Asi, gli Asgardiani un tempo collaboravano con i loro fratelli fino a quando Odino tentò di sondare i msiteri del cosmo consultando l'Oracolo.   Bramoso di conoscenza attraversò innumerevoli prove che lo protarono a troncare i rapporti con i suoi fratelli, Zeus, Ade e Poseidone.   Odino vide una battaglia finale tra gli Jotunn e gli dei, una nuova guerra e una nuova rinascita. Coloro che accettarono tale destino seguirono Odino su Asgard, mentre gli altri si recarono nell'Elysium.   Il mondo stesso si spaccò durante questo conflitto e oggi Asgardiani e Olimpi si spartiscono il mondo come due Pantheon diversi uniti però da un unico destino.  

La stirpe di Odino

  Gli Asgardiani sono venerati a Vaghàr nel nord di Volthàrion, una terra fredda, dura e letale dove lo stile di vita è radicalmente diverso da quello deu territori dell'Unione e dell'Impero.   Gli Asgardiani, signori del nord, rispecchiano le caratteristiche degli abitanti di questi luoghi inospitali.  

Odino

    L'Occhio Sfuggente   Simbolo: Occhio azzurro spalancato   Allineamento: Neutrale Buono   Dominio: Conoscenza, Guerra   Re di Asgard e padre degli dei del nord, Odino è fratello di Zeus, Poseidone, Ade ed Era. Guidò lui stesso la Caccia Selvaggia in sella al suo leggendario destriero a sei zampe Sleipnir. Sconfitti gli Jotunn la brama di conoscenza di Odino lo portò al cospetto dell'Oracolo Eterno, un'entità che veglia sugli dei e sui mortali per mentenere l'equilibrio cosmico. Contro il volere dei suoi fratelli Odino intraprese una serie di riti sanguinosi volti a fargli apprendere i segreti del cosmo. Si incarnò in un uomo mortale e si cavò un occhio per bere dal pozzo dell'Oracolo, poi impiccò a un frassino trafitto da una lancia per sette giorni e sette notti sacrificandosi a se stesso in quanto Dio. Odino scoprì segreti indicibili che fecero vacillare la sua sanità mentale, cambiò radicalmente e profetizzò il ritorno degli Jotunn alla fine del tempo degli Asi e un nuovo mondo sorto dalle ceneri del precedente: il Ragnarok. Inorriditi da tali atti, i suoi fratelli lo rinnegarono lasciando Asgard e la corte di Odino. Da allora gli Asgardiani si preparano incessantemente al Ragnarok. I guerrieri del nord dopo la morte si recano nelle sale di Asgard per allenarsi in vista della battaglia.   Odino viaggia per Meridian sotto molte forme diverse in cerca di nuove conoscenze, strategia, incantesimi, tecnologie e qualunque cosa possa essere utile al momento del Ragnarok.  

Dogmi e Fedeli

    In quanto re di Asgard Odino viene riverito da tutti i fedeli del Pantheon. I suoi seguaci perpretano la ricerca della conoscenza, finalizzata a fornire un vantaggio agli Asi durante il Ragnarok. Proprio come il loro patrono i fedeli di Odino viaggiano in cerca di nuvoe avventure, spesso sono maghi che tentano di svelare segreti arcani o tombaroli in cerca di risposte sepolte tra le rovine delle civiltà antiche. Odino premia l'astuzia in combattimenti, la conoscenza è potere e tramite essa si può dominare il proprio avversario, per questo i seguaci di Odino sono anche ottimi strateghi e guerrieri. Gli Jarl di Vaghar tengono in estrema considerazione i consigli di un seguace di Odino sebbene si guardino bene dal fidarsi ciecamente di loro: sono volubili e non è raro che Odino, nella sua immensa saggezza, decida di cambiare schieramento in una disputa tra mortali.   I Bendetti da Odino spesso coprono l'occhio sinsitro con delle bende, imitando il loro patrono, cavarsi volontariamente un occhio o un arto viene però è un atto sconsiderato condannato dal culto. D'altra parte perdere un'occhio in battaglia è visto come un segno del favore di Odino.   Coloro che ricevono poteri da Odino li usano sempre come ultima risorsa, se tutto il resto fallisce allora scendono in campo con i loro incantesimi e le loro cure. Se una ferita può essere medicata evitano di sprecare i loro poteri: affidarsi totalmente alla magia indebolisce il corpo e la mente.   Infine tra i fedeli di Odino troviamo i Berserker, temuti guerrieri selvaggi del nord essi pregano Odino prima di una battaglia venendo ricompensati da lui con una frenesia omicida chiamata "Ira".  

Freya

    Regina di Asgard, Dea della bellezza, Amica degli Elfi     Simbolo: Gatto nero     Allineamento: Neutrale buono     Dominio: Vita, Natura.     Moglie di Odino e Regina di Asgard, Freya nacque dall'unione di un'Asi e di un potente signore fatato. Ascesa al rango di divnità per aver combatutto al fianco di Odino, divenne sua moglie dopo la sua rottura con i fratelli. Freya è un'entità duplice come la sua natura, in parte Asi in parte fata. La sua parte Asi viene invocata per proteggere la famiglia, le partorienti e le donne in generale: il suo nome viene invocato dalle madri. E' dunque protetrice delle nascite e simbolo di rinnovamento per questo è molto amata tra i contadini, gli allevatori e il popolino facendo di Freya l'esatto opposto di Era (moglie di Zeus che la detesta).   La parte fatata di Freya però è più appassionata e impulsiva, sotto queste vesti ella è la Dea della bellezza e dell'amore passionale, protettrice dei fanciulli e delle fanciulle invita i suoi giovani seguaci a godere dei loro anni migliori.   Freya è la divinità che più si è avvicinata agli elfi tra tutte quelle esistenti. Come lei anche gli elfi hanno del sangue fatato nelle vene e condividono la sua visione appassionata del mondo. Per questo Freya aiutò gli Eterni a ricreare la razza elfica divenendo loro amica e alleata. Gli Eterni non dimenticheranno mai il gesto di Freya, lei da parte sua non pretende venerazione da queste creature rispettandone l'indole caotica. Un elfo è però sempre il benvenuto presso i fedeli di Freya e viceversa, coloro che portano il simbolo del gatto nero sono sempre i benvenuti nelle città elfiche.  

Dogmi e Fedeli

  I seguaci di Freya fanno tutto con ardore e entusiasmo, lavorando sodo per garantire alla vita di procedere serena. Nutrici e insegnanti si rivolgono al suo aspetto più quieto, venerandola come divinità protettrice della famiglia. Bardi, elfi e giovani avventurieri si rivolgono al suo aspetto più esuberante e festoso.   A causa del suo legame con le fate, i suoi fedeli si interessano anche alla protezione della natura e sono ben accetti tra i seguaci dalla mente più aperta dell'Antica Fede. Per i suoi fedeli vita e natura sono legate in maniera indossolubile dunque vanno protette in egual modo.    

Balder

    Dio dell'arte e della bellezza     Simbolo: Calice d'oro con gemme incastonate.     Allineamento: Neutrale buono     Dominio: Luce, Vita   Figlio di Odino e Freya, Balder è il più bello e il più amato tra gli dei asgardiani. Un essere raffinato che incarna ogni virtù, Balder è un eccezionale poeta nel cui sangue scorre sia il sangue degli Asi che quello del Piccolo Popolo. Nella sua visione apocalittica Odino ha visto la morte di Balder, per questo motivo Freya ha viaggiato a lungo per riuscire a lanciare un potente incantesimo che ha reso il figlio totalmente invulnerabile. Nonostante le precauzioni prese, Balder in cuor suo sa che la sua ora giungerà ma non per questo si fa sopraffarre dalal paura, lui affronta la vita con un sorriso. E' sposato con Nanna, un'Asi.   Loki lo odia profondamente, forse invidioso dell'amore di cui Balder è oggetto.   La sua morte, se mai dovesse sopraggiungere, sarà il segnale dell'inizio del Ragnarok e della fine degli Asgardiani.  

Dogmi e Fedeli

  Per i fedeli di Balder lo stato mentale ed emotivo dell'artista che crea oggetti d'arte lo porta più vicino agli dei: sono loro infatti a ispirare i mortali permettendo loro di cristallizzare l'essenza divina nell'arte. Pertanto nei templi di Balder si pratica un vero e proprio culto del bello, qui gli artisti si confrontano tra loro in cerca di ispirazione.   Un altro aspetto fondamentale del culto di Balder è l'accettazione del destino; cosi come Balder è consapevole che un giorno morirà, anche i suoi fedeli devono accettare il destino, non per questo la vita va vissuta nella paura. Per questo i suoi fedeli sono inguaribili ottimisti che affrontano i problemi con un sorriso.   Il culto di Balder è ristretto alle corti e alle botteghe d'arte di Vaghàr. Anche in una terra tanto inospitale c'è spazio per la bellezza.    

Forsetti

    Il Pacificatore     Simbolo: Testa di un uomo barbuto     Allineamento: Neutrale Puro     Dominio: Luce     Forsetti è figlio di Balder e Nanna. Non ha mai detto una bugia ed è l'incarnazione stessa dell'ordine e della legge. Uno spirito inamovibile e incorruttibile, Forsetti arbrita le dispute tra gli Asgardiani che si appellano al suo giudizio imparziale: un essere privo di emozioni e passioni, nato soltanto per servire la giustizia suprema.    

Dogmi e Fedeli

  Il culto di Forsetti vigila sui governanti. I governo dovrebbero garantire l'imparzialità e dare a chiunque, uomo, donna, umano e non il diritto di difendersi. La vera giustizia deriva dall'assenza di emozioni e passioni: la passione offusca la giustizia, l'emozione fa peso sulla bilancia della ragione, il giudice deve essere privo di qualsivoglia impulso. La giustizia applicata senza l'assenza di passione non è giustizia.   Tale dogma è difficile da applicare per un mortale, pertanto i "veri" seguaci di Forsetti sono pochi e quelli che ricevono poteri da lui sono ancora meno: i rappresentanti di Forsetti su Meridian sono il flagello dei corrotti, inamovibili, incorruttibili e privi di emozioni puniscono i malvagi e assolvono i giusti meccanicamente e in modo perfetto.   I templi di Forsetti sono i luoghi ideali in cui i sospettati possono rifugiarsi, in questi luoghi nessuno viene giudicato fino a un minuzioso processo.   Tutte queste caratteristiche hanno reso il culto impopolare tra molti Jarl, mentre gli adoratori di Loki tentano costantemente di corrompere e piegare i seguaci di Forsetti per puro gusto personale.   Le implicazioni del culto impenzieriscono persino i Diavoli che collaborano volentieri con i cultisti di Loki.    

Heimdall

    La Sentinella     Simbolo: Gjallahorn (Il suo corno da guerra personale)     Allineamento: Legale Buono     Dominio: Luce, Guerra     Heimdall è il guardiano di Bifrost il ponte che collega Meridian con Asgard. Fratello maggiore di Sif, Heimdall ha combattuto al fianco di Odino innumerevoli battaglie, guardandogli sempre le spalle. Dopo la Caccia Selvaggia ottenne il compito di proteggere Asgard dai suoi nemici, compito che accettò e che tutt'ora esegue. Heimdall non dorme mai e può percepire qualunque cosa avvenga nel multiverso, senza però intervenire se non gli viene ordinato.   Fedele al suo dovere, quando giungerà il Ragnarok e gli Jotunn torneranno suonerà il suo corno Gjallahorn il cui suono echeggerà per tutti i mondi annunciando l'inizio della battaglia.  

Dogmi e Fedeli

    Il culto di Heimdall è il più diffuso tra i soldati semplici e le guardie cittadine, proprio come Heimdall essi sono gli occhi, le orecchie e le spade dei regni mortali contro le minacce esterne. I guerrieri più fedeli ottengono il titolo di Thane (Paladini) guerrieri incorruttibili dotati di poteri magici provenienti dallo stesso Heimdall.   Anche i ranger che perlustrano le fredde valli di Vaghàr invocano l'aiuto di Heimdall e dei suoi sensi per sopravvivere alla natura selvaggia. Insomma, il suo è un culto militaresco, i suoi templi sono organizzati come vere e proprie caserme con preti guerrieri che fungono da capitani delle guardie cittadine.  

Thor

  Dio del Tuono     Simbolo: Mjolnir     Allineamento: Caotico Buono     Dominio: Tempesta, Guerra.     Thor è figlio di Odino e della Titana Jord nato molto tempo prima della Caccia Selvaggia, Thor è il più forte tra gli Asgardiani e tra tutti gli esseri mortali e non di Meridian... o almeno è cosi che crede lui. Se Odino è complesso e astuto, Thor è semplice e fisico, per questo è estremamente popolare tra il popolino. E' la divinità più popolare del pantheon ma riconosce l'autorità di Odino. Thor è famoso per le sue sfide, spesso discende nell'Abisso per affrontare gli Jotunn e viaggia per il multiverso a caccia delle bestie più potenti in cerca di una sfida alla sua altezza. I suoi avversari preferiti sono: sua moglie Sif, Ares e Apollo. Ha tentato di sfidare Atena, trovando però un secco rifiuto che il Dio del Tuono non dimentica. Sebbene sia sposato con Sif ha seminato un considerevole numero di bastardi in giro per il multiverso.    

Dogmi e Fedeli

  Il culto di Thor crede che il valore di un mortale si misuri soltanto da come affronta le sfide. Insegna la fiducia in se stessi e sull'individualismo: per questo motivo sono gli ultimi a dare sostegno a un'impresa, ma sono sempre i primi a congratularsi con chi riesce senza il loro aiuto.   Per Thor le tempeste violente sono necessarie, esse portano distruzione spazzando via le strutture deboli. Dopo la tempesta solo quelle forti sopravvivranno e nuove opportunità emergeranno per i sopravvissuti.   Per i guerrieri devoti a Thor in battaglia ciò che conta è la prestanza fisica, ciò li porta a dispute amichevoli con il culto di Sif in un'etenra lotta tra potere e abilità. Da queste sfide bonarie generalmente emerge che entrambe le cose sono necessarie.   La carriera militare è ciò che forma un uomo per il culto, ogni fedele di Thor ha prestato servizio presso un esercito regolare o una compagnia mercenaria. I cultisti non tengono in considerazione coloro che non hanno mai intrapreso la strada delle armi, ma è possibile riscattarsi ai propri occhi con delle prove di forza.   I templi di Thor sono delle piccole caserme a differenza di quelli di Heimdall però, qui vige il caos: fiumi di birra, schiamazzi, combattimenti, sfide di ogni sorta. Non sono luoghi per gente raffinata o facilmente impressionabile.   Mentre il culto di Heimdall è seguito da alti ufficiali, combattenti di regioni di frontiera e nobili, quello di Thor è praticato dai soldati semplici.   Chi entra per la prima vlta i nquesti tempi viene immediatamente sfidato a una gara, che sia di corsa o di bevute poco importa. In queste gare non è importante vincere ma dare il meglio di se stessi.   Il culto di Thor è popolare anche tra i nani del nord che apprezzano il carattere del dio del tuono e dei suoi seguaci.    

Sif

  Dea dell'Eccellenza e dell'Abilità in Battaglia     Simbolo: Spada rivolta verso l'alto     Allineamento: Caotico Buono     Dominio: Guerra     Sif è la dea dell'abilità e della strategia. Se Heimdall è la disciplina e Thor la forza, Sif rappresenta l'astuzia impiegata nell'arte della guerra. Sorella minore della Sentinella e moglie del Dio del Tuono, è raffigurata come una fanciulla dai capelli biondi i quali sono stati distrutti da Loki per scherzo e ricostruiti da Efesto come dono di pace dopo le Invasioni dei Nord. SIf è sempre pronta a misurare la propria abilità, accompagna spesso il marito nei suoi viaggi e i due si sfidano di continuo in modo bonario. Sif ha sempre combatutto in prima linea vantandosi di stare almeno due passi avanti al suo nemico. Considera Atena una degna rivale e tra le due vi è un certo rispetto reciproco.  

Dogmi e Fedeli

  I seguaci di Sif sono generalmente eccellenti guerrieri caratterizzati da un ampia conoscenza tecnica, molti sono Maestri di Battaglia. Possiedono anche conoscenze in altri ambiti come storia, geografia, araldica e sopratutto tattica militare.   Sif è servita da delle sacerdotesse guerriere, se nel culto tutti sono i benvenuti le alte cariche sono riservate alle donne. Le sacerdotesse di Sif che non possiedono capelli biondi si colorano almeno una treccia, oppure intrecciano dei nastri gialli tra i capelli per imitare la dea.   I templi di Sif sono, come quelli di Thor e Heimdall, delle vere e proprie caserme (in alcuni casi sono situati in strutture adiacenti).   I templi della dea però possiedono sempre un'ala isolata adibita a rifugio per donne ferite, partorienti o sfregiate. Esse vengono accolte dalle sacerdotesse e protette da ogni minaccia.   I normali visitatori dei templi non possono entrare se non sono armati e in questo caso vengono immediatamente sfidati dalle sacerdotesse per dimostrare di saper usare la propria arma. In genere si tratta di duelli alla prima caduta o al primo sangue che raramente finiscono male. Chi è impossibilitato o si rifiuta di combattere viene bandito dal tempio.  

Loki

  Dio dell'Inganno e della Malizia     Simbolo: Fiamma     Allineamento: Legale Malvagio     Dominio: Inganno     Loki è una figura ambigua nel panorama delle divinità Asgardiane. Egli venne adottato da Odino prima della Caccia Selvaggia, crescendo alla sua corte. Il suo passatempo preferito è fare scherzi agli dei per farli infuriare. In genere dopo aver giocato uno scherzetto si fa perdonare con un dono. A detta sua queste burle servono a spronare gli dei a fare di meglio, ma è innegabile che dietro di essi vi è una certa malvagità. Durante la Caccia Selvaggia Odino si è servito di Loki come spia tra gli Jotunn e tra i Diavoli.   In questo periodo ha avuto una storia con Glasya, figlia di Asmodeus dalla quale ha avuto due figli: Il lupo infernale Fenrir e Hela.   Atena accusò Loki e Odino di aver contribuito con questi sutterfugi a far ascendere Asmodeus al rango di divinità e la figlia di Zeus è per questo acerrima nemica dello zio e del dio dell'inganno.   Loki è oggetto di odio e disprezzo tra gli Asgardiani: Freya sospetta che in qualche modo ucciderà il suo adorato Balder, Sif non lo ha mai perdonato per averle fatto perdere la sua preziosa chioma, Heimdall non apprezza i suoi scherzi e pochi tra gli Asgardiani minori nutrono simpatia per lui.   Odino sembra l'unico a tenerlo in considerazione mentre con Thor ha un rapporto di amore/odio. I due hanno vissuto innumerevoli avventure insieme a caccia di mostri e imprese ma la gloria è sempre andata al Dio del Tuono.   Per queste e molte altre ragioni Loki prova un forte odio verso i suoi fratelli che tiene sopito.  

Dogmi e Fedeli

  I fedeli di Loki sono ladri, criminali e figure reiette per questo il suo culto non viene visto di buon occhio. Nonostante abbia un lato oscuro, esistono anche suoi fedeli meno drastici i quali adorano giocare scherzi bonari sopratutto ai cultisti degli altri dei.   In questo modo spronano i loro simili a fuggire dalla noia quotidiana o da una vita votata alla guerra. I poeti tormentati, coloro che vivono fuori da questo tempo e coloro che si sentono fuori posto trovano conforto in questo aspetto di Loki, un porto sicuro in un mondo che non li comprende.
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