Fuga x Furto x Fuga
Sconfitti anche gli ultimi enormi ragni, si rimettono in marcia, mentre cala la notte, alla ricerca del portale. Magnus, seppur in stato pietoso, riesce ad individuare alcune aure magiche, mentre appaiono nella zona in cui il gruppo si sta dirigendo. Procedono mantenendo la guardia alta e giungono al portale, vicino al quale si ergono altri due ragni mostruosi. Il combattimento è breve, la Squadra fa piazza pulita del campo di battaglia e Sylas si appresta ad analizzare il portale. Si tratta di uno squarcio dimensionale, aperto sulla corteccia di un albero, abbastanza grande da far passare, con facilità, almeno due Faltir. Infilata la testa nel portale, vede una foresta tetra e percepisce l’aria rarefatta, di uno scantinato aperto, per la prima volta, dopo anni. D’un tratto, sentono dei passi di marcia e subito tutti si nascondono dietro ai grossi alberi vicini.
Sulla stessa corteccia, si apre un secondo portale, di simili dimensioni, dal quale esce un plotone di Davnos. Facendo finta di nulla, alcuni soldati si avvicinano all’albero dietro cui si nascondono lance e Faltir, attratti dalla luce emanata dalla mazza del Chierico. A sorpresa, inizia un’altra battaglia, ma il Capitano chiama la ritirata con l’ausilio del suo corno magico. Nella fuga, la Squadra si divide:
- Magnus e Loras vanno nella stessa direzione;
- Sylas fugge a gran velocità in solitaria, esattamente come Lance, anche se in direzioni opposte;
- anche Faltir corre via, ma è molto più lento e viene bersagliato da diversi colpi, in suo soccorso però, da una roccia prende vita un umanoide interamente fatto di pietra, brandisce un grosso martello e si scaglia sui soldati, aiutando Faltir, per poi fuggire con lui.
Magnus e Loras decidono di dirigersi al di fuori della foresta, orientandosi grazie alla mappa donatagli da Kerol Greens, la Guardacaccia di Lonetress. Lance invece, trova qualche difficoltà nell’orientarsi e finisce alle porte della pericolosa palude, che Kerol si era tanto raccomandata di non esplorare. Nel frattempo Sylas si nasconde e attende, finché non inizia a sentire dei rumorosi passi provenire verso di sé. Rimanendo nell’ombra, riconosce Faltir, accompagnato da uno strano umanoide; dietro i due, tre soldati Davnos li rincorrono. L’Elfo si unisce a Faltir e al nuovo alleato, insieme sconfiggono i nemici in men che non si dica e decidono anche loro di dirigersi al di fuori della foresta, guidati dal silenzioso uomo di pietra.
La strada è lunga e Lance, nell’oscurità della notte, solo e disorientato, inizia a temere per la sua vita. Come se non bastasse, un altro ragno enorme e mostruoso gli si fionda contro. Lasciando perdere ogni tattica studiata all’Accademia, Lance si lascia guidare dal suo spirito di sopravvivenza e agita le lame a gran velocità, facendo a pezzi la creatura in poco tempo. Dall’altra parte, anche gli altri due gruppi se la vedono male, entrambi intercettati da alcuni plotoni Davnos. Mentre Loras e Magnus decidono di nascondersi ed attendere che la tempesta si sia calmata, il gruppo formato da Sylas, Faltir e l’uomo di pietra, mena duro le mani. Lo scontro è all’ultimo sangue e più volte vanno vicini alla morte, ma soprattutto grazie ai potenti colpi, del loro nuovo alleato, riescono ad abbattere tutti i membri del plotone.
Alle luci dell’alba, Magnus e Loras escono dalla foresta e concordano di attendere qualche ora l’arrivo dei compagni. Poco dopo, anche Faltir e Loras trovano l’uscita, ma in una zona diversa; oltretutto, appena usciti, l’uomo di pietra si disfa, tornando ad essere un ammasso di rocce privo di vita. Faltir si rattrista e prega per lui, poi guidato da Sylas, si rimette in marcia. Orientandosi con l’ambiente circostante, costeggiano la foresta alla ricerca del sentiero percorso all’andata e in un paio d’ore, raggiungono i compagni. Manca solo Lance e il Capitano preoccupato, decide di usare uno dei suoi oggetti magici, per richiamarlo a sé. Il trucchetto funziona e Lance, che stava perdendo la speranza, non crede ai suoi occhi nel rivedere i compagni.
Finalmente riuniti, sani e salvi, tornano a Lonetress, dove provano a spiegare, con scarsi risultati, ciò che è accaduto nella Foresta della Solitudine. Sir Maximilian vuole a tutti i costi verificare la veridicità di ciò che dicono e invita la Squadra a soggiornare nel suo palazzo, fino a verifica compiuta; non potranno lasciare la struttura se non con un permesso speciale della Segreteria. Vengono dunque scortati nelle proprie stanze e si riposano, in attesa della cena. Solo Magnus decide di gironzolare per il palazzo, alla ricerca di una biblioteca, che però non trova.
La cena è squisita e la serata trascorre in tranquillità fino al coprifuoco. Mentre tutti dormono, Magnus esce dalla sua stanza e si dirige verso la Segreteria, intenzionato a trovare il manoscritto richiesto da Eladrin: Le Cronache del Caos. Finisce addirittura nella sala del trono, dove Sir Maximilian dev’essersi addormentato, prima ancora di raggiungere le sue stanze. Senza fare alcun rumore, Magnus apre una delle porte nella sala ed imbocca un corridoio che porta a delle scale. Decide di proseguire verso il basso e trova una zona interrata, molto umida e scomoda. Uno stretto corridoio lo porta dinnanzi ad un uomo alto e pelato, con le braccia conserte, in piedi a guardia di una porta dietro di sé; non c’è altro lì sotto. Anche se invisibile, in qualche modo, l’uomo sa che Magnus si trova lì e gli intima di andarsene. Lui però non cede ed inizia uno scontro, abbastanza teso, durante il quale Magnus riesce ad ingannare il guardiano grazie ai suoi poteri: fa allontanare l’uomo dalla stanza che difende, si fa inseguire fin sulle scale, poi con un balzo dimensionale, si trasporta nella stanza. Qui, trova il tomo che stava cercando, ma viene raggiunto in breve dal guardiano, che lo attacca furioso. Magnus evita il colpo e fugge, si trasforma in pipistrello e vola fuori da palazzo.
Poco dopo, delle guardie bussano con insistenza alle camere degli altri avventurieri. Tutti vanno ad aprire e vengono ammanettati e portati nella sala del trono, da Sir Maximilian. Assieme a loro ci sono altri tre individui, un cuoco in sovrappeso e una coppia di giovani della servitù. In breve, Maximilian interroga i tre e li fa portare via, dando loro degli Warning, in base al crimine commesso. Poi giunge a Loras e gli chiede con insistenza dove si trovi Magnus, principale indiziato del furto subito pochi minuti prima. Il Capitano non ha idea di cosa stia parlando, ma di fatto Magnus è l’unico che manca. Vengono interrotti da alcune guardie, che portano di corsa Reverus a Sir Maximilian; il Governatore però, rimane nauseato dal gas emesso da Reverus e sviene. Chiefyo Uitanus porta via il corpo di Sir Maximilian e la Squadra rimane in compagnia delle sole guardie, mentre Reverus svolazza sul soffitto e cerca di liberare i suoi compagni.
Lance tenta di slogarsi i pollici per togliersi le manette, ma al primo pollice andato, caccia un urlo e viene steso da una guardia. Faltir, già inalberato per come avevano trattato Reverus, prova ad intervenire, ma viene steso anche lui. Nel trambusto, Reverus aiuta Loras a liberarsi ed egli disarma una guardia e la prende in ostaggio. Con una veemenza che mai aveva mostrato, condiziona e intimorisce tutti i presenti, minacciando di uccidere la guardia. L’intera squadra a questo punto passa all’offensiva e con qualche colpo ben assestato, stendono le guardie.
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