Spaccateschi x Imboscata x Buhara
È il grande giorno, finalmente si parte per la prima missione sotto il comando di Sir Loras: recarsi al covo degli ogre Spaccateschi e trovare il Capitano Jareth e i suoi uomini. I primi giorni di marcia procedono serenamente, il gruppo è numeroso e ben preparato. Le insidie iniziano durante la traversata dei Monti Dursali, peggiorando man mano che il gruppo si avvicina al covo. Ki-Yoshi, che in passato diede indicazione a Sir Loras sull’esatta posizione del covo, guida il gruppo fra le montagne e in circa cinque giorni di stremanti rampicate e incontri ostili, giungono alle porte di un piccolo villaggio rurale; è il covo, o almeno così pensavano.
Riescono a sventare l’imboscata che li attendeva all’interno del villaggio, grazie ad una ricognizione aerea di Virgil. Poi attirano gli assalitori fuori dal villaggio e li affrontano, sconfiggendoli. Dopo poco, capiscono che il villaggio in cui si trovano, ormai deserto, non può essere il vero covo degli Spaccateschi, quindi cercano e trovano delle tracce, che portano ad un’enorme entrata cavernosa, ai piedi di un monte.
Dentro all’immensa grotta naturale, trovano tutto ciò che cercavano, il covo, gli uomini dell’Ordine di Heironeus e il Capitano Jareth. Purtroppo, gli uomini sono morti, rimangono solo le loro teste incastonate in spessi e alti paletti di legno. Il Capitano invece, sta lottando in un’arena, per il diletto degli ogre spettatori. Sir Loras vuole tentare di salvarlo ed elabora un piano con la Squadra Magnus: lui e Magnus, da invisibili, andranno a salvare il Capitano Jareth, mentre gli altri dovranno attirare l’attenzione il più possibile; al momento giusto, tutti dovranno far ritorno a Valinor, con l’ausilio degli oggetti magici in loro possesso.
Parte l’operazione ed effettivamente, molti ogre vengono attirati al di fuori dell’arena, ma non solo. Il covo è talmente enorme, che da altri corridoi giungono Spaccateschi a non finire; nessuno avrebbe immaginato potessero essere così tanti. Il gruppo fa quel che può, finché non sono costretti a fuggire, con la pietra di Ki-Yoshi. Una volta a Valinor, si trovano di nuovo in casa delle sorelle dell’elfo, che cacciano tutti via malamente. Si dirigono poi all’ufficio di Sir Loras, sapendo che con la pietra in suo possesso, è li che faranno ritorno.
Nel frattempo, Sir Loras e Magnus arrivano nel cuore dell’arena e trovano il Capitano impegnato in un serrato combattimento. L’arena è pressoché deserta, oltre a loro ci sono solo due ogre, uno è decisamente enorme, mentre l’altro è più minuto, ma utilizza la magia; entrambi stanno combattendo con Jareth. Sugli spalti poi, seduto su una specie di trono d’onore, c’è Buhara, il capo del Clan, nonché uno dei mostri più temuti del regno. Grazie all’intervento di Magnus e Sir Loras, i due avversari nell’arena vengono battuti, ma Buhara, in men che non si dica, scende in campo e decapita con un sol colpo il Capitano Jareth, costringendo Sir Loras alla ritirata.
Si trovano tutti nell’ufficio del Cavaliere, la missione è fallita, ma almeno hanno più consapevolezza del potenziale nemico. Sir Loras, visibilmente provato dai fatti, congeda tutti e si ritira in solitudine. La Squadra si disperde come da suo solito:
- Ban va al Parco degli Dei, a ritirarsi in preghiera nel tempio di Heironeus, in onore dei caduti;
- Meigon va in biblioteca, per continuare i suoi studi linguistici;
- Flint va da Eladrin, che è finalmente tornato e da appuntamento a tutti al Jesse’s per una cena, di lì a due giorni;
- Ki-Yoshi e Magnus tornano al QG a riposare;
- Virgil si dirige all’appartamento delle sorelle di Ki-Yoshi, entra contro la volontà della maggiore e compie scempi d’ogni genere, lasciando un bollettino di due guardie morte, le sorelle pure, cuori strappati e corpi squarciati.
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