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Rhazin

Rhazin lo sfregiato è stato l'unico dei Draconidi ad avere le ali. Ciò gli dava un enorme vantaggio dal punto di vista militare. Rhazin tuttavia non era solo un potente signore della guerra: abile nel creare strategie, nell'inspirare fiducia e estremamente scaltro riusciva a creare un vantaggio con la sua sola presenza.   Secondo la leggenda Rhazin nacque durante un eclisse, un presagio e una benedizione della divinità Tzeech(dio del cambiamento). Sin da giovane risultava estremamente caparbio, sia durante le razzie che nelle prove d'ingegno.   Raggiunta l'adolescenza sfidò il capotribù e ne prese il controllo.
  Iniziò quindi una lunghissima campagna per unificare le centinaia di tribù nomadi sotto il suo vessillo.   Dopo numerose vittorie schiaccianti fondò una città stato nelle montagne: la posizione rendeva la città praticamente inespugnabile.   Non fu che l'inizio. Dichiarò guerra a tutte le tribù della pianura sottostante e scacciò gli orchi dalla zona.   All'età di 50 anni, non più nel fiore degli anni si scontrò con Tormin del gelo (campione dei nani) al culmine di una battaglia che aveva visto i due eserciti combattere con una ferocia senza eguali. Secondo quanto riportato dagli storici del tempo lo scontro tra i due durò quattro giorni ininterrotti, al termine dei quali entrambi vennero riportati in patria dai corrispettivi soldati poiché in fin di vita. In seguito si racconta che Rhazin non scese più nel campo di battaglia, ma si adoperò come generale e stratega, lasciando compiere il lavoro sporco proprio a quei soldati che pochi decenni prima vivevano come nomadi senza una causa da seguire.   La campagna con le regioni a sud si concluse con un nulla di fatto. Malgrado le vittorie iniziali l'Impero di Rhazin non riuscì a sfondare a causa dell'alleanza creatasi tra le città stato di quello che sarebbe diventato il Regno di Helior.   A seguito della mediazione svolta dall'arcimaga Deliana, Rhazin (ormai anziano) accettò la pace e la connessione dei vari regni per favorire la diplomazia.   Morì all'età di 95 anni consumato da una malattia sconosciuta che aveva cominciato a tormentarlo qualche anno prima.   Avendo compiuto l'impossibile in vita, dopo la sua morte fu considerato al pari degli dei dagli abitanti dell'impero. Ancora oggi un enorme tempio a lui intitolato domina la capitale Scaglia Sfregiata, e la sua lancia è venerata come la più sacra delle reliquie.

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