Sansone di Astora

Giovane paladino di Astora e fratello minore di Lapp, alto chierico di Astora.
I due rimasero orfani in tenera età e vennero presi in custodia dai sacerdoti del regno del sole.
A differenza di suo fratello, Sansone non è mai stato un grande studioso: ai testi sacri e alle pergamene ha sempre preferito il mondo reale, volendo sperimentare in prima persona ogni cosa. Per questa ragione veniva spesso punito dai maestri del culto di Druena, dea dei soli e della vita.
Nonostante la sua indole, gli insegnamenti impartitigli da suo fratello lo resero una persona devota verso la divinità.
Quando Lapp, alto chierico di Astora diventò prima un sacerdote e poi un chierico, Sansone decise di seguire una via tutta sua: essendo estremamente prestante fisicamente si unì all'esercito del Regno di Helior, scalando i ranghi grazie alle sue abilità e alla sua tenacia.
Ricevette molteplici elogi dai generali per le sue imprese e la sua mente salda come l'acciaio.
Diventato un comandante, si contraddistinse quando salvò il suo plotone dall'attacco di un giovane drago rosso ad ovest della Cicatrice. Grazie a quest'impresa gli venne affidato il titolo di guardia reale.
Fu inviato, insieme a componenti del suo plotone originale, a Doppio Sigillo quando Re Horvel di Drexthar chiese aiuto ai vari regni, in segno di amicizia tra i due sovrani.
Incaricato da Versulf di sconfiggere dei negromanti, venne intrappolato assieme ai suoi compagni e uno alla volta vennero torturati e giustiziati. Salvato in extremis dalla compagnia di Xander Godwin e unico superstite tra i suoi compagni, ha giurato che porterà alla dea in persona la testa del traditore.
"Non fu un drago a portare la fine dei miei compagni, ma un verme."