Myrkul
(a.k.a. Il Signore delle Ossa, Vecchio Signore dei Teschi, il Mietitore)
Myrkul è un dio antico, uno dei tre ex-mortali che ascesero al rango divino quando Jergal si stancò dei suoi doveri divini e distribuì tra loro le sue aree di influenza. Myrkul divenne il dio della morte e dei morti e regnò sulla Città dei Morti per secoli finché anche lui non fu ucciso a sua volta. Col tempo, Myrkul fece ritorno, perché, dopotutto, può forse morire la morte stessa? I fedeli di Myrkul lo chiamano il Mietitore, colui che reclama le anime e le porta al cospetto di Kelemvor per essere giudicate.
Myrkul è una divinità di morte, decomposizione, vecchiaia, sfinimento, crepuscolo e autunno. È il dio della fine di tutte le cose e della disperazione, proprio come Lathander è il dio degli inizi e della speranza. La gente non prega Myrkul bensì ne è terrorizzata e lo incolpa del mal d'ossa e della vista che si affievolisce. Si crede che Myrkul resti impassibile e inamovibile anche di fronte ai suoi seguaci più devoti. Coloro che scelgono Myrkul come patrono tendono a essere tetri, taciturni e ossessionati dai morti e dai non morti. Come molti seguaci di Kelemvor e Jergal, i sacerdoti di Myrkul fungono da becchini e solitamente mantengono segreta l'identità del loro patrono.
I santuari di Myrkul e le incisioni del suo simbolo sacro compaiono in molti luoghi dove gli umani seppelliscono i loro morti, ma i templi veri e propri dedicati al dio sono rari. I pochi che esistono sono luoghi consacrati dove vengono portati i morti nel raggio di centinaia di chilometri per essere seppelliti, anche se non appartenevano alla fede di Myrkul. In questi luoghi solitamente c'è ben poco spazio per i viventi: tutt'al più un singolo, modesto santuario, mentre le catacombe e gli ossari sono sterminati. Nella camera più profonda di ogni tempio, è situato un trono e su quel trono siede il custode del destino, vale a dire il cadavere preservato del santo più riverito nella storia del tempio (in genere il suo fondatore). Gli iniziati alla fede vengono condotti al cospetto del custode del destino del tempio: si inginocchiano davanti a lui e devono trascorrere una notte e un giorno di digiuno e meditazione nell'oscurità più completa.
Myrkul è una divinità di morte, decomposizione, vecchiaia, sfinimento, crepuscolo e autunno. È il dio della fine di tutte le cose e della disperazione, proprio come Lathander è il dio degli inizi e della speranza. La gente non prega Myrkul bensì ne è terrorizzata e lo incolpa del mal d'ossa e della vista che si affievolisce. Si crede che Myrkul resti impassibile e inamovibile anche di fronte ai suoi seguaci più devoti. Coloro che scelgono Myrkul come patrono tendono a essere tetri, taciturni e ossessionati dai morti e dai non morti. Come molti seguaci di Kelemvor e Jergal, i sacerdoti di Myrkul fungono da becchini e solitamente mantengono segreta l'identità del loro patrono.
I santuari di Myrkul e le incisioni del suo simbolo sacro compaiono in molti luoghi dove gli umani seppelliscono i loro morti, ma i templi veri e propri dedicati al dio sono rari. I pochi che esistono sono luoghi consacrati dove vengono portati i morti nel raggio di centinaia di chilometri per essere seppelliti, anche se non appartenevano alla fede di Myrkul. In questi luoghi solitamente c'è ben poco spazio per i viventi: tutt'al più un singolo, modesto santuario, mentre le catacombe e gli ossari sono sterminati. Nella camera più profonda di ogni tempio, è situato un trono e su quel trono siede il custode del destino, vale a dire il cadavere preservato del santo più riverito nella storia del tempio (in genere il suo fondatore). Gli iniziati alla fede vengono condotti al cospetto del custode del destino del tempio: si inginocchiano davanti a lui e devono trascorrere una notte e un giorno di digiuno e meditazione nell'oscurità più completa.
Domini Divini
Morte
Classificazione Divina
Dio della Morte
Allineamento
Neutrale Malvagio
Children
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