Norem Arendas (Nòrem Árendas)
Nato da un'umile famiglia da padre elfo Duinir e madre umana Lorah, Norem ricordava poco della sua infanzia, in quanto venne affidato all'Egida di Argýrion a soli 6 anni. Sapeva solo che non amava gli Elfi. Era a causa loro se suo padre era stato costretto all'esilio con l'unica colpa di amare un'umana, per questo avevano vissuto tra la gente di Lorah. Norem però non era mai stato accettato del tutto a causa delle sue orecchie e delle sue origini, per questo cercava di coprirle con qualsiasi cosa riuscisse.
I membri dell'Egida, poi, erano diventati la sua nuova famiglia, ma la sua vita non fu affatto più semplice. Il duro addestramento e le prove che doveva sostenere non gli davano tregua, oltre alle ore passate a studiare razze, erbe, storia e geografia. Finiva le giornate con le membra doloranti e la mente pesante. I membri dell'Egida di Argýrion gli avevano fornito armamenti ed attrezzature e lo avevano addestrato. Il ragazzo si era specializzato nell'uso di spada, lancia e scudo diventando uno delle centinaia di fanti della Legione VI Noctua che aveva come simbolo una civetta.
Quando aveva raggiunto l'età di 16 anni gli era stato affidato il primo incarico al di fuori della fortezza. Doveva scortare un signorotto della città e sua figlia, i quali dovevano andare in visita ad una città vicina per garantirsi un'alleanza importante. Alla difesa di questi era stata assegnata una piccola unità dell’esercito (9 uomini) guidata da Norem. Quella missione era andata a buon fine come anche le altre decine che gli vennero assegnate. Aveva ben presto scalato i ranghi dell’esercito diventando Comandante. Era diventato poi la “Prima Lancia” (Primus Pilus) della VI legione Noctua e, oltre a dirigere la sua divisione, coordinava le azioni degli altri comandanti. Ma, spesso, ad una rapida ascesa corrisponde una rovinosa caduta. Il villaggio che gli aveva dato i natali era stato attaccato da una forza sconosciuta. Una setta di adoratori dell’occulto che si facevano chiamare la Lacrima d’Oro La sua centuria era stata incaricata di affiancare l’esercito del villaggio per difendere la popolazione anche grazie alla familiarità di Norem, ormai ventiseienne, con il posto. Una volta arrivati erano state approntate le difese: scavati fossati e riempiti di pece, create barricate con pali appuntiti per impedire l'accesso degli invasori. Le baliste e le catapulte erano state montate e gli scorpioni (grosse balestre anti uomo-funzione simili alle odierne mitragliatrici da posizione) posizionati sulle torrette situate lungo la cinta di legno. Tutto era pronto. Il momento era ormai arrivato. La foresta circondava quel villaggio dalle recinzioni lignee ed il suo fitto sottobosco non permetteva di vedere ad un metro dal limitare degli alberi. Era tutto pronto. L’esercito era schierato in perfette fila regolari. Gli ampi scudi creavano una sorta di muro davanti a loro, le lance verticali erano come un pioppeto dalle punte lucenti. Il bagliore tremolante delle torce illuminava i paramenti di metallo delle corazze e gettava lunghe ombre davanti ai soldati di Norem, il quale era in prima linea per guidare i suoi uomini nello scontro ormai imminente. Improvvisamente dal folto degli alberi il suono di un corno aveva rotto il silenzio. Norem non aveva mai sentito nulla di simile: prolungato e riverberante sembrava provenire da tutt’intorno al villaggio. Rendendo i difensori irrequieti. Un fruscio. Un movimento, le ombre della foresta si erano allungate. Le fiaccole avevano tremolato per un momento, quasi minacciando di spegnersi. All’improvviso un’orda di creature umanoidi, uomini e bestie di ogni sorta aveva iniziato la carica. «Quadratum formate!» Aveva urlato Norem alla fanteria. Le truppe si erano disposte subito a quadrato, creando un muro di scudi su tutti i lati con al centro uno spazio vuoto. «Pila!» Aveva aggiunto il mezz’elfo. Gli uomini avevano eseguito protendendo le lance in avanti, tutte nello stesso momento. Gli invasori avevano iniziato la carica. «Paratus ictum!» L'impatto era avvenuto. Gli uomini di Norem non cedevano terreno e per il momento sembravano riuscire a resistere. All'improvviso un altro suono di corno. Una nuova ondata di creature era pronta a riversarsi su di loro. Tornato alla fortezza dell’Egida di Argýrion, sebbene gli fosse stato permesso di mantenere corazza e armi, oltre al grado militare, era stato allontanato. Norem aveva così iniziato a vagare per i villaggi e le città vicine offrendo i suoi servizi come guardia personale di nobili, religiosi e politici, alla disperata ricerca di un modo per espiare la propria colpa, lavare via il disonore, per poter tornare all’Egida. __________________________________________________________________________________________ Segue il Diario di Norem: IV Giorno del terzo mese – Calar del Sole La mia guarnigione è stata assegnata alla difesa del villaggio che mi vide nascere e delle persone che sempre mi hanno trattato come una nullità, almeno fino al giorno in cui i miei genitori mi affidarono all’Egida. Mi sono sempre chiesto cosa li abbia spinti verso questa via ma chissà, forse, questa sarà l’occasione per chiederglielo. Nonostante le innumerevoli missioni alle quali ho partecipato, nonostante gli scontri e tutto il sangue versato, non sono mai stato teso come mentre scrivo queste righe, sapendo cosa mi aspetta nelle prossime ore. Partiremo prima dell’alba, per affrontare ciò che ci attende e tornare, ancora una volta vittoriosi. Girano strane voci però, esseri malvagi a fianco di uomini crudeli. Spero che queste storie non siano vere anche se credo lo scopriremo presto. Norem V giorno del terzo mese – mezzodì Siamo in marcia finalmente, stanotte non ho chiuso occhio. Per ora, fortunatamente, non sento la stanchezza. L’inquietudine serpeggia anche tra i miei uomini, non è un buon segno considerando il fatto che non so come alleviare né la mia, né la loro. La Lacrima d’Oro preoccupa tutti. Di questo passo arriveremo al villaggio domattina al levar del sole e, secondo i rapporti, il nemico non attaccherà prima dell’imbrunire della giornata di domani, se non – gli Déi non vogliano – a notte inoltrata. Possiamo solo avere un po’ di conforto nel pensare che, così, avremo più tempo per organizzare le difese. Speriamo… Norem VI giorno del terzo mese – mattino Siamo arrivati all’alba come previsto. Non è stata l’accoglienza che speravo ma neanche quella fredda che temevo. La gente mi tratta con rispetto ora, anche se deve essere il rango ad incutere loro timore. Meglio, andrà comunque a mio vantaggio. Non ho intenzione di sacrificare i miei uomini perché questi bifolchi non seguono gli ordini solo perché è un mezz’elfo a darli. I miei genitori quasi non mi riconoscevano, non mi stupisce naturalmente, sono passati diciannove anni. Mentre su mia madre gli anni passati si notano, mio padre è lo stesso di un tempo, privilegi di elfo. Abbiamo dovuto rimandare i saluti a dopo la battaglia però. Poche ore ci separano dallo scontro con il nemico. I rapporti degli esploratori, di quelli che sono tornati almeno, non sono incoraggianti e confermano le nostre peggiori paure. Bisogna decidere una buona strategia se vogliamo sopravvivere. Norem VI giorno del terzo mese – primo pomeriggio Le difese sono quasi ultimate. Sfrutteremo le barriere naturali garantite dal torrente che scorre qua vicino. Abbiamo scavato le trincee intorno al perimetro e abbiamo riempito i fossati di pece. Le barricate sono in posizione, le baliste e le catapulte sono state montate e sono pronte all’azione. Restano solo da schierare le forze di cui disponiamo. Gli arcieri stanno preparando le munizioni ed i fanti sistemano armi e scudi, alcuni addestrano i locali per lo scontro di stasera. Ora vado ad indossare l’armatura e a prendere posto tra i miei uomini. Stasera scopriremo quanto delle voci e dei rapporti è vero e quanto frutto di fantasia. Questo potrebbe essere il mio ultimo scritto. Norem VIII giorno del terzo mese – mattino Strane bestie ci hanno attaccato, guidati da Umani ed umanoidi. Siamo stati sopraffatti dopo due ore al massimo. Ho visto commilitoni venire tranciati a metà da quegli abomini, trucidati quasi tutti. Più di cinquecento uomini. Gli inferi sono un luogo meno terribile rispetto a ciò che abbiamo vissuto ieri sera. I racconti erano veri, qualcosa è stato risvegliato dalle viscere della terra. Qualcosa di terribile. Pochi sono sopravvissuti e non so né chi, né quanti sono. Gli abitanti sono scomparsi. Cercherò altri sopravvissuti e mi dirigerò all’Egida. Riferirò l’accaduto e ne affronterò le conseguenze. Norem. X giorno del terzo mese – tramonto Il mio destino è stato deciso. Nel momento in cui riacquisterò l’onore perduto verrò reintegrato nella Legione. Mi hanno permesso di tenere attrezzatura e grado militare, molto gentili a garantirmi la possibilità di tenermi armi che ho comprato da me, spendendoci più di un anno di salario. Terrò i colori e gli stemmi, la civetta ormai fa parte della mia vita, come l’anello dell’Egida. Il mio onore è ora passato in secondo piano però, durante la seduta col Consiglio degli Strateghi ho notato qualcosa di inquietante. Avevano tutti e cinque gli occhi velati, come se fossero in una specie di stato onirico. Penso che la Lacrima si sia infiltrata nell’Egida. Dovrò indagare, ho provato a parlarne con Randhall - un mio commilitone che ora mi ha sostituito come Prima Lancia - ma non mi ha dato ascolto e mi ha scacciato in malo modo. C’è sotto qualcosa. Una magia potente. Se la regione vuole avere una speranza contro la Lacrima, l’Egida deve essere nel pieno delle sue forze. Norem. XI giorno del terzo mese – sera Nella taverna dove alloggio ho sentito degli avventori parlare di un villaggio di Halfling che è stato colpito da una sorta di maledizione qualche anno fa. I sintomi descritti sembrano essere uguali a quelli degli Strateghi. Inizierò da là. Poi vedremo. Norem. _________________________________________________________________________________________ Egida di Argýrion Organizzazione militare strutturata composta da soldati scelti e ben addestrati fin da piccoli. Svolgevano funzione di guardia personale, compagnia di ventura o, in caso di invasione della regione o di entrata in guerra, esercito regolare. Struttura e gradi: Quadrato: composto da 9 unità Manipolo: a capo il Comandante = 10 Quadrati – 90 unità Prima Lancia: Alto comandante - coordinatore dei comandanti e capo di una Coorte = 6 Manipoli – 540 unità Generale: comandante di legione = 10 Coorti – 5400 unità Supremo Generale – Comandante dell'esercito in totale 6 legioni Consiglio degli Strateghi – Composto da 5 Aruspici
Quando aveva raggiunto l'età di 16 anni gli era stato affidato il primo incarico al di fuori della fortezza. Doveva scortare un signorotto della città e sua figlia, i quali dovevano andare in visita ad una città vicina per garantirsi un'alleanza importante. Alla difesa di questi era stata assegnata una piccola unità dell’esercito (9 uomini) guidata da Norem. Quella missione era andata a buon fine come anche le altre decine che gli vennero assegnate. Aveva ben presto scalato i ranghi dell’esercito diventando Comandante. Era diventato poi la “Prima Lancia” (Primus Pilus) della VI legione Noctua e, oltre a dirigere la sua divisione, coordinava le azioni degli altri comandanti. Ma, spesso, ad una rapida ascesa corrisponde una rovinosa caduta. Il villaggio che gli aveva dato i natali era stato attaccato da una forza sconosciuta. Una setta di adoratori dell’occulto che si facevano chiamare la Lacrima d’Oro La sua centuria era stata incaricata di affiancare l’esercito del villaggio per difendere la popolazione anche grazie alla familiarità di Norem, ormai ventiseienne, con il posto. Una volta arrivati erano state approntate le difese: scavati fossati e riempiti di pece, create barricate con pali appuntiti per impedire l'accesso degli invasori. Le baliste e le catapulte erano state montate e gli scorpioni (grosse balestre anti uomo-funzione simili alle odierne mitragliatrici da posizione) posizionati sulle torrette situate lungo la cinta di legno. Tutto era pronto. Il momento era ormai arrivato. La foresta circondava quel villaggio dalle recinzioni lignee ed il suo fitto sottobosco non permetteva di vedere ad un metro dal limitare degli alberi. Era tutto pronto. L’esercito era schierato in perfette fila regolari. Gli ampi scudi creavano una sorta di muro davanti a loro, le lance verticali erano come un pioppeto dalle punte lucenti. Il bagliore tremolante delle torce illuminava i paramenti di metallo delle corazze e gettava lunghe ombre davanti ai soldati di Norem, il quale era in prima linea per guidare i suoi uomini nello scontro ormai imminente. Improvvisamente dal folto degli alberi il suono di un corno aveva rotto il silenzio. Norem non aveva mai sentito nulla di simile: prolungato e riverberante sembrava provenire da tutt’intorno al villaggio. Rendendo i difensori irrequieti. Un fruscio. Un movimento, le ombre della foresta si erano allungate. Le fiaccole avevano tremolato per un momento, quasi minacciando di spegnersi. All’improvviso un’orda di creature umanoidi, uomini e bestie di ogni sorta aveva iniziato la carica. «Quadratum formate!» Aveva urlato Norem alla fanteria. Le truppe si erano disposte subito a quadrato, creando un muro di scudi su tutti i lati con al centro uno spazio vuoto. «Pila!» Aveva aggiunto il mezz’elfo. Gli uomini avevano eseguito protendendo le lance in avanti, tutte nello stesso momento. Gli invasori avevano iniziato la carica. «Paratus ictum!» L'impatto era avvenuto. Gli uomini di Norem non cedevano terreno e per il momento sembravano riuscire a resistere. All'improvviso un altro suono di corno. Una nuova ondata di creature era pronta a riversarsi su di loro. Tornato alla fortezza dell’Egida di Argýrion, sebbene gli fosse stato permesso di mantenere corazza e armi, oltre al grado militare, era stato allontanato. Norem aveva così iniziato a vagare per i villaggi e le città vicine offrendo i suoi servizi come guardia personale di nobili, religiosi e politici, alla disperata ricerca di un modo per espiare la propria colpa, lavare via il disonore, per poter tornare all’Egida. __________________________________________________________________________________________ Segue il Diario di Norem: IV Giorno del terzo mese – Calar del Sole La mia guarnigione è stata assegnata alla difesa del villaggio che mi vide nascere e delle persone che sempre mi hanno trattato come una nullità, almeno fino al giorno in cui i miei genitori mi affidarono all’Egida. Mi sono sempre chiesto cosa li abbia spinti verso questa via ma chissà, forse, questa sarà l’occasione per chiederglielo. Nonostante le innumerevoli missioni alle quali ho partecipato, nonostante gli scontri e tutto il sangue versato, non sono mai stato teso come mentre scrivo queste righe, sapendo cosa mi aspetta nelle prossime ore. Partiremo prima dell’alba, per affrontare ciò che ci attende e tornare, ancora una volta vittoriosi. Girano strane voci però, esseri malvagi a fianco di uomini crudeli. Spero che queste storie non siano vere anche se credo lo scopriremo presto. Norem V giorno del terzo mese – mezzodì Siamo in marcia finalmente, stanotte non ho chiuso occhio. Per ora, fortunatamente, non sento la stanchezza. L’inquietudine serpeggia anche tra i miei uomini, non è un buon segno considerando il fatto che non so come alleviare né la mia, né la loro. La Lacrima d’Oro preoccupa tutti. Di questo passo arriveremo al villaggio domattina al levar del sole e, secondo i rapporti, il nemico non attaccherà prima dell’imbrunire della giornata di domani, se non – gli Déi non vogliano – a notte inoltrata. Possiamo solo avere un po’ di conforto nel pensare che, così, avremo più tempo per organizzare le difese. Speriamo… Norem VI giorno del terzo mese – mattino Siamo arrivati all’alba come previsto. Non è stata l’accoglienza che speravo ma neanche quella fredda che temevo. La gente mi tratta con rispetto ora, anche se deve essere il rango ad incutere loro timore. Meglio, andrà comunque a mio vantaggio. Non ho intenzione di sacrificare i miei uomini perché questi bifolchi non seguono gli ordini solo perché è un mezz’elfo a darli. I miei genitori quasi non mi riconoscevano, non mi stupisce naturalmente, sono passati diciannove anni. Mentre su mia madre gli anni passati si notano, mio padre è lo stesso di un tempo, privilegi di elfo. Abbiamo dovuto rimandare i saluti a dopo la battaglia però. Poche ore ci separano dallo scontro con il nemico. I rapporti degli esploratori, di quelli che sono tornati almeno, non sono incoraggianti e confermano le nostre peggiori paure. Bisogna decidere una buona strategia se vogliamo sopravvivere. Norem VI giorno del terzo mese – primo pomeriggio Le difese sono quasi ultimate. Sfrutteremo le barriere naturali garantite dal torrente che scorre qua vicino. Abbiamo scavato le trincee intorno al perimetro e abbiamo riempito i fossati di pece. Le barricate sono in posizione, le baliste e le catapulte sono state montate e sono pronte all’azione. Restano solo da schierare le forze di cui disponiamo. Gli arcieri stanno preparando le munizioni ed i fanti sistemano armi e scudi, alcuni addestrano i locali per lo scontro di stasera. Ora vado ad indossare l’armatura e a prendere posto tra i miei uomini. Stasera scopriremo quanto delle voci e dei rapporti è vero e quanto frutto di fantasia. Questo potrebbe essere il mio ultimo scritto. Norem VIII giorno del terzo mese – mattino Strane bestie ci hanno attaccato, guidati da Umani ed umanoidi. Siamo stati sopraffatti dopo due ore al massimo. Ho visto commilitoni venire tranciati a metà da quegli abomini, trucidati quasi tutti. Più di cinquecento uomini. Gli inferi sono un luogo meno terribile rispetto a ciò che abbiamo vissuto ieri sera. I racconti erano veri, qualcosa è stato risvegliato dalle viscere della terra. Qualcosa di terribile. Pochi sono sopravvissuti e non so né chi, né quanti sono. Gli abitanti sono scomparsi. Cercherò altri sopravvissuti e mi dirigerò all’Egida. Riferirò l’accaduto e ne affronterò le conseguenze. Norem. X giorno del terzo mese – tramonto Il mio destino è stato deciso. Nel momento in cui riacquisterò l’onore perduto verrò reintegrato nella Legione. Mi hanno permesso di tenere attrezzatura e grado militare, molto gentili a garantirmi la possibilità di tenermi armi che ho comprato da me, spendendoci più di un anno di salario. Terrò i colori e gli stemmi, la civetta ormai fa parte della mia vita, come l’anello dell’Egida. Il mio onore è ora passato in secondo piano però, durante la seduta col Consiglio degli Strateghi ho notato qualcosa di inquietante. Avevano tutti e cinque gli occhi velati, come se fossero in una specie di stato onirico. Penso che la Lacrima si sia infiltrata nell’Egida. Dovrò indagare, ho provato a parlarne con Randhall - un mio commilitone che ora mi ha sostituito come Prima Lancia - ma non mi ha dato ascolto e mi ha scacciato in malo modo. C’è sotto qualcosa. Una magia potente. Se la regione vuole avere una speranza contro la Lacrima, l’Egida deve essere nel pieno delle sue forze. Norem. XI giorno del terzo mese – sera Nella taverna dove alloggio ho sentito degli avventori parlare di un villaggio di Halfling che è stato colpito da una sorta di maledizione qualche anno fa. I sintomi descritti sembrano essere uguali a quelli degli Strateghi. Inizierò da là. Poi vedremo. Norem. _________________________________________________________________________________________ Egida di Argýrion Organizzazione militare strutturata composta da soldati scelti e ben addestrati fin da piccoli. Svolgevano funzione di guardia personale, compagnia di ventura o, in caso di invasione della regione o di entrata in guerra, esercito regolare. Struttura e gradi: Quadrato: composto da 9 unità Manipolo: a capo il Comandante = 10 Quadrati – 90 unità Prima Lancia: Alto comandante - coordinatore dei comandanti e capo di una Coorte = 6 Manipoli – 540 unità Generale: comandante di legione = 10 Coorti – 5400 unità Supremo Generale – Comandante dell'esercito in totale 6 legioni Consiglio degli Strateghi – Composto da 5 Aruspici
Age
27
Children
Sex
Maschio
Gender
Uomo
Eyes
Marrone scuro
Hair
Scuri
Skin Tone/Pigmentation
Chiara
Height
1,80
Weight
80 kg
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