BUILD YOUR OWN WORLD Like what you see? Become the Master of your own Universe!

Xelara, l'Ombrosa

  Xelara è da sempre associata al nesso fra vita e morte, avendo maestria in entrambe. Insegna ai suoi fedeli come anima e corpo costituiscano un unico sistema, e come sia possibile influenzarli con metodi fisici o spirituali, distinzione che il discepolo di Xelara è presto portato a dimenticare. Xelara è la madre e la cura di ogni malanno, ed è propiziata da tutti per tenere lontane le sua piaghe e le sue maledizioni o, talvolta, anche per farle ricadere sui propri nemici.   Nessuno, tranne forse i suoi fedeli più devoti, sa perché Xelara distribuisca malefici o con che metro di giudizio. Alcuni suggeriscono che cerchi di preservare un equilibrio cosmico comprensibile solo a lei, ma non per questo irreale o non importante. Quasi tutti concordano che la perdita del suo status di Regina degli Dei l’abbia indotta ad appoggiarsi a maledizioni e fatture nel tentativo di recuperare il proprio trono o di vendicarsi di coloro che gliel’hanno sottratto. È sicuro però che, a meno che la sua fiducia non venga tradita o i suoi precetti infranti in maniera irrimediabile, Xelara risparmia i propri chierici e servitori più devoti dal ricevere le proprie creazioni più nocive.   Xelara è la protettrice di madri e donne gravide. Prescrive ai suoi fedeli di aiutarle senza chiedere nulla in cambio, e riflette sul mittente qualsiasi tentativo di maledizione sulle sue predilette.

Luoghi di culto

I santuari e le chiese di Xelara possono essere austeri o decorati in base alle sensibilità e risorse locali, passando da semplici edifici in pietra con affreschi raffiguranti simboli sacri e scene naturali ma pregne di significati, a templi in marmo realizzati in stile barocco. Preziosi incensieri e candelieri dorati sono però una costante, così come la presenza di medicinali e veleni sull’altare della dea.  

Discepoli

Xelara è venerata da guaritori, streghe, alchimisti, coloro che sono intrigati dalla forza vitale del sangue e certe comunità druidiche.   I suoi chierici operano spesso come guaritori locali, ma sono organizzati in santuari religiosi che fungono tanto da custodi del sapere di Xelara quanto da ospedali. Questi santuari sono largamente indipendenti l’uno dall’altro, talvolta anche in competizione per prestigio, che viene spesso misurato nell’antichità della linea di successione del Capo Guaritore, a cui solitamente corrisponde anche un maggiore deposito di saperi e conoscenze accumulate e trasmesse nel corso dei secoli.  

Riti e festività

I riti di Xelara includono l’offerta di olocausti a Xelara, l’uso abbondante di incensi e di gong o timpani, e canti corali a una o più voci.   Una volta all’anno, ogni santuario effettua il Cammino di Xelara, un pellegrinaggio sacro per recuperare gli incensi celebrativi. Solitamente questi pellegrinaggi passano in terre ricche di erbe medicinali e altre risorse curative, segnando l’occasione in cui i guaritori si riforniscono di materie prime. La conclusione dei pellegrinaggi viene celebrata nel Solstizio d’estate in cui avviene la consacrazione degli incensi prodotti e di altre erbe mediche.  

Comandamenti

  • In ogni cosa, spingiti a comprendere il rapporto e l’equilibrio tra vita e morte, tra malattia e guarigione, tra caducità e resilienza.
  • Comprendi e ottieni la visione di Xelara nel distribuire malattia, maledizione, pietà e guarigione.
  • Richiedi giusto compenso per il beneficio dei rimedi che hai appreso, affinché non siano resi cosa vile agli occhi dei mortali e della Dea.
  • Accetta che l’anima influenza il corpo e il corpo influenza l’anima.
  • Abbi fede che Xelara maledirà i tuoi nemici e ti proteggerà dal suo flagello.
  • Presta gratuitamente e con abnegazione e le tue arti e la tua sapienza a favore di donne gravide.

Anatema

  • Rivelare i tuoi rimedi ai profani.
  • Trascurare di aiutare una donna gravida nel partorire o abortire.
  • Rivelare le condizioni dei tuoi pazienti senza il loro consenso.
  • Rimuovere una maledizione posta da Xelara.
   

L’Età della Lunga Vita e l’Equilibrio di Xelara

Dal Prognostikon, libro sacro del culto di Xelara
  In principio Xelara sedeva sul suo trono celeste e da lì osservava i mortali. Vedeva con preoccupazione come questi si ammalassero facilmente e come piante tossiche e erbe velenose li facevano star male e morire.   Vide anche come alcuni mortali riuscissero a curare una varietà di condizioni con erbe e salassi, ma non tutte. Così, quando i mortali vennero colpiti da una piaga che rischiava di annichilirli, Xelara si rivelò ai guaritori di ogni comunità ed offrì di insegnar loro le sue arti curative e le sue conoscenze delle piante selvatiche e dei loro utilizzi. Insegnò loro i comportamenti da adottare per resistere alla piaga e i trattamenti a cui sottoporre i malati. Mostrò loro come si poteva estrarre un antidoto da un veleno e come riconoscere gli effetti di varie tossine e malattie. Li introdusse alla potenza e vitalità del sangue e ai metodi per ridurla o amplificarla secondo necessità. Li educò alla comprensione dei misteri del corpo e dello spirito, con i quali era possibile prolungare la propria vita oltre ogni limite fino allora conosciuto ai mortali. Così la civiltà dei mortali prosperò sana e forte, sotto la guida dei guaritori sacri di Xelara.
Xelara, soddisfatta del suo insegnamento e della bravura dei suoi discepoli, tornò sul suo trono per riprendere a osservare i mortali. Quel che vide però la preoccupò: era tale la bravura dei suoi discepoli che i mortali vivevano liberi da malesseri, ma divennero compiacenti e pretenziosi. Anche l’uomo più gracile non moriva prima dei suoi centoventi anni, mentre capitribù e caste guerriere cominciarono a pretendere una porzione sempre maggiore delle attenzioni dei guaritori sacri, nel tentativo di espandere indefinitivamente la loro vita.   Molti Dèi si presentarono da Xelara chiedendole di porre rimedio alla situazione: Zothrak e Zunos l’avvertirono che l’Oltretomba si stava svuotando di anime; Orundis lamentava l’abuso a cui piante e animali erano sottoposti per sostenere una popolazione così immensa. Adomal e Sildrimar erano preoccupati di come la Lunga Vita avesse reso le comunità mortali stagnanti, sotto leader vecchi, arroganti e conservatori.   Xelara ascoltava e osservava senza mostrare di voler agire in alcun modo.   Venne però il giorno in cui un famoso re del nord giunse a compiere settecento e ottanta anni nonostante fosse un semplice umano. Questo re si era reso conto del problema denunciato a Xelara da Orundis e, preoccupato, voleva porvi rimedio nell’unico modo che fosse conveniente a lui e ai suoi dignitari: mettendo al bando le nuove nascite, pena la sospensione di cure e trattamenti dai guaritori; se questi si fossero ribellati al suo decreto, sarebbero stati giustiziati.   Xelara però non era rimasta inattiva come sembrava. Aveva lei stessa preparato una piaga formidabile che decimasse i mortali per punirli della loro arroganza, colpendo duramente chiunque vivesse molto oltre quello che sarebbe il limite naturale, risparmiando invece i giovani.   Il re del nord e la sua corte però trovarono un sistema per sopravvivere: costringendo i guaritori ad aiutarli, fecero ricorso alla potenza del sangue per divenire immortali e immuni pertanto alle malattie. Nel loro regno il tributo non era più versato in bestie, grano, metalli e tessuti, ma in sangue.   Lo stesso re del nord venne sentito dichiarare “Ora siamo simili agli dei, e Xelara non può più riprendersi la Lunga Vita che è nostra di diritto”. Ma Xelara era alla sua corte, travestita da semplice donna, e scoppiò a ridere. “O gran sire, quale ironia! Siete scappato alla malattia del corpo, solo per gettarvi in braccio alla malattia dello spirito!” e rivelando la sua vera identità, puntò il suo scettro contro il re e la sua corte e da esso ne scaturì un raggio rosso che penetrò i cuori di tutti i presenti, distribuendo le maledizioni del vampirismo. Il re e la sua corte, refrattari alle piaghe al punto da diventarne una a loro volta, sarebbero stati resi polvere dalla stessa luce del giorno.   Fino al consumarsi dell’Età della Lunga Vita, i guaritori seguivano ancora l’antica tradizione di non chiedere più che la propria sussistenza come compenso. Xelara abolì questa tradizione affinché i suoi discepoli ricevessero il rispetto appropriato. Riprese il suo insegnamento, stavolta concentrandosi su sistemi e veleni per difendersi o punire chiunque li maltrattasse o li obbligasse a venir meno ai loro voti.   Studioso di ciò che cura e di ciò che uccide, il discepolo di Xelara è capace di vita come è capace di morte. E la caduta di Xelara come Regina degli dei ha persino rafforzato la sua posizione, aggiungendo la maledizione al suo repertorio di arti mediche e spiritiche.
Domini principali: Blood, Life, Grave.
Rappresentazione: una donna velata e dall’aspetto matronale, il palmo destro alzato e sanguinante, e una corona sul suo capo. Dopo la Rovina, la corona è raffigurata come se fosse spezzata o incrinata.
Simbolo sacro: palmo di mano, ferito e con anello.
Animale sacro: ibis.
Pianta sacra: belladonna.
Children

Commenti

Please Login in order to comment!