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Zothrak, Re dell'Ossario

Il Re dell’Ossario svolge il ruolo di custode dell’Oltretomba, allo stesso tempo giudice e protettore delle anime dei defunti. Zothrak è pertanto associato anche al culto dei morti, ai riti funebri e alla devozione per i propri antenati. Mentre molte altre divinità hanno vaste ambizioni e si interessano alla vita dei mortali, Zothrak è ben contento di interessarsi esclusivamente a loro solo per quanto concerne la loro caducità. Nonostante le loro divergenze, o forse proprio a causa di queste, Zothrak e Zunos hanno condiviso per millenni il dominio sulla morte: mentre l’uno si dedicava a sovrintendere l’ingresso delle anime nell’Oltretomba, l’altro si occupava invece di individuare quelle adeguate a tornare in vita; dove uno amministrava la sfera della morte, l’altro si premurava che i mortali sfruttassero al massimo il tempo loro concesso. I casi più complessi erano gestiti in comunione.

Zothrak guida nel suo regno le anime dei defunti, avvalendosi dell’aiuto di creature psicopompe come uccelli, scarabei e chupacabra. Nell’Ossario veglia sul loro riposo, somministrando pace o inquietudine in base alla loro condotta terrena, fino al giorno in cui non siano pronti a servire adeguatamente la divinità a cui sono stati più fedeli in vita. A quel punto, Zothrak li consegna a Zunos per esser riforgiati in una nuova esistenza come creature di puro spirito o incarnando la loro anima immortale in artefatti divini. A tutti gli altri, Zothrak assicura il riposo, di ricongiungersi ai loro cari già defunti, e di guidare talvolta i loro discendenti, elevando i suoi fedeli più meritevoli a suoi propri servitori e consiglieri. È credenza comune che le preghiere e la devozione dei viventi possano accelerare questo processo e persino alleviare il sonno dei defunti. Di sicuro, Zothrak considera con favore queste forme di devozione, naturali al pari della morte, che considera il culmine della vita.

 

Benché l’animazione necromantica delle sole salme non impedisca il suo compito, Zothrak la considera la più profonda mancanza di rispetto nei confronti dei suoi ospiti, e come tale la condanna. A maggior ragione, necromanzia e forme di non-morte che interessano anche l’anima, sono ancora più gravi, impedendo il normale corso dell’anima nell’Ossario, e Zothrak vi si oppone con estremo rigore, chiedendo ai suoi fedeli di fare altrettanto.

 

Anche al di fuori del ricorso alla necromanzia, Zothrak non accetta alcuna ribellione alla legge di natura per la quale qualsiasi cosa che nasca debba un giorno anche morire. Ogni tentativo di prolungare la propria vita oltre i suoi limiti innati è considerata perversa ed ereticale.

 

Come risaputo, è stata la decisione di Zunos di resuscitare Blodwen ad aver dato il via alla Rovina, decisione che ha preso di nascosto a Zothrak, violando il loro patto. Da allora Zothrak, che era sempre rimasto neutrale nelle faccende che invece dividevano gli dei, si schierò con Sildrimar contro Xelara e Zunos, ottenendo in cambio la custodia esclusiva dell’Oltretomba. Spodestata Xelara, Sildrimar rispettò la volontà di Zothrak e divise l’Oltretomba in due regni separati: l’Ossario continua ad ospitare le anime dei defunti e Zothrak rimane il solo decisore di chi mandare alla Forgia, il nuovo regno dove Zunos continua il suo ruolo di forgiatore di anime.

 

Da allora è cambiato anche l’atteggiamento di Zothrak nei confronti della resurrezione, essendo stata la causa stessa della Rovina, e questo mutamento è riflesso anche dai suoi chierici, restii a operare o permettere tali rituali. L’antico dilemma di quali siano le anime adeguate a tornare in vita appare oggi un controsenso: se un’anima è meritevole, perché privarla del proprio meritato riposo e metterla a rischio di compromettere la propria condotta virtuosa? Se è immeritevole, perché premiarla con una seconda opportunità? Sia Zothrak che la sua Chiesa sembrano comprensibilmente scettici nei confronti di quello che hanno preso a chiamare lo Strumento della Rovina: alcuni diranno che non sia stata la resurrezione in quanto tale a causare la Rovina, ma Zothrak pone il quesito se non sia stata l’idea stessa che la morte sia un errore a cui rimediare ad aver lentamente avvelenato l’emberek, causando infiniti lutti e distruzione. Forse gli emberek devono tornare a ad apprezzare la semplicità ed eleganza di avere un termine irrimandabile, per tornare a rispettare ed apprezzare la vita loro e dei loro simili.

 

Luoghi di culto

Anche il più umile tempio di Zothrak è sempre provvisto di un terreno sepolcrale adatto ai bisogni della comunità, e in un certo senso il tempio è un semplice corredo, dove iniziare i riti funebri. Il terreno sepolcrale è sempre recintato, anche solo da una siepe o un basso muretto di pietre accatastate l’una di fianco all’altra: la loro funzione infatti, ancor prima di impedire l’accesso a malintenzionati, è di segnare un confine simbolico fra i vivi e i morti. I cimiteri più vasti e preziosi sono protetti maggiormente, mentre i templi più importanti amministrano vere e proprie necropoli, con strutture elaborate e in sintonia con le sensibilità locali. Per quanto riguarda i templi stessi, questi sono quasi sempre in pietra o in marmo nero, anche se esistono eccezioni, ed ognuno di loro ha al suo interno un sancta sanctorum, dove è custodito segretamente un idolo di Zothrak a cui hanno accesso solo i sacerdoti più anziani ed illustri. L’idolo può essere di qualsiasi materiale, può essere una statua lignea o marmorea, con o senza decorazioni preziose, un dipinto, un mosaico, o addirittura, in casi eccezionali, il corpo mummificato o miracolosamente preservato di un chierico particolarmente devoto o di un santo: leggenda vuole che tali idoli possano fare da tramite per le comunicazioni fra Zothrak e il suo clero.

 

Discepoli

Zothrak non è il dio più popolare, ma è forse il più pregato. Non solo infatti viene omaggiato nel corso dei funerali (una certezza nella vita di ogni persona) ma viene invocato anche a scongiurare una morte precoce o per cause innaturali. Zothrak è naturalmente il dio preferito dei becchini e di alcuni medici che rifiutano Xelara, ed è particolarmente caro a chiunque abbia avuto esperienze traumatiche con la morte ed abbia ricevuto il suo aiuto o l’aiuto dei sui chierici nel riottenere la propria serenità.

 

Pur essendo ogni tempio autonomo, la Chiesa di Zothrak ha una gerarchia di santuari classificati in base alla loro grandezza e alla loro antichità, riconoscendo loro un prestigio e un’autorevolezza spirituale proporzionali ad esse. La consueta distanza dei chierici di Zothrak da vanità e rivalità mondane consentono comunque una facile cooperazione fra templi diversi ogni volta che se ne presenta il bisogno.

 

Riti e festività

Nonostante i riti funebri includano vari omaggi a Zothrak e i suoi insegnamenti siano sempre ricordati ai fedeli, i principali oggetti di devozione nei suoi templi sono i defunti stessi: nulla è più gradito a Zothrak del culto dei morti. I cortili e i terreni consacrati sono luogo di offerte di sacrifici e voti sacri a suffragio dei morti e a maggiore gloria di Zothrak. Canti antichi, spesso in un linguaggio arcaico rimasto inalterato nel corso dei secoli, o addirittura in Celestiale o Deep Speech, sono una presenza costante di ogni rito.

 

Anche il giorno consacrato a Zothrak vede i defunti prendere il posto d’onore sin dal nome stesso della festività: nel Giorno dei Morti, ogni fedele è chiamato a visitare le tombe e i sepolcri dei propri avi e dei santi, decorandoli con fiori e pietruzze, e lasciando piccole offerte simboliche.

 

Comandamenti:

  • Onora i defunti e preserva la loro memoria.
  • Accetta la morte come conclusione naturale di ogni vita, e trai serenità e saggezza da questa consapevolezza.
  • Previeni e contrasta la creazione di non-morti, e distruggili ogni volta possibile.
  • Il giudizio delle anime spetta agli dei; ai mortali spetta il rispetto indiscriminato dei loro corpi.
  • Assicurati che i tuoi avi abbiano una degna sepoltura, possibilmente in terreni consacrati e entro sette giorni dalla loro morte. In caso di cremazione, assicurati di consegnare le ceneri alla terra o di custodirle onorevolmente in urne funebri per la devozione dei loro discendenti.
  • Proteggi cimiteri, urne funebri e sarcofaghi.
 

Anatema:

  • Violare tombe e altri luoghi di riposo.
  • Abbandonare o esporre salme senza che abbiano ricevuto adeguati riti di passaggio.
  • Praticare la necromanzia per fini immorali.
  • Creare non-morti.
  • Dissacrare terreni sepolcrali.
  • Mancare di rispetto alla memoria dei tuoi avi.
 

Zothrak e le Fontane di Xelara

Da “Antologia dei Miti della Creazione” di Terenzio Belvento, quinta edizione

In tempi antichi, Xelara, in accordo con gli altri dei, fece dono ai mortali delle Fontane di Eterna Giovinezza: un solo sorso delle loro acque era sufficiente a curare ogni malanno e a restituire il vigore giovanile anche al più anziano degli emberek. Due sorsi bastavano a prolungare la propria vita di quasi un altro secolo, e tre sorsi garantivano una virtuale immortalità, anche se non rendevano immuni a ferite o veleni; più di tre sorsi rendevano immuni anche ad essi, e si diceva che chi fosse in grado di bere solo acqua di una delle Fontane per più di trecento anni, potesse vivere in eterno senza aver mai bisogno di bere o mangiare, e che neanche gli dei potessero abbatterlo. Nonostante Xelara avesse posto i suoi chierici più devoti e potenti a protezione di tali santuari, riservandone l’ingresso solo ai più eroici e virtuosi tra gli emberek, la reazione di Zothrak fu immediata.

 

“Poiché è stato deciso che la mia opera è un male da cui rifuggire, d’ora in poi mi asterrò dal mandarla avanti. Se la morte è così orribile che non vi è ricompensa migliore che fuggirla, non posso in cuor mio continuare a occuparmi di qualcosa di così orrido” disse. Anche Zunos partecipò alla protesta, posando i propri strumenti di fabbro e incrociando le braccia. Gli altri dei si accorsero rapidamente delle conseguenze di aver offeso i due Sovrani dell’Oltretomba. Molti di loro cercano di convincerli a ragionare o di rassicurarli delle loro intenzioni, ma senza successo. Drezal tentò addirittura di infiltrarsi nell’Oltretomba per cercare di portarvi le anime disperse per il mondo, ma queste quasi sempre lo ignoravano, o gli psicopompi di Zothrak intervenivano per fermarle. Drezal provò quindi a impossessarsi degli strumenti di Zunos, per poter almeno riprendere a forgiare le anime in servitori divini, ma non riuscì nemmeno a sollevarli da terra.

 

Infine fu Xelara a scendere a patti con Zothrak: le sue Fontane non sarebbero mai state in grado di dare la vita eterna, e ogni sorso successivo al primo avrebbe potuto causare il ringiovanimento quanto l’invecchiamento di chi ne beveva. Inoltre, anziché come ricompensa, le Fontane sarebbe state utilizzate solo come strumento per la realizzazione di grandi disegni o di imprese eroiche e utili agli interessi divini. Zothrak, spinto da Zunos, acconsentì al compromesso, che è durato fino alla Rovina, quando Sildrimar, spodestata Xelara, rimosse l’ubicazione delle Fontane dalla memoria di ogni emberek.

Domini principali: Order, Grave, Death
Simbolo sacro: teschio incoronato con monete per occhi
Rappresentazione: Una figura alta e solenne con un teschio in mano, avvolta in un lungo mantello nero e oro, con un cappuccio che gli copre il viso
Animale sacro: gatto
Pianta sacra: cipresso
Children

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