Sessione 32 - Artigli nelle tenebre
I Protagonisti scattano in azione...
General Summary
Pur colto inizialmente alla sprovvista dal repentino precipitare degli eventi e dalle disperate grida femminili di paura e orrore che riecheggiano nella notte, il gruppo non esita a lanciarsi verso il pericolo. Mentre Tiresio, ripresosi e lasciatosi alle spalle almeno per il momento la misteriosa sensazione provata poco prima, e Lucien si avventurano nella casa, Karak, all'esterno sul lato orientale, dopo aver avvertito a gran voce i compagni sulla presenza dell'enigmatica figura incappucciata con un mantello di colore marrone nascosta fra la vegetazione, si scaglia a massima velocità contro di essa. Quest'ultima, però, avvistato a sua volta il lucertoloide ed intuita la minaccia, fa in tempo a pronunciare rapidamente alcune parole magiche prima di svanire nel nulla, sottraendosi così alla vista ed alla presa del ladro che, atterrando dal balzo appena compiuto verso di lei, finisce per afferrare soltanto l'aria. Goldrick, intanto, all'esterno sul lato ovest della casa, si precipita e si affaccia alla finestra più vicina cercando di sbirciarvi attraverso. Ma la sporcizia sulla vetrata e la luce della lanterna che il paladino tiene in mano riflessa su di essa, non gli permettono di scorgere i dettagli di ciò che sta avvenendo all'interno dell'edificio ma soltanto delle sagome sfocate. Dettagli che invece Tiresio, e poi Lucien a ruota, possono osservare molto bene, trovandoseli di fronte una volta attraversata di corsa la sala da pranzo/cucina ed aver aperto con un calcio la porta della stanza adiacente. Sul pavimento in legno di quella che pare una piccola camera da letto debolmente illuminata da una coppia di candele, infatti, un uomo di mezz'età in abiti semplici è tenuto schiacciato a terra da due mani. Mani umane in tutto e per tutto, seppur scure, dalla pelle e dalle unghie rovinate e sporche di terra e fango. Mani che sono state recise all'altezza dei polsi, dai quali sbucano in modo inquietante i moncherini di ossa spezzate, visibili tra brandelli di carne morta. Esse, non lasciando alcuna traccia di sangue, si muovono di volontà propria con un'agilità ed una rapidità sovrumane, mimando i movimenti di grandi ragni dall'indole aggressiva. Queste sono avvinghiate sull'uomo, tenendogli una un braccio bloccato a terra mentre l'altra gli stringe con forza la gola, come per strozzarlo. Il contadino, alla vista di Tiresio e Lucien, cerca di attirare come può la loro attenzione per farsi aiutare, provando invano a parlare, dimenandosi e scalciando ma non riuscendo comunque a sottrarsi dalla presa delle due "creature". Contemporaneamente, egli pare indicare loro con lo sguardo un altro punto della stanza che i due individuano subito. Accanto all'uomo, infatti, oltre ad altre due mani presenti sul pavimento vicino a lui pronte ad attaccare, vi è un letto di piccole dimensioni con due figure sopra di esso. Tra le coperte in gran disordine e circondate da altre tre mani che gli si avvicinano lentamente ma sempre più minacciosamente, vi è una giovane donna che stringe tremante in braccio un bambino di circa 1 anno di età. Terrorizzati ed ammutoliti, nonostante sia stata la donna poco prima con molta probabilità ad emettere le urla, essi si trovano spalle al muro contro la parete della stanza, alla mercé delle loro assalitrici. Lucien, pur nella tensione e nell'agitazione del momento, riesce a comprendere di che tipo di creature si tratta. Esseri non-morti chiamati "Artigli striscianti", creati da potenti necromanti anche in veri e propri "sciami", a partire dalla mano sinistra di un assassino recentemente deceduto. La cosa, inevitabilmente, fornisce al warlock informazioni estremamente interessanti e scatena nella sua mente collegamenti fino a poco prima impensabili che potrebbero rivelarsi molto importanti per la risoluzione dell'intera vicenda ma la concitazione e le priorità di quegli attimi lo spingono senza indugio a concentrarsi sul presente e sull'eliminazione di quella minaccia, ben sapendo che successivamente, insieme ai compagni, potrà effettuare tutte le riflessioni e le deduzioni che vorranno. Così, senza esitare, egli si getta nella stanza per aiutare la povera famiglia subito dopo Tiresio. Entrambi vengono però a loro volta immediatamente attaccati dagli Artigli e se Lucien riesce a schivare gli assalti delle creature, Tiresio viene invece raggiunto da una di esse che, piombando dall'alto come un ragno che si lancia sulla preda, si avvinghia strenuamente al volto e al collo del bardo. L'impossibilità di respirare oltre che di parlare e la disturbante ed intimorente scena nella sua totalità con l'Artiglio che prima di partire all'attacco si è preparato scrocchiandosi nervosamente e a scatti le falangi delle dita generando suoni e posture innaturali, mandano il bardo nel panico che indietreggia nel buio della stanza precedente mentre cerca invano di liberarsi dalla presa della creatura. Nel frattempo, Goldrick percepisce il trambusto provenire dall'interno dell'abitazione e, non volendo perdere altro tempo, si libera della lanterna per usare invece una capacità in grado di illuminare la sua spada, fiondandosi poi a sua volta nell'edificio passando dall'ingresso. Ma anche lui, messo piede nella casa, viene sorpreso da un altro Artiglio sopraggiunto di nascosto dalla camera che, zampettando febbrilmente sul soffitto in penombra, si getta su di lui e lo afferra con una forza, oltre che con un'agilità, disumana. Cercando senza successo di liberarsi da quella terribile presa intorno al collo che gli impedisce di respirare e parlare, il paladino, inspiegabilmente, viaggia a quel punto con la mente verso un ricordo molto lontano. Ha sei anni e, come tutte le sere dopo cena, deve ritirarsi nella sua stanza per dormire. Nel tragitto verso di essa, non breve nella magione della sua famiglia, viene di solito accompagnato dal maggiordomo degli Olzanik che, con un candelabro, fa luce rischiarando i vari ambienti che man mano attraversano ed in particolare il corridoio che conduce proprio alla camera di Goldrick. Un corridoio di nemmeno 8 metri ma abbastanza lungo ed inquietante da generare timore in lui, essendo adornato sulle pareti con fin troppi e minacciosi animali e teste di animali impagliati che, nell'oscurità, diventano ancora più disturbanti. La presenza del maggiordomo però è fondamentale nella sua funzione rassicurante e di fatto l'unica cosa che gli permette di attraversare il corridoio. Quella sera, tuttavia, il maggiordomo è impegnato altrove e non può accompagnarlo ragion per cui i suoi genitori hanno colto l'occasione per forzare Goldrick ad andare da solo. "Sei abbastanza grande, adesso...", è ciò che gli hanno detto. Ma una volta giunto all'imboccatura del corridoio, egli si blocca, non riuscendo più a proseguire. La paura, per lui, è troppa. Mentre si trova lì a fissare tremante l'immobile e silenziosa oscurità davanti a lui nella quale può solo immaginare le sagome degli animali impagliati, Goldrick si rende conto che suo padre si trova alle sue spalle. Sopraggiunto dal vicino salotto nel quale egli è solito passare un pò di tempo da solo prima di andare a sua volta a dormire. Salotto al quale si accede proprio dall'imboccatura del corridoio, lì di fianco. Nella tensione e nel timore del momento, Goldrick non ha sentito suo padre arrivare. Questo, dalla postura impettita e con le mani dietro la schiena, lo fissa dall'alto del suo metro e novanta con un volto che, per quanto privo di espressività, lascia trasparire una lieve irritazione. Prima che Goldrick possa aprir bocca, il padre gli chiede cosa gli fa così tanta paura ed il bambino risponde che è l'ignoto, il non sapere cosa si cela nelle tenebre, a spaventarlo. A quel punto, l'uomo lo fissa intensamente affermando che la paura fa agire in maniera irrazionale chi la prova, fa commettere errori, rende deboli, aggiungendo infine che per i deboli non vi è posto e non vi è futuro nel mondo. A tali parole, Goldrick comprende che il padre lo sta mettendo alla prova, cercando di insegnargli qualcosa, di impartirgli una lezione per lui importante, spingendolo ad affrontare i suoi timori. Pur sapendolo, però, e pur sforzandosi di agire nonostante la paura, Goldrick non riesce a muoversi di un passo, rimanendo piantato sul pavimento dove si trova, incapace di proseguire lungo il corridoio. La porta della sua stanza è così vicina, anche se occultata dall'oscurità, eppure così distante e irraggiungibile per lui. In quel momento, suo padre, comprendendo il fallimento del figlio, sospira a fondo deluso e con espressione dura rivolge a Goldrick poche e taglienti parole. "Spero, Goldrick, che quello che hai provato e vissuto stanotte rimanga a lungo nella tua mente così che tu possa riflettervi e comprendere il vero significato di tutto ciò, il vero insegnamento. Gli Olzanik, i veri Olzanik, non hanno paura!". Quelle parole, pronunciate con apparente distacco, riecheggiano a lungo nelle orecchie e nella mente di Goldrick. Per tutta la notte, ferendolo ancora di più. Anche quando suo padre, senza aggiungere altro, si incammina verso l'altra estremità del corridoio e il rumore dei suoi passi scompare poi nel buio, lasciandolo lì da solo. Ed anche quando Goldrick, incapace di attraversare il corridoio, si rifugia rannicchiandosi sull'enorme poltrona di suo padre, nel vicino salotto di quest'ultimo, cercando di dormire ma di fatto non riuscendoci. Tremando, piangendo e singhiozzando fino all'alba mentre le tenebre che lo circondano sono rischiarate di tanto in tanto dallo sporadico rinforzarsi delle braci del caminetto lì accanto ormai spento che, così facendo, danno vita a strane ombre proiettate sulle pareti e sul soffitto della stanza. Ombre simili a mani artigliate e protese nell'oscurità che cercano di afferrarlo. Come gli Artigli che, adesso, nella fattoria sulla Sponda orientale, lo hanno assalito nelle tenebre e gli stanno cingendo il collo, sottraendogli il respiro. Quell'improvviso ricordo, così simile per certi aspetti a ciò che sta vivendo ora, lo turba a tal punto da incutergli una paura ingestibile, incontrollabile, trovandosi in balìa del passato e del presente. Incapace di reagire. Incapace da una parte di colmare tutt'ora il profondo solco che lo separa e lo differenzia dal resto della sua famiglia e dall'altra di opporsi con efficacia al pericolo incombente. Intanto, mentre all'esterno inizia a cadere una leggera pioggia, Karak, pur non riuscendo a vedere la figura misteriosa, non intende comunque lasciarla scappare ritenendola la responsabile dell'attacco e si lancia quindi in un disperato inseguimento. Tra la vegetazione ed il terreno che cominciano a bagnarsi, il lucertoloide prova a seguire le orme e l'odore del fuggitivo riuscendo a trovare alcune tracce di stivali diretti verso il fitto della boscaglia a est. Senza indugiare, con la propria lanterna in mano per farsi un pò di luce, il ladro continua a braccare la sua preda inoltrandosi nella foresta dove, ad un certo punto, tra l'incessante ticchettìo della pioggia fra le foglie, avverte come dei frenetici zampettii sul suolo fangoso e pieno di erbacce del sottobosco. Quando si ferma per ascoltare meglio e guardarsi attorno, il lucertoloide vede finalmente con cosa ha a che fare. Cinque mani umane, mozzate all'altezza dei polsi, sudicie e sporche di terra, sbucano all'improvviso dai cespugli circostanti, circondandolo. Egli comprende immediatamente il loro intento omicida e la loro pericolosità nel momento in cui iniziano a muoversi sul pavimento del bosco con un'agilità e delle movenze simili a quelle di ragni cacciatori. Vistosi in inferiorità numerica ed incapace di dare seguito al suo inseguimento, Karak decide di ritirarsi, correndo alla massima velocità verso la fattoria da dove è venuto. Lì, nel frattempo, Tiresio e Goldrick sono in difficoltà non riuscendo a liberarsi degli Artigli che oltre a continuare a soffocarli li artigliano al volto, seppur superficialmente, come nel caso del bardo, e li disarmano, come invece nel caso del paladino. Lucien, invece, attirando l'attenzione degli altri Artigli su di sè ed eliminandone uno, riesce a far fuggire dalla finestra della camera la donna con il figlio in braccio, richiudendo poi la vetrata alle loro spalle in modo da impedire alle creature di inseguirli. Mentre la donna corre via nell'oscurità sotto la pioggia allontanandosi dalla casa, il warlock affronta gli Artigli, eliminandone altri grazie ai suoi poteri. Allo stesso modo, sia Tiresio che Goldrick, facendosi coraggio riescono alla fine a superare le proprie paure e a reagire, liberandosi non senza difficoltà degli Artigli che li hanno assaliti, finendoli poi con altri incantesimi e con la lama, recuperata, del paladino. Nel farlo, essi riescono anche a liberare l'uomo dalla presa delle creature che lo avevano attaccato e bloccato a terra riducendolo ad un passo dalla morte. Il contadino giace comunque sul pavimento per qualche altro attimo a riprendere fiato, respirando di nuovo aria a pieni polmoni dopo aver rischiato di morire strangolato, prima di alzarsi in piedi e di ringraziare il gruppo per averlo salvato, avventurandosi però poi di corsa all'esterno della casa visibilmente preoccupato, in cerca della donna. Lucien, Tiresio e Goldrick coprono la sua fuga occupandosi degli ultimi Artigli rimasti. Nella semioscurità dell'abitazione, quindi, Goldrick in particolare finisce le ultime due creature dividendole a metà con due possenti fendenti di spada finché la quiete, infine, non ritorna a regnare nella fattoria. Mentre recuperano il fiato e rilassano i nervi tesi dallo scontro appena terminato, i tre notano soltanto ora che intorno a loro vi è uno scenario alquanto macabro ed inquietante. Sparpagliati un pò dappertutto, infatti, vi sono i resti dei sette Artigli striscianti, mutilati, sfregiati, divisi a metà, privati di svariate dita mozzate e disperse praticamente ovunque nella casa, senza che vi sia però nemmeno una sola goccia di sangue in tutto quel caos. Essi tuttavia non hanno tempo per realizzare meglio tutto ciò poichè, all'esterno dell'edificio, sentono Karak sopraggiungere correndo verso la fattoria, richiamando a gran voce la loro attenzione. Immediatamente, i tre si precipitano fuori per capire cosa sta succedendo e dare manforte al compagno. Mentre, intanto, il contadino chiama la donna a gran voce ricevendo una risposta disperata e lanciandosi nella sua direzione in quella che pare una stalla vicina, Goldrick, Lucien e Tiresio soccorrono il ladro che, nelle tenebre e sotto un'acquazzone, sta fronteggiando due Artigli nel campo adiacente la struttura. Tre di essi, infatti, sono stati uccisi dal lucertoloide che li ha trafitti mortalmente con i suoi pugnali durante la fuga ma i restanti due si sono gettati su di lui bloccandogli un braccio e cingendogli la gola, iniziando a strangolarlo. Senza i suoi pugnali e potendo usare soltanto una delle sue piccole spade, il ladro è in difficoltà e una crescente paura penetra anche nella sua mente mentre sente il suo respiro venire rubato e le sue difese vacillare. Per un istante, persino la sua ombra sembra volersi rimpicciolire e nascondersi sotto di lui, in cerca di riparo e di salvezza. Tuttavia, sia grazie alla sua forza di volontà che alla fine gli permette di riprendersi dal timore che rischiava di sopraffarlo che grazie all'intervento dei suoi compagni, gli ultimi due Artigli, infine, vengono uccisi, cessando di muoversi e spegnendosi agonizzanti sul terreno fradicio e fangoso della fattoria. In una fitta oscurità ora rischiarata soltanto lievemente dalla lama luccicante del paladino e sotto una pioggia battente, il gruppo, di nuovo riunito, può finalmente allentare la tensione. Lo scontro sembra essersi concluso definitivamente e la minaccia pare cessata. A parte il ticchettio della pioggia, soltanto il rumore dei loro respiri affannati che si perdono nell'aria gelida con delle nuvolette di nebbia è udibile tutt'intorno a loro. Nessuno zampettìo frenetico, nessun altro suono di ossa infrante e spezzate o di respiri mancati. "Quella figura", afferma Karak a quel punto, ritornando all'improvviso con la mente alla sua priorità e volendo informare quanto prima gli altri, "chiunque fosse...l'ho persa nel bosco...". Sconsolati nel ricevere tale notizia e potendo quindi soltanto annuire amaramente in risposta, Goldrick, Lucien e Tiresio raccontano poi a loro volta cosa è avvenuto nella casa ragguagliando il ladro di come alla fine siano riusciti a salvare la famiglia di contadini. "Questa, almeno, è una nota positiva", osserva Lucien, proseguendo poi, "sperando di aver eliminato tutte quelle mani...chiunque le manovra non dovrebbe più disporne...". Anche Tiresio e Goldrick vorrebbero in quel momento intervenire in merito ma il pensiero della famiglia di contadini ritorna di colpo a farsi vivo in loro, spingendoli a rimandare la loro discussione ad un altro momento e a cercare i tre per accertarsi delle loro buone condizioni. Così, il gruppo si dirige verso la stalla dove l'uomo è sparito poco prima trovando effettivamente al suo interno, oltre al contadino, anche la donna con il bambino ancora in braccio. I tre, abbracciati insieme, bagnati, tremanti e piangenti sia per la paura appena passata che per la gioia di poter essere di nuovo uniti, paiono comunque stare bene, seduti su della paglia in un angolo dell'edificio. Incredibilmente, quasi come se anche lui avesse percepito e fosse stato pervaso dal terrore del momento, il neonato, così come durante i concitati attimi dell'attacco degli Artigli, rimane tutt'ora in un muto silenzio. Quando il gruppo si avvicina a loro e l'oscurità che li circonda viene in parte attenuata dalla spada di Goldrick, l'uomo, notando i quattro, si rivolge a questi ringraziandoli dal profondo del cuore per ciò che hanno fatto per lui e la sua famiglia. Il gruppo, tuttavia, pur annuendo in cenno di apprezzamento, non sente di aver ancora concluso il proprio compito. Fissandosi l'un l'altro nella penombra della stalla, infatti, senza pronunciar parola, i loro sguardi sono più che sufficienti per comprendersi a vicenda riguardo le loro prossime mosse. Devono mettersi in qualche modo sulle traccie della figura misteriosa, il mandante degli Artigli striscianti. Ed eliminarlo una volta per tutte. Ma prima, la famiglia di contadini deve essere portata al sicuro...
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Goldrick Olzanik
Karak
Tiresio
Data Rapporto
05 Dec 2023
Luogo Primario
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