Canzone della Creazione

Nel seguente canto, solitamente pronunciato in lingua draconica, si racconta l'inizio della Canzone della Creazione che diede vita al mondo e ciò che la susseguì. L'effettiva Canzone della Creazione, cantata dai Draghi Originali, fu pronunciata nella Lingua della Creazione ed è quindi illeggibile e irripetibile per i mortali, ma si racconta che ciò che sentirono le creature durante L’Era dell’Alba furono proprio le prime tre strofe.

Soffiate, draghi; cantate del Primo Mondo,
forgiato dal caos e dipinto di bellezza!
Cantate di Bahamut, il Platino,
che le montagne e i fiumi ha modellato;
Cantate di Tiamat, la Cromatica,
che la tela infinita del mondo ha dipinto;
Cantate di Thearos, l'Ombra di Ossidiana,
che per tutto ciò che vive un luogo di riposo ha ideato;
Insieme, si svegliarono nell'oscurità,
Uniti, hanno lavorato in atti di creazione.

Soffiate, draghi; cantate dunque di Sardior,
Gioiello di rubino creato a loro somiglianza,
primogenito della stirpe draconica;
Cantate di Zhalryd, Regina degli oceani,
secondogenita che dal mare lavorò a fianco degli Originali.

Qui nacquero i possenti draghi, metallici i protettori,
cromatici i più liberi, e dalle maree i più burrascosi.
Respirate, draghi ─ attingete al dono della vita
dato a voi all'Alba della Creazione. Soffiate, draghi; cantate degli estranei,
divinità della Luce e del Buio, con pretese di creazione.
Brulicanti, giunsero nel Primo Mondo, cercando casa ai loro seguaci.
Ovunque la nuova terra accolse questi mortali. Soffiate, o' draghi antichi, contro i Traditori,
portatori di guerra, conquista e follia, con la forza dei Titani.
Caduto fu il nobile Bahamut, mentre i metallici combattevano;
Corrotta fu la madre cromatica, dal caos primordiale;
Rifugio trovò Thearos nel cuore di tutta la Creazione. Respirate, draghi; cantate ora di Tiamat,
che infuria in battaglia, senza speranza di vittoria.
Non sarebbe fuggita né si sarebbe arresa, accecata
dalla caduta del fratello e dal male primordiale.
Fu incatenata e strappata alla morte, seppellita
nel suo tormento e sigillata nell'oscurità eterna. Respirate, draghi; cantate di Bahamut,
portatore di pace con le divinità estranee, accolto
tra le montagne celesti, adorato come il Paladino di Platino.
Ricordate la sua ricerca, per comprendere quei mortali,
e il desiderio per la sanità e libertà di Tiamat.
Si piange ancor la sua perdita dal volto della Creazione. Cantate, o' draghi, la sua liberazione ─
che siano tolte le catene del suo tormento!
Raccontate come ha radunato i suoi figli,
i cromatici, ormai spettro del caos.
Che sia conosciuta la sua furia, la sua vendetta,
con fulmini e veleno, fuoco, gelo e corrosione. Cinque teste, mostruosa e potente,
infuria la sua campagna di distruzione.
Ma dall'Ombra una speranza per il Platino, infine,
una nuova figlia, nei rimedi assai esperta,
che forse un giorno alla pazzia troverà soluzione. Soffiate, draghi; cantate del Primo Mondo,
disseminato in un'universo di infinite realtà.
Cantate di Bahamut, Thearos e Tiamat,
che osservarono la sua Caduta, il suo Tramonto,
e piansero la sua Creazione.
Cantate di Sardior, caduto,
la sua coscienza nella Luna Rossa,
i suoi frammenti come padri dei gemmati. Respirate, draghi: voi siete gli Eredi.
Soffiate, voi governate sul naufragio del Primo Mondo distrutto.