Contea Verde
Antico reame elfico nel centro del continente, abitato da secoli esclusivamente da Elfi di varie etnie. Di antica tradizione, la Contea è un paese chiuso, estremamente geloso dei suoi territori e dei suoi segreti. Ed estremamente razzista.
Structure
Monarchia nobiliare di antichissima origine, vede al vertice un sovrano il cui potere, di fatto, poggia sulla fedeltà delle maggiori casate nobiliari del paese. La capitale è Mornis, incuneata tra il fiume Ixal e la foresta di Taisnal, ma per quanto le maggiori città siano concentrate sulla costa ovest è nel fitto della foresta che si concentra il potere che muove le fila del regno.
Culture
Permeata da un razzismo estremamente spinto, la cultura della Contea resta una delle più antiche e ricche del continente, il che attira ogni anno visitatori dall'estero in visita alle grandi biblioteche delle città e ai meandri del Taisnal, la grande foresta. Istruzione diffusa e insegnamento della magia fin dalla tenera età fanno della nobiltà -anche quella di basso rango- la più colta del continente, nonostante poi di fatto la gente comune conduca un'esistenza abbastanza nella media.
Alla convinzione che la razza elfica sia in cima alla catena alimentare del mondo, si affianca la constatazione dell'esistenza di una altrettanto naturale gerarchia interna, che conduce inevitabilmente alla presenza di un'alta percentuale di schiavi, perlopiù drow, nell'intero paese.
Discorso a parte vale per l'isola orientale di Eltedas. Di nome sotto il controllo della Contea, è in realtà un porto franco per pirati, avventurieri, trafficanti e viandanti, offrendo opportunità, leggi e controlli di fatto molto più lassi. Causa e conseguenza di questa frequentazione sono una mentalità molto aperta e l'estrema tolleranza delle differenze di ogni tipo.
L'apertura di Eltedas è bilanciata (e forse causata essa stessa) dall'estrema chiusura del resto del paese: i confini sono serrati, gli ingressi contingentati e i visitatori marchiati magicamente affinché la scadenza del loro visto sia rilevabile in ogni momento. Esistono persone contrarie, contrabbandieri e documenti falsi, certo, ma si tratta perlopiù di eccezioni. Gli Elfi della Contea sono davvero un popolo chiuso!
Public Agenda
Convinti della superiorità della razza elfica, gli abitanti della Contea non celano l'insofferenza per la libertà conquistata secoli addietro dai popoli confinanti, un tempo sotto il loro dominio. Non che aspirino al controllo del continente, ma è difficile capire cosa sia spocchia e cosa reale intento di conquista.
Appassionati ricercatori e ferventi credenti, gli Elfi della Contea finiscono spesso per partorire sette inquietanti, studi pericolosi e conoscenze indicibili, per quanto alla base di tutto ci sia uno sconfinato e distorto amore per la conoscenza.
Assets
L'economia chiusa della Contea è basata sulla coltivazione di cereali nelle pianure dell'ovest e sulla raccolta di piante in tutta la foresta. Scarse sono le risorse minerarie, a quanto si sa, ed il commercio è strettamente controllato dalle autorità centrali, nonché nelle mani di poche casate nell'estremo est e ovest.
Le maggiori entrate in termini di valuta e merci straniere derivano da Eltedas. La costa occidentale è battuta dai venti e la Repubblica di Fouzir economicamente chiusa quanto la Contea, motivo per cui la quasi totalità dei commerci passano dalla costa est; le tariffe basse ed il lassismo dei controlli sull'Isola fanno il resto, attirando la quasi totalità dei mercanti di passaggio e riscuotendo comunque massicce commissioni per il passaggio dalla Baia degli Schiavi o dalla costa esterna.
History
Fondato 3500 anni prima del Grande Cataclisma, l'Impero Variopinto si estendeva su buona parte del Middan, dal Lago Manyan e dalle montagne circostanti a nord fino alla Cima Solitaria di Irith. Sorto dalla coalizione di tribù e popolazioni diverse contro le invasioni dei Popoli del Mare, combatté per diversi secoli per consolidare le proprie posizioni, specie sulle coste, e per quasi mille anni prosperò accogliendo profughi, facendo fruttare le terre sconfinate che possedeva e fondendo le diverse confessioni religiose in un pantheon ricco e variegato.
L'estensione, le tensioni etniche e diverse prolungate carestie portarono però ad una progressiva disgregazione di quell'unità, che si ruppe definitivamente tra 2450 e 2250 p.C. Le terre periferiche si separarono dall'Impero con più o meno violenza, tra conflitti aperti e guerriglie e schermaglie politiche, lasciando la Contea, cuore della vecchia configurazione, circondata da nemici. Trincerata dietro ai suoi confini, la Contea Verde iniziò a custodire gelosamente risorse, conoscenze e segreti, erigendo mura, torri di guardia e difese magiche, coltivando il mito della razza elfica e respingendo per secoli ogni contatto con l'esterno.
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