Military action
A seguito del Concilio dei mercanti, i governanti avviano delle indagini che ufficialmente rilevano una serie di incidenti sulle rotte con Ganja. Vengono convocati nuovamente i rappresentanti dei mercanti, e vengono confermati tali incidenti, oltre che una diminuzione della criminalità interna. Viene convocato quindi l'ambasciatore di Ganja, che respinge le accuse, viene chiesto dai regnanti di pattugliare con navi di Budameli la tratta sulla costa di Ganja, il paese fa una controproposta di pattugliare l'intera rotta congiuntamente, quindi anche la parte interna di Budameli, poi di accettare il pattugliamento ma solo accompagnando le navi di Budameli. Le controfferte vengono rifiutate da Budameli, che afferma essere probabilmente stato l'esercito di Ganja a causare incidenti e requisizioni ai mercanti, essendo le navi militari concentrate nella zona in cui gli incidenti sono avvenuti, e che il pattugliamento congiunto non renderebbere efficace la flotta anti pirateria. Dopo l'inasprimento diplomatico Budameli dichiara di voler mettere in sicurezza le rotte ed i confini e muove militarmente contro Ganja. Jötunn dichiara la propria neutralità nel conflitto. Nella prima mossa, dopo uno scontro molto sanguinoso sul guado per entrare in Ganja, Budameli riesce a occupare due villaggi. Prima dell'azione militare nel golfo le delegazioni dei paesi si incontrano, e Ganja cede a Budameli due aree di territorio, una parte già occupata e una parte del golfo, e viene interrotta l'azione militare, mentre le truppe e navi di Ganja si ritirano. Dopo la tregua, i paesi negoziano nuovamente i confini, e stipulano un trattato. Accordo di pace fra Ganja e Budameli - 21'