Sessione 11 - La vecchia Magione Ritter
I Protagonisti decidono di dirigersi di nuovo alle rovine della vecchia Magione Ritter...
General Summary
Le misteriose impronte e gli strani ritrovamenti di animali anomali nel bosco nelle vicinanze della vecchia Magione Ritter convincono il gruppo a proseguire lì, ancora una volta, le proprie ricerche, speranzosi di potervi trovare magari qualche utile indizio da loro ignorato nella loro precedente e sbrigativa visita. Prima di mettersi in cammino verso quella meta però, la loro attenzione viene attirata di nuovo dagli struggenti lamenti della piccola creatura che sta morendo proprio davanti ai loro occhi. Sapendo di non poter trarre da essa altre informazioni utili e resisi conto di non poter fare nulla per lei, il gruppo decide di porre fine alle sue sofferenze e così Goldrick la trafigge mortalmente con un secco e preciso fendente. Con l'essere che trova finalmente la pace, il gruppo può quindi proseguire nei propri intenti dirigendosi alla vecchia Magione Ritter. Nonostante il bosco sia piuttosto fitto e ostruisca ripetutamente la visuale diretta delle rovine, essi riescono comunque senza difficoltà a trovare un percorso verso i ruderi, destreggiandosi su un terreno roccioso e impervio. In pochi minuti, quindi, Goldrick, Lucien e Tiresio raggiungono e scalano il colle su cui sorge la Magione arrivando al limitare della radura sulla sua cima, là dove il profilo pesantemente danneggiato dell'edificio si staglia contro un cielo ora coperto da nuvoloni neri come la pece. Mentre il gruppo oltrepassa la recinzione che delimita il giardino della Magione in uno dei tanti punti in cui essa giace abbattuta e arrugginita al suolo, il poderoso vento che soffia sulla collina porta con sé il boato di un tuono lontano. Guardando per un attimo il cielo, essi si rendono conto che a breve potrebbe iniziare un forte temporale e quindi si affrettano a raggiungere le rovine. Realizzando però, a differenza della volta scorsa, di arrivare in prossimità dell'angolo nord-orientale della struttura anziché nelle vicinanze del suo ingresso principale, decidono di cercare lì un'altra entrata piuttosto che compiere il giro dell'edificio. Pertanto, i tre si dividono cominciando l'esplorazione della zona. Mentre Goldrick e Tiresio rinunciano a varcare una porta infranta a ridosso di un enorme buco sul pavimento che a causa di ciò pare estremamente instabile, Lucien si avventura sul lato settentrionale della Magione. Calpestando un punto cedevole di un piccolo porticato, però, il warlock ne provoca il crollo di una porzione sebbene riesca ad evitare a sua volta la caduta aggrappandosi al pavimento in legno. Nonostante l'incidente sfiorato, Lucien prosegue tuttavia ad ispezionare l'area ed alla fine riesce ad aprire una doppia porta che immette all'interno della Magione. Trovato in esso un possibile ingresso sicuro, egli torna dagli altri per avvisarli, non volendo procedere oltre da solo. Ma proprio quando Lucien si ricongiunge a loro, però, si trova di fronte una strana scena. Goldrick e Tiresio, infatti, oltrepassato un varco nel muro causato da uno dei tanti crolli della struttura, si sono ritrovati in una stanza caratterizzata da uno sproporzionato mucchio di pietre ed assi di legno. L'ammasso di detriti, ammucchiato in un angolo della stanza, appare fin troppo abbondante per giustificare la sua provenienza dal crollo del soffitto sovrastante. Il paladino e il bardo, incuriositi da ciò ma incapaci, per quanto si sforzino di pensarci, di trovarne la spiegazione, fanno partecipe delle loro perplessità anche Lucien quando questo li raggiunge. Il warlock, riflettendoci, arriva ad una conclusione interessante. Tutti quei detriti, molti dei quali troppo grandi e fuori posto, potrebbero non essere originari della stanza ed essere invece stati portati lì da qualcuno per un motivo preciso. Il gruppo diviene ancora più incuriosito quando Tiresio illumina con un suo incantesimo lo spazio al di sotto della Magione, al quale le sue luci incantate accedono dalla grande fessura sul pavimento della stanza attigua, quella che poco prima ha fatto desistere lui e Goldrick dall'entrare nell'edificio. All'interno dell'intercapedine, infatti, il bardo riesce a vedere un solido muro in pietra che sorge subito prima di quello che dovrebbe essere lo spazio al di sotto dell'ammasso di detriti. Ciò gli fa desumere, trovando il consenso dei suoi compagni, che possa esserci un qualche tipo di struttura proprio sotto al pavimento dove si trova il mucchio di pietre e assi. Ma nonostante l'idea di indagare al riguardo un pò più a fondo emerga con forza nelle menti del gruppo, essi decidono di concludere prima l'esplorazione almeno del piano terra della struttura, al fine di non lasciarsi nulla di importante e intentato alle spalle. Perciò, vista l'impossibilità di proseguire all'interno della Magione dall'ambiente in cui si trovano, si dirigono all'ingresso del lato nord segnalatogli da Lucien. Da qui, mentre all'esterno intanto l'eco dei tuoni si fa via via più frequente e forte e il temporale sembra avvicinarsi, il gruppo penetra nell'edificio, esplorandolo gradualmente. Dapprima scoprendo le stanze più interne e centrali della struttura, giungendo anche fino all'ingresso principale da loro visitato la volta precedente, e successivamente spostandosi nell'ala occidentale. Tutti gli ambienti, uno dopo l'altro, si presentano nello stesso terribile e triste stato. Visibilmente ed orribilmente danneggiati sia dall'incendio, le cui tracce nerastre di bruciature e crolli sono ovunque ben visibili, che di cedimenti successivi dovuti al tempo ed alle intemperie. Non solo le pareti, i soffitti ed i pavimenti portano i segni di quanto è avvenuto lì anni prima, attraverso gravi danni e numerosi cumuli di macerie, ma anche ciò che resta dell'arredamento, praticamente a pezzi e sparpagliato un pò dappertutto. Ogni cosa giace distrutta o danneggiata in uno stato quasi sospeso e morente, ricoperta da uno spesso strato di detriti e polvere e dove quest'ultima manca, ci pensa l'umidità a prenderne il posto. Alla fine, con la perlustrazione dell'ala ovest, il gruppo conclude l'esplorazione della quasi totalità del piano terra rivelando un altro ingresso secondario ed una sorta di piccola recinzione esterna che un tempo doveva servire per ospitare qualche carro e cavalcatura. Resisi conto di trovarsi in una parte della Magione una volta probabilmente destinata alla servitù vista la struttura più semplice e spartana, il gruppo decide di fermarsi e di non ultimare l'esplorazione degli ultimi piccoli ambienti dopo che Lucien evita per un soffio, grazie all'aiuto di Tiresio che lo trattiene con una corda alla quale si è assicurato in precedenza, di rimanere coinvolto nel crollo di una porzione del pavimento. Seppur leggermente ferito, il warlock viene quindi tratto in salvo ed il gruppo si allontana così dall'area pericolante per evitare ulteriori rischi. Consapevoli a questo punto di aver perlustrato praticamente tutto il piano terra, Goldrick, Lucien e Tiresio si prendono qualche minuto per riflettere su come procedere. Il dubbio che li impensierisce è rappresentato infatti da un possibile bivio nelle loro scelte. Continuare la perlustrazione accedendo al primo piano della Magione o soddisfare la loro curiosità tornando indietro alla stanza con il mucchio sospetto di macerie per un'indagine più approfondita?
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Data Rapporto
02 May 2023
Luogo Primario
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