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Una terra affascinante e misteriosa ma anche oscura, meschina e maledetta. Un luogo pieno di sogni e di incubi, di speranze e di rassegnazione, di possibilità e di barriere invalicabili. Un' "affascinante e terribile contraddizione" l'ha definita qualcuno. Non potrebbe essere descritta meglio di così...

Sessione 15 - Verità e bugie

I Protagonisti cercano di capire le intenzioni e le prossime mosse del Capitano Iuliu...

General Summary

Mentre riflette sul da farsi alla luce degli ultimi sviluppi, il gruppo vuole comprendere cosa sta facendo e cosa farà il Capitano Iuliu. Lucien, ancora nascosto sul retro della residenza Ritter, decide di indagare in proposito e, dopo essersi reso conto di non poter entrare nell'edificio dalla porta di servizio che da accesso alla cucina e che tutti gli occupanti della casa si trovano probabilmente al primo piano, tenta un'altra via. Inoltrandosi nel porticato, prova a bussare con forza al portone d'ingresso prima di nascondersi di nuovo. Qualche attimo più tardi il portone si apre. Il diligente Philipo si sporge da esso per appurare chi abbia bussato ma dopo una rapida occhiata tutt'intorno con la quale non nota nessuno nelle vicinanze, rientra di nuovo nella residenza chiudendo la porta dietro di sè. La relativa velocità con cui tutto ciò avviene non permette al warlock di fare nulla per sfruttare la distrazione del maggiordomo e così, negato il suo intento di entrare di soppiatto nella casa, Lucien è costretto a cambiare ancora i propri piani. Portandosi nuovamente sul retro dell'edificio, alla tenue luce dei raggi della luna crescente e nel lieve e freddo vento della notte, il warlock evoca un servitore invisibile in grado di infiltrarsi con facilità e non visto all'interno della casa. Con l'ordine di raggiungere il piano superiore ed osservare tutto quello che sta accadendo, il servitore si sposta verso il suo obiettivo. Sono necessari diversi minuti prima che esso ritorni da Lucien ma quando lo fa gli fornisce una descrizione piuttosto precisa di ciò che sta avvenendo. Le guardie, Iuliu, Thomisina, Philipo, Bella e Lord Johann si trovano tutti nella stanza di Simon Ritter. Mentre le guardie stanno perlustrando la camera in cerca di eventuali indizi, Iuliu sta facendo domande al maggiordomo che, con l'ausilio di Bella e Lord Ocrotire, sta rispondendo ad esse, fornendo un quadro generale di cosa è accaduto. Philipo, infatti, ha affermato di non aver più visto Simon da dopo l'incontro che egli ha avuto con il gruppo. Dopo di esso, il minore dei fratelli Ritter ha chiesto al maggiordomo di lasciarlo da solo fino all'ora di cena. E tale ordine Philipo ha rispettato ma nel momento in cui non ha udito risposta al proprio bussare quando si è recato lì per servirgli la cena, preoccupato, prima ha chiamato Bella e Lord Johann, e poi è entrato in loro compagnia nella stanza usando il passepartout. E' in quel frangente che i tre hanno realizzato che Simon era scomparso, procedendo poi immediatamente ad allertare le guardie del villaggio. Iuliu e Thomisina ascoltano con attenzione questo racconto e contemporaneamente danno una veloce occhiata ad alcuni libri posti sulla scrivania di Simon, che paiono nient'altro che semplici letture. Informato di ciò, Lucien ordina al servitore di tornare nuovamente al primo piano per riferirgli di eventuali altri particolari o cambiamenti nel corso degli eventi e dopo pochi minuti di ulteriore attesa, esso raggiunge il warlock ancora una volta riferendogli che alcune guardie stanno per uscire, presumibilmente per perlustrare i dintorni della residenza. A queste parole, sapendo di non poter contare più sul suo incantesimo di occultamento e non potendo rischiare di venire sorpreso in quelle circostanze, Lucien congeda il servitore e decide di dileguarsi nella notte sfruttando l'oscurità fornita da numerose nubi che hanno nel frattempo completamente celato la luna alla vista e la copertura del rumore dei suoi passi fornito dal vento. Proprio mentre due guardie, con in testa Thomisina, si aggirano intorno alla casa giungendo anche nel giardino retrostante l'edificio con torce e lanterne in cerca di indizi, il warlock è ormai distante ed osserva la scena da lontano prima di scivolare nelle ombre tra la vegetazione limitrofa dei campi coltivati. Facendo un percorso alternativo, più lungo ma riparato da sguardi indiscreti, Lucien fa alla fine ritorno alla locanda. Qui ritrova il resto del gruppo che intanto è tornato a sedersi al proprio tavolo ad aspettarlo, fiducioso sull'esito della sua sortita. Goldrick, Karak e Tiresio lo informano di come alla fine la folla di avventori all'esterno de "La Spiga d'Oro", curiosi per ciò che stava avvenendo alla residenza Ritter, si era dispersa e la situazione era tornata tutto sommato tranquilla anche se qualcuno aveva continuato a farsi domande su cosa stava accadendo. Lucien, dal canto suo, riferisce loro a sua volta ciò che ha scoperto. Messo al corrente di tutto, il gruppo affronta una problematica discussione. La situazione sta velocemente prendendo la piega peggiore che avevano prospettato potesse verificarsi. La scomparsa di Simon Ritter, i sospetti che già Iuliu nutre nei loro confronti e la mancanza di prove schiaccianti che possano testimoniare non solo la loro innocenza ma anche la colpevolezza di Simon nella scomparsa di Lucas e Anastasia, inevitabilmente finiscono per indirizzare verso di loro potenziali accuse sebbene è anche vero che non vi siano prove assolutamente schiaccianti nemmeno ai loro danni. Almeno finché Iuliu non dovesse scoprire il corpo di Simon, il che complicherebbe ancora di più la situazione. Mentre Goldrick sostiene comunque che le prove di cui sono già in possesso potrebbero essere sufficienti per far ragionare Iuliu, Tiresio sottolinea come più tempo passi senza che informino le autorità di cosa è accaduto e più potrebbero sembrare colpevoli agli occhi del Capitano. In un tale momento di confronto, i punti di vista e le opinioni non collimano del tutto ed il gruppo ha difficoltà nel prendere una decisione comune. Proprio in quel frangente, la Sergente Thomisina ed una guardia fanno il loro ingresso nella locanda e li approcciano, chiedendo loro di seguirli. Il gruppo, colto alla sprovvista dal rapido degenerare della situazione, non può fare a meno di seguire i due tra gli sguardi stupiti di Felkem e dei pochi avventori rimasti. La Sergente li conduce fino sul pianerottolo del primo piano della residenza Ritter, là dove Iuliu ed altre due guardie aspettano il loro arrivo. Una volta di fronte al Capitano, questo, notando apparentemente il loro stato stanco e provato ed i loro abiti sporchi di sangue, chiede loro a bruciapelo quando è stata l'ultima volta che hanno visto Simon Ritter. A quella domanda, il gruppo decide di non indugiare oltre e di raccontare ogni cosa. Lucien e Tiresio, in particolare, prendono la parola affermando che l'ultima volta che hanno incontrano Simon è stata all'incirca un paio d'ore prima quando egli ha cercato di ucciderli in un sotterraneo segreto alla vecchia Magione Ritter. Tali parole generano inevitabile incredulità in tutti i presenti e Iuliu, rammentando loro la gravità di ciò che stanno dicendo, li esorta con forza a presentare delle prove a sostegno di ciò. Il bardo non esita allora ad estrarre i quattro oggetti rinvenuti indosso a Simon sottolineando come il gruppo, a differenza delle guardie, sia arrivato a scoprire tutto mentre Lucien continua a fornire altri dettagli sugli eventi accaduti nel sotterraneo. Di fronte a tale risoluto e preciso resoconto e all'esibizione di quegli oggetti, il Capitano, ora pensieroso ed inquieto, li invita a seguirlo nella camera di Simon. Pochi istanti dopo, il gruppo, Iuliu, Thomisina e le due guardie entrano nella stanza. Mentre Iuliu prende da sopra la scrivania di Simon un foglio di carta, che il gruppo riconosce essere l'ultima lettera di Yelena Ritter da loro già scoperta e letta, riponendoselo in una tasca, lo stesso Capitano analizza i quattro oggetti portigli da Tiresio. Dopo aver dato una rapida occhiata alla pietra di Simon, Iuliu osserva con attenzione la scritta sul retro dell'amuleto con le iniziali F.R., concentrandosi poi sui due libri. Il primo che sfoglia, quello più vecchio e rovinato con il titolo "Ferrand Ritter", si rivela un tomo complicato del quale egli non riesce a comprendere nulla. Mentre è sul punto di aprire il secondo, invece, viene fermato da Lucien che lo mette in guardia sui possibili rischi che potrebbe correre qualora il libro fosse "protetto" in qualche modo. Alla sua richiesta di chiarimenti in proposito, il gruppo spiega che sarebbe meglio essere certi di non incorrere in pericoli prima di leggerlo e che l'unico modo di farlo è quello di aspettare il giorno seguente quando Tiresio potrà esaminarlo con le sue abilità. Intuendo a questo punto le capacità, probabilmente magiche, del bardo, il Capitano lancia verso di lui un'occhiata gelida di diffidenza sebbene poi decida di seguire il loro consiglio, desistendo dal suo proposito e scostando il libro lontano da sé con un'espressione sempre più pensierosa. Pur non trattandosi di prove decisive, infatti, anche perché in attesa di una loro identificazione da parte di Tiresio, il gruppo pare avvertire come esse, insieme alle loro parole, abbiano comunque instillato il dubbio nella mente di Iuliu, probabilmente anche grazie al ritrovamento della lettera di Yelena. La loro impressione viene confermata pochi istanti dopo quando il Capitano, cambiando completamente prospettiva, ordina ai suoi sottoposti di perquisire la stanza ancora una volta ma stavolta controllando attentamente la presenza di eventuali luoghi nascosti. Diversi minuti più tardi, dopo che Iuliu ha rifiutato un aiuto offerto da Karak nello svolgimento della perquisizione ed anzi ha messo tutto il gruppo in guardia dal fare alcunché anche perché, a detta sua, qualcun altro al suo posto li avrebbe già presi in custodia, una delle guardie richiama l'attenzione del Capitano. Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio osservano quindi quest'ultimo mentre si avvicina alla guardia, che pare aver scoperto uno spazio nascosto sotto una delle assi del pavimento in un angolo della stanza, e prende in mano qualcosa che gli viene porto. Quello che sembra un panno, infatti, viene da lui scostato rivelando al suo interno un piccolo libro. Il gruppo, da dove si trova, non può vedere altro oltre a ciò ed è quindi costretto ad attendere in silenzio. Passano altri minuti di febbrile attesa, durante i quali Iuliu legge attentamente il contenuto del tomo insieme a Thomisina, che gli si avvicina a sua volta incuriosita. Poi, finalmente, mentre chiude il libro riponendoselo nella solita tasca, il Capitano si rivolge inaspettatamente al gruppo chiedendo loro di mostrargli il sotterraneo nella vecchia magione. Non comprendendo ancora appieno l'esatta evoluzione della situazione, sebbene qualcuno di loro abbia sentito la Sergente sussurrare la parola "confessione", il gruppo non può fare a meno di accontentarlo. Così, tutti i presenti si spostano verso di essa. Nel tragitto, al piano terra della residenza Ritter, incrociano Philipo, Bella e Lord Ocrotire visibilmente preoccupati ed in attesa di novità, ma Iuliu è irremovibile nel dire loro di non poter al momento divulgare nessuna informazione sulle indagini. Egli chiede invece a Bella di seguirlo per ragioni che le spiegherà successivamente e la ragazza, accettando, si unisce quindi al gruppo che perciò lascia l'edificio e, nel cuore della notte, percorre il vecchio sentiero, cercando di non farsi notare dagli abitanti del villaggio, fino a raggiungere il profilo cupo e tetro della magione. Il gruppo guida tutti gli altri al suo interno e, dopo aver rimosso ancora una volta le macerie dalla botola, li conduce nel sotterraneo. Giunti lì, ad eccezione di Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio, tutti gli altri rimangono sconvolti nel trovarsi di fronte i cadaveri martoriati di Simon e dell'abominio. Mentre Iuliu conserva però il suo autocontrollo, Thomisina è costretta a tapparsi la bocca e il naso per il disgusto di quello spettacolo ed una delle guardie, addirittura, dà di stomaco. Bella Ritter, invece, pare più incredula che nauseata dalla scena, e ciò la porta a chiedere spiegazioni in merito. Non rispondendole per il momento e solo dopo essersi chinato sui corpi per analizzarli con maggiore attenzione, il Capitano si avvicina al gruppo e a Bella affermando che ormai non vi sono più dubbi su come si siano realmente svolti i fatti, porgendo inoltre sia a loro che a Bella il libro rinvenuto poco prima nella camera di Simon. Questo, alla lettura, si rivela essere un diario, o meglio, il diario personale di Simon. Un interminabile flusso di coscienza, scritto a partire dalla sua infanzia antecedente l'incidente che lo ha costretto invalido fino all'ultima nota, risalente a quella stessa mattina. Un vero e proprio tuffo nella sua mente e nel suo animo che chiaramente, da dopo l'incidente, diviene sempre più deviato, malato, corrotto, portato all'odio verso il fratello, non solo, a detta sua, colpevole dell'incidente stesso, anche se forse involontariamente, ma anche dell'avergli portato via l'amore della sua vita, ovvero Anastasia, e verso Anastasia stessa, rea di averlo abbandonato per finire tra le braccia di Lucas. Nella sua visione distorta, Simon pare essere rimasto con la mente di quand'era bambino, viziato ed egoista, incapace di crescere e di andare avanti. La sua stessa scrittura, che negli anni è divenuta sempre più nervosa e quasi illeggibile, ne è la testimonianza. Pagina dopo pagina vengono ripercorse tutte le fasi del suo precipitare verso il delirio e la bramosia di vendetta. Dal casuale ritrovamento, dopo il noto incendio, del sotterraneo, del libro, del costrutto e della pietra ora infranta, appartenuti tutti al nonno Ferrand, alla decisione di avvicinarsi e studiare la magia arcana che l'ha portato a divenire un mago trasmutatore come il nonno stesso e a poter usare, seppur meno efficacemente, tutti gli strumenti da lui lasciati. Dall'inizio dei suoi esperimenti su degli animali, prima incentrati sul provare a riacquisire l'uso delle gambe e poi, vista l'impossibilità di ciò, sviluppatisi nell'unica direzione possibile, volta a vendicarsi di Lucas e Anastasia, al loro completamento. Dalla pianificazione del piano per rapire i due alla sua messa in atto, con successo. Simon descrive infatti con minuzia di particolari il modo in cui ha addormentato il fratello con del vino "avvelenato" la notte stessa della Cena del Fanciullo ed allo stesso modo ha attirato magicamente Anastasia con la scusa di volerle parlare. Grazie poi al Guardiano protettore che ha catturato Anastasia e che ha portato sia lei che Lucas alla vecchia magione, oltretutto inscenando la loro fuga con i cavalli in seguito uccisi dal costrutto stesso, Simon ha potuto disporre dei due a proprio piacimento. Così, egli li ha tramutati nell'orrendo abominio che il gruppo si è trovato di fronte in quel sotterraneo, in una perfetta vendetta portata a termine rispettando ironicamente la volontà dei due innamorati: rimanere per sempre l'una tra le braccia dell'altro. Leggendo tutte quelle pagine, che forniscono senza alcun dubbio la prova schiacciante che cercavano e che costituiscono chiaramente la "confessione" a cui si era riferita Thomisina, il gruppo può finalmente ricollegare tutto ciò che è successo comprendendo anche alcuni altri particolari come per esempio il sospetto nutrito da Simon che fosse stato il nonno, magari con un esperimento di cui aveva perso il controllo, a causare l'incendio che aveva distrutto la magione anni prima, oppure il fatto che il minore dei fratelli Ritter fingesse la sua incapacità di saper usare le scale essendo invece in grado di farlo, seppur usando la sedia a rotelle con fatica, nonostante la sua condizione. Terminata la loro lettura, durante la quale Iuliu ha esplorato tutte le stanze del sotterraneo ed ispezionato anche il costrutto, tutt'ora disattivato, notando su di esso il simbolo della famiglia Ritter, lo stesso Capitano si rivolge a loro con un'espressione seria. Essendo chiara a questo punto la responsabilità di Simon dietro tutto quello che è successo ed il fato occorso a Lucas e Anastasia, afferma, tutti i sospetti sul gruppo, ovviamente, cadono inequivocabilmente. Tuttavia, a questo punto sorge un ultimo problema. Iuliu infatti si dice preoccupato per ciò che tali avvenimenti potrebbero provocare nel villaggio. Se i fatti venissero rivelati gli abitanti potrebbero perdere tutta la fiducia che i Ritter si sono guadagnati negli anni per aver condotto il borgo ad uno stato di pace e tranquillità che nella terra di Borca è estremamente raro. Ciò potrebbe portare ad un avvicendamento al potere del villaggio, favorendo l'arrivo di una branca della famiglia meno propensa al dialogo e al compromesso, distruggendo così quel clima favorevole che Ritter ha raggiunto con tempo e fatica. Per questo motivo, il Capitano auspica che possa essere il ramo della famiglia di Bella a sostituire quello di Lucas e Simon, e magari Bella stessa, in quanto ella ha vissuto per un periodo della sua infanzia nel villaggio, è conosciuta e apprezzata dalla popolazione e la sua politica ricalcherebbe quella degli ultimi anni dei Ritter. Ma per permettere ciò è necessario che non si sappia nulla dei fatti, in modo da favorire un semplice e naturale avvicendamento da Lucas e Simon a Bella. Pertanto, alla luce di questo, Iuliu propone di mentire, di fornire a tutti una versione dei fatti molto diversa da quella reale: Lucas e Anastasia si sono avventurati nel bosco per rimanere un pò da soli la notte prima del matrimonio ma sono stati sorpresi da un branco di lupi, comuni nella zona, che purtroppo li ha attaccati e uccisi; Simon, allo stesso modo, si è a sua volta recato nel bosco per cercarli trovando però la morte per mano dello stesso branco di animali. Tale versione, conclude Iuliu, spiegherebbe tutto e permetterebbe di ottenere il loro proposito ma il Capitano, a questo punto, chiama in causa proprio Bella, l'unica che può dare il proprio assenso a tutto ciò. Ella, rimasta in silenzio per tutto quel tempo dopo la lettura del diario di Simon e le parole di Iuliu, trae un profondo respiro e, dicendosi consapevole dei rischi esposti dal Capitano e concorde con lui su come procedere, accetta la sua proposta, pronta a prendersi tutte le responsabilità del caso. A questo punto, Iuliu interpella anche il gruppo chiedendo loro se sono disposti a mentire nello stesso modo ed in particolare domandandolo a Goldrick, che si è in precedenza professato incapace di dire menzogne. Dopo una profonda riflessione, tutti si dicono d'accordo con l'idea di Iuliu, persino il paladino che afferma di poter nascondere la verità e di poter mentire se per una giusta causa. Così, invocando un solenne giuramento tra gentiluomini, il Capitano ottiene la parola da parte di tutti i presenti: la bugia che racconteranno e di cui non dovranno mai far parola con nessun altro proteggerà il villaggio di Ritter poiché molti non possono soffrire per gli errori e la pazzia di poche mele marce. A questo punto, Iuliu ordina alle due guardie di dividersi per portare a termine due compiti. Una dovrà recuperare il carro della caserma e condurlo lì, con tanto di teli e coperte, in modo da trasportare altrove i due cadaveri. L'altra si recherà invece alla Cappella del Signore del Mattino per avvisare la Sacerdotessa Maria del loro imminente arrivo, così che ella possa occuparsi dei cadaveri e soprattutto dare una dignità per la sepoltura a quello di Simon. Mentre le due guardie, ammonite sul fatto di non dare nell'occhio e di non rivelare a nessuno quanto sta accadendo, lasciano il sotterraneo per adempiere ai propri compiti, i presenti decidono che per il momento è opportuno richiudere la botola lasciando lì anche il Guardiano protettore. Dopo averlo fatto ed aver portato all'esterno i cadaveri di Simon e dell'abominio, trascorsi diversi minuti di attesa, le due guardie fanno ritorno con il carro e, aiutate dal gruppo, caricano su di esso i due corpi per poi coprirli. Così, le guardie, Thomisina, Iuliu e Bella si incamminano lungo il sentiero verso Ritter mentre il gruppo decide di attendere un pò prima di fare altrettanto per non dare troppo nell'occhio a eventuali abitanti curiosi. Alla fine, comunque, il gruppo rincontra Thomisina e le guardie alla Cappella avendo deciso di recarsi lì per tentare, su suggerimento di Goldrick, un modo per togliersi di dosso quella angosciosa sensazione di paura che sta ancora attanagliando il paladino e Lucien. Dopo che Thomisina avverte il gruppo che Iuliu è tornato alla caserma con tutte le prove raccolte e Bella è rientrata alla residenza Ritter, la Sacerdotessa prende in carico la situazione, aderendo a sua volta al giuramento imposto da Iuliu e preparandosi ad occuparsi dei cadaveri. Prima, però, ella usa le proprie capacità per alleviare parte delle sofferenze di Goldrick e Lucien. Avvertendo un improvviso e piacevole calore da un suo incantesimo curativo, i due compagni si sentono rinvigoriti seppur ancora non del tutto liberi dalle loro pene. L'ombra e l'eco di ciò che hanno visto è infatti ancora presente nelle loro menti. Scusandosi per non essere in grado di eliminarle del tutto, Maria chiede loro di tornare da lei il giorno successivo, quando potrà di nuovo agire, stavolta per porvi fine. Il paladino ed il warlock, ringraziandola per i suoi sforzi, raccolgono l'invito sentendosi meglio e confidando di poter sopportare quella sensazione residua per un altro giorno. Dopo aver rinsaldato la fede nel Signore del Mattino ad uno sconsolato Goldrick che afferma di aver dubitato, anche se solo per un attimo durante lo scontro, della guida del suo dio e dopo aver ricevuto alcune monete d'oro come offerta da Tiresio con la promessa di vegliare nel prossimo periodo su Bella, Maria si congeda per occuparsi dei corpi. A questo punto, stanchi e provati ancor più di prima, Tiresio e Lucien prendono la via della locanda mentre Goldrick e Karak, incuriosito dalla fede nel Signore del Mattino, rimangono lì a pregare per un pò. E' in questo frangente che il ladro, mentre è intento a seguire le istruzioni del paladino su come pregare, nota una cosa inspiegabile. Con la coda dell'occhio, infatti, è piuttosto sicuro di scorgere la sua ombra, proiettata sul muro vicino dalla luce delle candele nella Cappella, che pare muoversi, seppur per un attimo, di sua spontanea volontà. Per ben due volte. Informato Goldrick di ciò, Karak non si capacita di cosa sia accaduto. Il paladino, tuttavia, dopo un primo istante di sbigottimento, invita il compagno a tornare insieme a lui alla locanda aggiungendo che, se si era annoiato, il ladro avrebbe potuto dire tranquillamente la verità invece che inventarsi quella bugia. Tra le proteste di Karak che continua però a sostenere la veridicità di quanto ha detto, i due si incamminano verso la "Spiga d'Oro" nell'oscurità della notte ed in un villaggio completamente deserto. Nell'apparente calma e silenzio che li circonda a causa del fatto che il vento è adesso praticamente cessato, Goldrick si trova a rimuginare su quello che ha detto Karak. "Non c'è nulla di buono quando si parla di ombre", è uno degli insegnamenti che ha ricevuto e che rimembra in quel momento, prima però di scacciare tali cattivi pensieri dalla mente derubricandoli semplicemente con la probabile stanchezza del ladro. Nel frattempo, alla locanda, Tiresio e Lucien incontrano Felkem che li accoglie nonostante la tarda ora e la sala comune completamente deserta. I due ricambiano il saluto dirigendosi verso il piano soprastante ma proprio in quel frangente il bardo nota un luccichìo provenire da un punto del pavimento alle spalle del locandiere. Una sorta di riflesso, causato dal rifrangersi dei raggi della luna che entrano flebili da una finestra. Ciò attira l'attenzione di Tiresio che si avvicina al punto in questione scoprendo, nei pressi della porta che conduce da dietro il bancone verso le cucine, incastrato tra due assi del pavimento, un piccolo pezzo di vetro. Una volta notato anche dagli altri, Felkem si scusa per la sua presenza e per la mancanza di pulizie e se lo fa consegnare per poterlo gettare. Dopo averlo scrutato con attenzione, il bardo gli consegna il frammento ed i due compagni si congedano quindi salendo le scale verso il primo piano. Nel tragitto, rimasti soli, Tiresio confida a Lucien di aver notato che il frammento di vetro, al di là del punto in cui si era rotto, aveva una curvatura naturale. Ciò rammenta al warlock di un altro pezzo di vetro, simile a tale descrizione, che il gruppo aveva rinvenuto all'interno della stanza dei due anziani viaggiatori ospiti della locanda e che presumibilmente apparteneva all'orologio da taschino dell'uomo. Seppur incuriositi da tale strano particolare che fa sorgere in loro domande sul perché il secondo frammento si trovasse al piano terra, i due non ci pensano più di tanto, vogliosi adesso soltanto di riposo e rimandando eventuali ragionamenti al giorno seguente. Così, sfiniti, vanno finalmente a dormire. Diversi minuti dopo, però, vengono improvvisamente svegliati dal loro sonno appena accennato da alcune concitate grida che provengono dall'esterno e che, dopo un attento ascolto, sembrano dire "Dove vai? Dove stai andando?". Turbati da ciò, i due si cambiano velocemente e corrono in strada trovandosi di fronte Goldrick e Karak, di ritorno dalla Cappella proprio allora e anch'essi fermatisi dopo aver udito tali urla. E' proprio in quel momento che il gruppo, riunito, sente stavolta distintamente altre grida, provenienti dalla zona nord del villaggio. Una voce femminile rotta dal pianto, nel silenzio della notte nelle prime ore del nuovo giorno, riecheggia tra le case del borgo urlando disperatamente "No!! Ember!! Non andare nel bosco! E' pericoloso! Ember, Ember!!".

Personaggi con cui si ha interagito

Capitano Iuliu, Sergente Thomisina, Philipo, Bella Ritter, Lord Johann OcrotireFelkem Bareth e Sacerdotessa Maria
Campaign
La Valle delle Foglie Cadute
Protagonists
Goldrick Olzanik
Karak
Tiresio
Data Rapporto
05 Jul 2023
Luogo Primario

Commenti

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