Sessione 16 - Conseguenze
I Protagonisti vogliono capire cosa sta succedendo...
General Summary
Incuriosito e al tempo stesso turbato dalle urla che ha udito, il gruppo si dirige verso la zona da cui esse sembrano provenire, con l'intenzione di chiarire la situazione. Giunti rapidamente nella parte settentrionale di Ritter nei pressi della residenza della famiglia Onvald, Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio si imbattono in Ernst e Ignese Onvald. I due, usciti fuori di casa nel cuore della notte, si trovano a ridosso del giardino posteriore della loro abitazione. L'uomo, visibilmente sotto shock, non replica alle richieste di spiegazioni del gruppo, balbettando poche e sconnesse parole. La donna, invece, che si trova nel mezzo del giardino qualche passo più in là, pur con la voce rotta dal pianto e dalla disperazione, riesce a spiegare cosa è accaduto. Ember, la loro secondogenita e sorella minore di Anastasia, è da poco fuggita da casa inoltrandosi da sola nel bosco alle spalle della loro residenza. Alla domanda del gruppo sul perché di tale comportamento, Ignese rivela che la giovane ha avuto quella reazione dopo aver saputo, insieme ai genitori, della morte della sorella maggiore. A nulla purtroppo sono serviti i tentativi disperati della madre di fermarla. Tale spiegazione è sentita anche dalla guardia cittadina capitanata da Iuliu e Thomisina, accorsi sul posto proprio allora poiché allertati anch'essi dalle grida di Ignese. Il gruppo nota una smorfia di rabbia da parte del Capitano nel momento in cui la donna racconta di essere venuta a conoscenza del fato di Anastasia ma Iuliu, subito dopo, recupera il suo autocontrollo iniziando a dare ordini ai propri uomini su come organizzare immediatamente la ricerca di Ember. I boschi che circondano il villaggio, infatti, soprattutto di notte, sono frequentati dai lupi e quindi molto pericolosi. Sapendo che non c'è tempo da perdere vista la situazione e che ogni aiuto possibile può essere importante e decisivo, il gruppo, pur stanco e provato da ciò che ha vissuto soltanto poche ore fa, si propone di affiancare le guardie nelle ricerche della ragazza. Nonostante la non completa convinzione iniziale di Iuliu, questi alla fine accetta l'offerta facendo partecipi anche loro del piano per il recupero della giovane. Egli, insieme ad una guardia, si dirigerà nel bosco in direzione nord, Thomisina ed un altro sottoposto seguiranno invece un orientamento nord-nord-ovest mentre il gruppo si muoverà verso nord-ovest-ovest. In questo modo, dovrebbero essere in grado di setacciare con efficacia i boschi che si estendono alle spalle della residenza Onvald, ad occidente del borgo. Stabilendo di portare avanti le ricerche per un'ora prima di dover tornare indietro e ritrovarsi lì come luogo di raduno, i tre gruppi di ricerca si dividono addentrandosi nella boscaglia. E' in quel frangente, poco prima di perdersi di vista tra di loro, che Tiresio sente il Capitano Iuliu borbottare qualcosa del tipo "...qualcuno con la lingua lunga si deve essere lasciato scappare la cosa in un pessimo momento..." fra sé e sé con aria infastidita e irata ma essendo le circostanze troppo tese ed avendo altre priorità, il bardo decide di soprassedere su un eventuale approfondimento di quelle parole, riproponendosi comunque di farlo in un secondo momento. Così, senza pensarci oltre, Tiresio si accoda ai compagni che si stanno spingendo nel bosco armati di torcie. Quest'ultimo, immerso nelle tenebre di una notte in cui la luna è a malapena visibile dietro grosse nubi scure, è pervaso dal tipico odore di vegetazione che si ha dopo un temporale. La burrasca del pomeriggio, infatti, ha lasciato il sottobosco ed il terreno umidi sebbene il vento che ha soffiato fino a qualche ora prima ha poi asciugato in parte la boscaglia. In tale scenario, pur reso lugubre dai rami secchi degli alberi e dalle loro ombre che sembrano quasi delle braccia e delle dita che si protendono bramose di afferrare il gruppo mentre vi passa accanto, trovare e seguire le tracce di qualcuno che si è avventurato nel bosco risulta sicuramente più semplice. Ed infatti, pochi minuti dopo, quando ormai il gruppo ha perso di vista le guardie cittadine spintesi su distanti sentieri tra la vegetazione spoglia, Karak individua una serie di impronte che potrebbero appartenere ad Ember. Seguendole, il ladro guida i compagni fino ad un punto nel bosco in cui una sottile nebbia inizia a sollevarsi tra la vegetazione e dove i suoni della fauna che li circonda si ammutoliscono di colpo. Pur turbato da ciò, il gruppo prosegue comunque nella propria ricerca fin quando, poco dopo, alle impronte che stanno seguendo se ne aggiungono altre, appartenenti presumibilmente a quattro o più grossi lupi. Come, tra l'altro, se questi fossero impegnati in una sorta di caccia. Preoccupati da ciò, Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio affrettano il passo. Mentre continuano ad avanzare chiamando ad alta voce la ragazza senza però ottenere risposta, giungono alla fine di fronte ad un bivio. Qui le impronte non sono chiare ed essi, interpretandole, decidono di prendere la strada di sinistra, una sorta di percorso tra la vegetazione forse creato dal ripetuto passaggio della fauna del bosco. Percorrendo tale via sempre più immersa in una nebbia adesso fittissima, però, ad un certo punto, il bardo avverte delle voci riecheggiare intorno a lui. Incerto sulla loro natura e provenienza, dopo attimi di esitazione, comprende alla fine che si tratta di voci simili a quelle che ha percepito quando è stato guidato verso le carcasse dei cavalli. Una dopo l'altra, sussurrando nella nebbia, lo ammoniscono del fatto che la strada che sta percorrendo è quella sbagliata e che deve invece tornare sui propri passi e seguire l'altra se vuole giungere a destinazione. Tiresio, decidendo di fidarsi senza porsi ulteriori domande anche in virtù della veridicità di quelle stesse voci nella situazione precedente, informa gli altri di dover invertire la direzione se vogliono trovare la ragazza. Goldrick, Karak e Lucien, seppur stupiti dalle parole del bardo, decidono di fidarsi a loro volta del compagno seguendolo nel verso opposto senza perdere tempo. Così, cambiando velocemente direzione e tornando sui loro passi, il gruppo imbocca l'altra via, un antico sentiero nel bosco, lasciandosi del tutto alle spalle quella nebbia quasi innaturale, così densa da non permettere loro di vedere oltre il proprio naso. Dopo qualche altro febbrile minuto in cui accelerano ulteriormente il passo muovendosi tra la vegetazione, i quattro avvertono dei ringhi tra gli alberi. Ringhi rabbiosi di quelle che sembrano creature piuttosto grandi, forse lupi, ai quali poi, ad un tratto, si unisce la voce di una giovane che minaccia disperatamente qualcuno o qualcosa di non avvicinarsi a lei. Temendo che la situazione possa essere la peggiore possibile, il gruppo si precipita in quella direzione trovandosi effettivamente di fronte ciò che aveva immaginato. Ember, infatti, seppur ancora viva anche se leggermente ferita, è circondata, con le spalle rivolte ad una parete rocciosa, da quattro grossi lupi. Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio, seppur stanchi dalla corsa e provati da tutto ciò che hanno dovuto affrontare durante la giornata, non esitano un solo istante a lanciarsi contro le bestie per tentare di salvare Ember. Lo scontro che inevitabilmente ne deriva, nonostante comporti ferite tutto sommato piuttosto superficiali per il gruppo, è sanguinoso e aspro non solo a causa dell'agilità e della ferocia di quegli animali ma anche perché altri due lupi, di cui uno di essi pare essere il capobranco, si uniscono alla lotta. Ad un certo punto, nel caos dello scontro e mentre tutti sono impegnati a fronteggiare le bestie, una di esse balza addosso alla ragazza e la azzanna gravemente alla gola, facendole perdere i sensi. Il gruppo reagisce immediatamente allontanando l'animale da lei e portandola al sicuro fuori dalla mischia ma le sue condizioni appaiono fin da subito critiche. Mentre Lucien e Tiresio accorrono in suo aiuto cercando di tamponare la ferita, Goldrick e Karak si liberano dei lupi rimanenti costringendo gli ultimi due, tra cui il capobranco, a dileguarsi tra l'oscurità del bosco. Alla fine, quando delle bestie sono rimasti soltanto quattro cadaveri, il gruppo, riunitosi intorno alla ragazza, dopo qualche attimo di tensione riesce fortunatamente a richiudere la sua ferita, proprio mentre intorno a loro i suoni del bosco riprendono improvvisamente ad essere udibili. Con Ember adesso fuori pericolo ma ancora priva di sensi, decidono di allontanarsi velocemente da lì, un luogo che li inquieta anche per via di tale strano comportamento della fauna, per evitare altri incontri spiacevoli e di fare quindi ritorno al villaggio. Così, per fortuna senza altri intoppi, percorrono a ritroso lo stesso tragitto dell'andata nella boscaglia fino a tornare nel giardino della residenza Onvald, il punto d'incontro concordato, poco più di un'ora dopo essere partiti alla ricerca della giovane. Sbucando dal bosco si trovano di fronte, già lì ad aspettarli, sia il Capitano Iuliu che la Sergente Thomisina e le altre guardie. Non appena questi ultimi realizzano che il gruppo ha ritrovato Ember, ed informati dal gruppo stesso di cosa è accaduto e che la ragazza, pur svenuta, adesso sta bene, un sospiro ed una sensazione di sollievo, dopo tanta tensione, finalmente li pervade. Iuliu, in particolare, dicendosi soddisfatto del successo delle ricerche, invita il gruppo a seguirlo per riportare la giovane dai genitori. Così, portatisi all'ingresso principale della residenza Onvald dove ancora si trovano Ernst e Ignese in trepidante e ansiosa attesa di notizie, Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio consegnano la figlia al padre, che alla sua vista sembra ridestarsi dal proprio stato di shock, e alla madre, che scoppia invece in un altro pianto, stavolta di gioia nel momento in cui vengono entrambi informati delle buone condizioni di Ember. Mentre i coniugi Onvald, ora visibilmente tranquillizzati per aver riabbracciato la figlia, rientrano a casa portando in braccio la giovane ancora priva di sensi, il Capitano Iuliu dapprima dispone affinché una guardia rimanga, per ragioni di sicurezza, appostata nei pressi della residenza Onvald per il resto della notte e poi ordina ad un'altra di condurre fin lì la Sacerdotessa Maria in modo che possa prestare le cure necessarie ad Ember. Fatto ciò, Iuliu si rivolge di nuovo al gruppo confidando loro di aver alla fine scoperto l'origine della fuga della notizia della morte di Anastasia. Una delle guardie, infatti, alle richieste disperate di nuove notizie da parte di Ernst che si è recato alla caserma della guardia cittadina circa un'ora e mezzo prima immaginando che ci fossero novità dopo aver visto tutto quell'agitazione alla residenza Ritter di qualche ora prima, si è lasciata sfuggire alcune informazioni sulla morte della figlia maggiore dell'uomo. Per "fortuna", se così si può dire, la guardia ha reso nota la versione ufficiale, ovvero quella che Iuliu, il gruppo e Bella hanno creato e giurato di sostenere nonostante si tratti di una bugia ma il fatto, per il Capitano, rimane comunque grave. La guardia, egli annuncia, verrà punita per la sua trasgressione degli ordini in quanto Iuliu era stato estremamente chiaro: fino al mattino seguente, quando se ne sarebbe occupato lui stesso di persona, non doveva essere fatta parola con nessuno del fato occorso a Lucas, Anastasia e Simon, proprio per evitare, nel cuore della notte, eventuali conseguenze infauste e complicazioni come quella appena verificatasi. Informato il gruppo di ciò, con Tiresio che a questo punto ricollega facilmente e senza dubbio tale spiegazione alle parole da lui sentite e sussurrate dallo stesso Capitano poco prima di iniziare le ricerche di Ember, Iuliu aggiunge che sarà lui stesso, l'indomani mattina e nei giusti modi, ad occuparsi di informare sia gli Onvald che Philipo ed i coniugi Ocrotire delle morti di Anastasia, Lucas e Simon. Pertanto, risolta positivamente la vicenda della fuga di Ember e chiariti i prossimi passi, il Capitano ed il resto delle guardie fanno ritorno alla caserma salutando Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio. Questi ultimi, dopo aver stabilito a questo punto di rimandare alla mattina seguente la loro idea di fare qualche domanda alla minore delle sorelle Onvald per capire il perché e le intenzioni del suo gesto, decidono di dirigersi alla "Spiga d'Oro" per un meritato quanto necessario riposo. Giunti lì si recano immediatamente alla loro stanza dopo un rapido incontro nella sala comune con Felkem che, pur vedendoli ancora più provati di prima, questa volta si limita ad un saluto, forse memore dell'imbarazzo che le sue domande in merito avevano creato al gruppo all'ora di cena. Una volta raggiunta la camera, il gruppo si cambia e va finalmente a dormire quando sono ormai passate le tre di notte. Presto, il sonno li raggiunge, compresi anche Goldrick e Lucien che, seppur ancora turbati dalle immagini dell'abominio tutt'ora non del tutto scomparse dalle loro menti, alla fine riescono ad addormentarsi. Il loro riposo trascorre in tranquillità fino al mattino seguente quando è Lucien il primo a destarsi anche se il suo non è un risveglio normale. Riaperti gli occhi di colpo, infatti, con la sensazione che stia per accadere qualcosa di spiacevole, il warlock ne ha la conferma quando, subito dopo, un dolore acuto ed un'intensa luce violacea iniziano a scaturire dal simbolo che porta sulla propria mano. Proprio in quel momento, mentre un brivido gelido gli percorre la schiena, la solita imperscrutabile, enigmatica ed indecifrabile voce, a metà tra le tonalità maschili e femminili, si rivolge a lui come soltanto in altri pochissimi casi ha fatto. Questa volta, però, con apparente fastidio ed irritazione, essa preannuncia a Lucien che le parole che sta per rivolgergli costituiranno il suo primo ed ultimo avvertimento...
Missioni/Imprese Completate
Il salvataggio di Ember Onvald
Personaggi con cui si ha interagito
Ernst Onvald, Ignese Onvald, Sergente Thomisina, Capitano Iuliu, Ember Onvald e Felkem Bareth
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Goldrick Olzanik
Karak
Tiresio
Data Rapporto
11 Jul 2023
Luogo Primario
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