Sessione 17 - La chiusura del cerchio
I Protagonisti si risvegliano uno dopo l'altro nel cuore del mattino...
General Summary
Nel silenzio assordante della stanza del gruppo a "La Spiga d'Oro", la misteriosa voce rivolge a Lucien parole sprezzanti, denigratorie e minacciose. "Non osare parlarmi mai più in quel modo!!", esclama, riferendosi al tono e all'insolenza che il ragazzo ha usato contro di lei durante il combattimento contro l'abominio. Rammentandogli inoltre come sia stato lo stesso warlock ad invocarla per chiederle un patto, la voce afferma di non dovergli nient'altro gli abbia già concesso. E ciò costituisce a suo dire già un grande dono poiché senza di esso egli non sarebbe niente. Lucien, pur ammettendo di aver esagerato in quel momento di tensione della battaglia, nega con decisione il fatto di essere una nullità senza l'apporto dell'entità ma quest'ultima, non ascoltandolo e non degnandolo di una risposta, si dilegua fulminea così come si è manifestata. Il bruciore ed il bagliore del simbolo sulla sua mano scompaiono nell'eco delle ultime parole gelide della voce lasciando il warlock da solo a riflettere. Mentre i suoi compagni dormono ancora profondamente, Lucien si alza dal letto e si avvicina alla finestra della stanza, aprendola per prendere una boccata d'aria fresca. Nella miriade di pensieri che turbinano adesso nella sua mente, ve n'è uno più vivido degli altri. La domanda sul perché la voce si sia fatta viva soltanto ora e non durante lo scontro, quando la sua ira verso il comportamento del ragazzo doveva essere all'apice. Dandosi la risposta che probabilmente l'entità non voleva rischiare di distrarlo in quel pericoloso frangente decidendo quindi di mettere in chiaro le cose in un momento più adeguato, Lucien fa un profondo respiro e sta per allontanarsi dalla finestra quando nota un corvo appollaiato sul tetto della stalla, l'edificio che si trova solo qualche metro più in là, oltre lo stretto vicolo che lo divide da quel lato della locanda. Proprio di fronte al warlock, l'animale lo fissa per qualche istante prima di spiccare il volo e scomparire tra le nuvole dirigendosi verso est. Lucien, pur essendosi accorto di due piume nere perse dall'uccello che lentamente cadono nel vicolo sottostante, ignora l'accaduto assorto ancora nei propri pensieri, chiude la finestra e si dirige al piano terra. Qui, nella sala comune della locanda, alla presenza di pochi avventori e di Felkem intento a servirli, realizza che sono già le dieci passate del mattino. Decidendo di aspettare i compagni, il warlock si siede al consueto tavolo del gruppo. Alla fine non deve attendere molto poiché gli altri, uno per uno, si svegliano e lo raggiungono nel giro di pochi minuti. Mentre consumano quindi l'ennesima gustosa colazione, tutti insieme pianificano il da farsi. Dopo aver parlato con il Capitano Iuliu ed aver decifrato come promesso le caratteristiche degli oggetti da loro trovati il giorno prima, si recheranno da Maria per cercare di liberarsi definitivamente dai brutti pensieri e sensazioni che ancora stanno attanagliando Goldrick e Lucien ed infine partiranno finalmente per Sturben come programmato. Con un pò di fortuna ed affrettando il passo, dovrebbero raggiungere la città non molto dopo il tramonto. Così, cercando di rispettare i tempi, finiscono la colazione e si muovono subito verso la caserma della guardia cittadina. Lucien, però, memore del curioso avvistamento del corvo di poco prima del quale aveva deciso in quel momento di disinteressarsi, cambia idea affacciandosi nel vicolo in cerca delle piume dell'animale. Senza difficoltà ne individua una, tutt'ora appoggiata sull'erba, e la prende con sé più per una sensazione inspiegabile ed istintiva che per un motivo vero e proprio. Poi, soddisfatto, si ricongiunge rapidamente con i compagni arrivando alla caserma. Una volta lì vengono ricevuti da Iuliu che li fa accomodare nel proprio studio dove, al riparo da occhi indiscreti, mette a loro disposizione gli oggetti stabiliti. Tiresio, a questo punto, lancia un incantesimo identificativo cercando di ottenere le risposte definitive e comprovate che cercano e che si aspettano alla luce delle recenti scoperte. Il bardo, nello specifico, decide di dare priorità a due oggetti in particolare. L'amuleto che Simon portava al collo e la sua stessa piccola pietra violacea. Il primo, come avevano ipotizzato, si conferma essere l'amuleto di controllo del Guardiano protettore ma l'incantesimo permette comunque di stabilirne un'altra peculiarità. Soltanto i membri della famiglia Ritter, infatti, sono in grado di comandare il costrutto, solo il loro sangue può farlo. La seconda, anch'essa come avevano teorizzato, è la Pietra del Trasmutatore di Simon, uno strumento utilizzato dai maghi specializzati nell'alterazione della materia. Inoltre, essa pare dare più resistenza fisica al suo portatore, un effetto anche questo imposto dalla magia del secondo dei fratelli Ritter. Nel riportare le sue scoperte ai presenti, Tiresio consiglia a Iuliu di dare l'amuleto a Bella, l'unica adesso in grado di usarlo oltretutto per buoni fini, e di custodire con cura e attenzione la pietra. Inoltre, il bardo decide di non usare la sua magia per i frammenti della pietra più grande da loro trovata nel sotterraneo. Qualunque cosa fosse, anche se il gruppo continua a ritenere che si tratti di un'altra Pietra del Trasmutatore ma più potente e probabilmente appartenente al defunto Ferrand Ritter nonché lo strumento con cui Lucas ed Anastasia sono stati trasformati nell'abominio da Simon, oramai la magia l'ha abbandonata e sarebbe inutile tentare di identificarla. Infine, costatando con certezza come non vi siano protezioni magiche di sorta a differenza di quanto avevano temuto, tutti i presenti aprono finalmente il tomo rilegato in buone condizioni, rivelandolo, anche in questo caso come avevano ipotizzato, come il grimorio personale degli incantesimi di Simon. Al suo interno vi sono infatti descritte nel dettaglio tutte le magie che egli era in grado di usare e ciò permette al gruppo, insieme al diario del ragazzo, di chiudere definitivamente il cerchio riguardo l'intera faccenda, trovando risposte e spiegazioni definitive di come Simon avesse portato a termine tutti i suoi piani grazie all'uso della magia. Mentre Tiresio ribadisce quindi anche per il grimorio un uso attento nonché il suo occultamento che tra l'altro Iuliu approva essendo piuttosto diffidente nei confronti della magia in generale, Lucien solleva una domanda allo stesso Capitano. All'appello degli oggetti, infatti, manca l'altro tomo, quello più vecchio e consumato ed il warlock ne chiede notizie. A quella domanda, Iuliu diviene cupo e scuro in volto. Ed il gruppo scopre presto il perché. Egli infatti spiega loro che purtroppo la notte precedente, mentre tutti loro si trovavano nel bosco in cerca di Ember, qualcuno si è introdotto nel suo studio ed ha sottratto il tomo senza che nessuno se ne accorgesse. Iuliu lo ha realizzato solo al suo ritorno ma non c'è stato modo di scoprire alcun indizio in proposito. Né segni di scasso né impronte, tutto è stato lasciato in perfetto ordine. Un lavoro "pulito", conclude il Capitano, fatto da qualcuno che sa il fatto suo. A tali parole, il gruppo diviene improvvisamente preoccupato. Proprio adesso che credevano di aver chiuso la faccenda una volta per tutte, infatti, si è verificato un fatto che potrebbe riaprirla in quanto ciò potrebbe anche voler dire che Simon non ha agito da solo. Iuliu, però, scarta immediatamente tale ipotesi affermando che nel diario del ragazzo non vi è alcun riferimento a nessun complice che possa averlo aiutato nel suo piano ed il gruppo, alla luce di ciò, si trova alla fine a concordare con il Capitano seppur altre considerazioni sorgono inevitabilmente nelle loro menti. Chi sapeva della presenza del tomo in quello studio? Chi sapeva dell'assenza di Iuliu in quel preciso momento? Chi potrebbe beneficiare del libro e perché? E infine, perché sottrarre solo quel tomo e lasciare tutto il resto visto che tutti gli oggetti erano stati riposti nello stesso luogo nascosto? Il gruppo riflette su tutto ciò insieme al Capitano cercando di avere un quadro più chiaro della situazione. Molte idee differenti prendono corpo, persino quella che Bella Ritter possa avere a che fare con ciò considerato che, a parte loro ed alcuni membri della guardia cittadina oltreché Maria per alcune sfaccettature, soltanto ella è a conoscenza di tutti i dettagli dell'intera vicenda. Ma le rassicurazioni di Iuliu sul conto della ragazza convincono di nuovo il gruppo a far decadere anche tale ipotesi facendoli elaborare un'altra idea, stavolta definitiva. Qualcuno di abile e ben consapevole di cosa contenesse il libro, oltrechè informato in qualche modo degli ultimi eventi, deve averlo sottratto per due possibili scopi: utilizzarlo o celarlo in modo che nessun altro possa farne uso. In entrambi i casi, tuttavia, sia la difficoltà di ottenere prove che possano indirizzarli sulla strada del ladro sia la forte opera di dissuasione fatta dal Capitano nei loro confronti nello "sconsigliarli" di interessarsi anche a questa faccenda, convincono il gruppo a lasciar perdere tale pista nonostante l'inevitabile preoccupazione che essa generi in loro. Nonostante quanto di buono alla fine essi abbiano fatto per il villaggio, infatti, Iuliu stavolta ci tiene a provare a risolvere la questione con le sole forze della guardia cittadina, senza aiuti esterni di "viaggiatori qualunque" benchè tale risoluzione paia fin da ora molto difficile da compiere. Oltretutto, considerando anche che con molta probabilità l'autore del furto deve aver già lasciato il borgo da un pezzo. Un "professionista", come lo definisce il Capitano, non rimarrebbe mai sul luogo del misfatto. Pertanto, decidendo di rinunciare ad una nuova eventuale indagine, il gruppo saluta Iuliu. Prima però lo informano di un'ultima cosa, una potenziale fuga di notizie. Alcuni avventori alla locanda, infatti, poco prima già bisbigliavano sull'aver visto strani movimenti delle guardie la notte precedente e dell'aver saputo della probabile morte di Anastasia e della conseguente fuga nel bosco di Ember. Il Capitano, contrariamente a quanto si aspettavano, si dimostra su questo punto piuttosto tranquillo affermando di essersi recato un paio d'ore fa, come aveva loro preannunciato la notte precedente, ad informare ufficialmente la famiglia Onvald, Bella Ritter, Philipo ed i coniugi Ocrotire del destino occorso a Lucas, Anastasia e Simon. Ovviamente ha comunicato loro la versione "ufficiale" concordata ed ha dovuto farlo formalmente anche se, di fatto, Bella Ritter sapeva la verità e gli Onvald erano stati informati accidentalmente della versione ufficiale già la notte scorsa. Ma Iuliu lo riteneva un passaggio obbligato ed adesso è naturale che la voce si stia rapidamente spargendo per il villaggio. Entro sera, afferma, tutti gli abitanti ne saranno a conoscenza. Pertanto non è un problema che qualche voce come quella testimoniata dal gruppo sia già sulla bocca di alcuni, oltretutto voci generiche e facilmente manipolabili dalle autorità in modo che creino un quadro complessivo verosimile e credibile. Inoltre, l'episodio occorso ad Ember rafforza la versione secondo cui Lucas, Simon ed Anastasia sono stati uccisi dai lupi. Alla luce di ciò, il gruppo si congeda dal Capitano affermando di stare per lasciare definitivamente il borgo ed egli, in tale circostanza, si dimostra un pò più accomodante e ben disposto del solito nei loro confronti. Tendendo loro la mano, infatti, per la prima volta li ringrazia esplicitamente per tutto ciò che hanno fatto ammettendo di averli giudicati male, con diffidenza e con prevenzione. Aveva avuto ragione nel definirli "Cercatori di Guai" ma se il villaggio di Ritter potrà continuare ad essere un buon luogo in cui vivere sarà grazie anche e soprattutto alle loro gesta disinteressate. Mentre il gruppo risponde alla vigorosa stretta del Capitano promettendogli di non far parola con nessuno riguardo al contenuto del colloquio appena avvenuto, egli li saluta un'ultima volta augurando loro buona fortuna. Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio si dirigono a questo punto da Maria alla Cappella del Signore del Mattino dove incontrano la sacerdotessa poco dopo la fine della messa giornaliera di Solealto. Ella, però, scusandosi con la sua consueta gentilezza e pacatezza, li informa subito che non ha potuto riposare quella notte per via del "lavoro" che Iuliu le ha chiesta di portare a termine e che pertanto non può utilizzare sul paladino e sul warlock il rimedio usato su di loro nella notte precedente. Almeno fino all'indomani. Perciò, seppur deluso, il gruppo è costretto a cambiare i propri piani. Non volendo mettersi in viaggio con tale spada di damocle sulla testa, attenderanno e rimanderanno la partenza per Sturben al giorno seguente, quando pianificano quindi di presentarsi al mattino presto da Maria per ricevere le cure stabilite e poi partire immediatamente verso la città. In questo modo dovrebbero raggiungere comunque destinazione entro il calare del sole ed il ritardo accumulato nei confronti di Gennifer e Laurie non sarebbe alla fine troppo eccessivo. Così, congedandosi dalla Sacerdotessa Maria con tale accordo, il gruppo lascia la Cappella dopo aver atteso però per qualche minuto che Goldrick compia le sue preghiere quotidiane. Prima di tornare alla locanda per pranzare, tuttavia, decidono di fare una deviazione volendo sincerarsi delle condizioni di Ember. Pertanto, il gruppo si presenta alla residenza Onvald e Karak in particolare lo fa con un mazzo di fiori di campo, colti per l'occasione, da donare alla fanciulla. Accolti dai coniugi Onvald adesso visibilmente più tranquilli della notte scorsa, il gruppo viene ringraziato sia per il salvataggio di Ember che per il ritrovamento del corpo di Anastasia per il quale Iuliu li ha citati a Ernst e Ignese. Tale gratitudine viene quindi anche manifestata con una ricompensa materiale. Un sacchetto di monete d'oro che gli Onvald insistono per donare al gruppo e che quest'ultimo accetta. Subito dopo, Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio, come da loro richiesto, vengono accompagnati dagli Onvald nella camera di Ember dove la ragazza, seduta sul suo letto, vistosamente fasciata sul collo e dall'aspetto tutt'ora stanco, debilitato e triste, li accoglie comunque con riconoscenza ringraziandoli a sua volta per averla salvata ma anche per ciò che hanno fatto per la sorella oltreché per i bei fiori portatele da Karak. Il gruppo, visto il provato stato della giovane, decide di non sottoporla alle senz'altro ulteriormente stressanti ed inopportune domande che aveva in serbo per lei, anche perchè dalle sue parole si evince già piuttosto chiaramente la risposta che cercano. La sua fuga infatti era esclusivamente dovuta ad un semplice quanto casuale, istintivo ed irrazionale desiderio di fuggire via dal dolore per la perdita di Anastasia, e a nient'altro. Dopo essersi quindi assicurati delle buone condizioni della ragazza anche grazie alle cure di Maria ed aver scambiato con lei e con i genitori qualche battuta rincuorante e di sostegno per il futuro dopo tutto ciò che è capitato loro, il gruppo lascia l'abitazione salutando la famiglia Onvald e raggiungendo perciò la locanda. Poco più tardi, al termine dell'ennesimo copioso e delizioso pasto, decidono di visitare l'emporio del villaggio in cerca di prodotti che possano essere loro utili per l'imminente viaggio. E così impiegano un pò di tempo nella scelta del possibile equipaggiamento da acquistare, anche perché il proprietario dell'attività è un anziano fin troppo flemmatico e rilassato nel suo lavoro. Alla fine tuttavia riescono a fare una buona scorta di corde, lanterne ed altro materiale utile, ultimando di fatto i preparativi per la partenza del giorno seguente. Mentre escono dall'emporio, poi, Philipo incrocia la loro strada sulla piazza principale del borgo. Sostenendo di essere diretto alla locanda proprio per cercarli su ordine di Bella in quanto ella vorrebbe parlare con loro, il maggiordomo dei Ritter guida perciò il gruppo verso la residenza omonima. Notando come l'uomo, seppur chiaramente provato e incupito dalla notizia del destino occorso a Lucas, Simon ed Anastasia di cui ormai è a conoscenza, stia nonostante tutto svolgendo in maniera impeccabile le proprie mansioni, essi non possono che provare ammirazione per lui oltrechè compassione. Nel breve percorso per raggiungere l'abitazione, il gruppo ha quindi delle parole di conforto per il vecchio che sembrano, anche se solo in parte, rincuorarlo un pò in questo drammatico momento. Poco dopo, una volta giunti a destinazione, Philipo, prima di ringraziarli per le loro parole e di congedarsi, li introduce nel salotto del piano terra dove Bella Ritter li sta già aspettando. Qui, nella comodità della stanza, la ragazza prende immediatamente la parola spiegando loro il motivo per cui li ha fatti convocare. Dicendosi anch'ella grata per tutto ciò che hanno fatto e per la possibilità che le viene quindi data di guidare il villaggio grazie alla menzogna a fin di bene che anche il gruppo condivide, Bella porge loro una lauta ricompensa in denaro nonché una lettera. Quest'ultima, chiusa e sigillata con il simbolo della famiglia Ritter impresso su cera rossa, ha scritto sul retro, in bella calligrafia, il destinatario. Beatrice Ritter. Bella precisa che si tratta di una sorta di lettera di raccomandazione da parte sua verso la madre, Beatrice appunto, nientemeno che la leader della Gilda del Commercio di Sturben. Attraverso di essa la ragazza vuole dare la possibilità al gruppo di chiedere aiuto o supporto alla madre qualora ne abbiano bisogno una volta giunti in città. Un supporto la cui natura potranno decidere loro, nei limiti ovviamente del potere e dell'influenza di cui la donna dispone. Un supporto che, a detta di Bella, possa ripagare il gruppo di ciò che hanno fatto a Ritter e del debito che ella sente di avere nei loro confronti. Ringraziandola sentitamente, Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio accettano le ricompense e brindano con Bella affinché Lucas, Anastasia e Simon possano riposare in pace e affinché il villaggio di Ritter possa avere adesso un futuro il più luminoso possibile. A questo punto, dopo aver informato Bella della loro intenzione di lasciare il borgo già il giorno successivo, il gruppo la saluta per l'ultima volta declinando tra l'altro un suo invito a cena per voler trascorrere invece un'ultima serata in tranquillità alla locanda prima della partenza. Comprese le loro ragioni, Bella quindi li saluta a sua volta ed essi fanno ritorno a "La Spiga d'Oro" dove, all'incirca poco più di un'ora più tardi, cenano per l'ultima volta al loro consueto tavolo. Come al solito i piatti che ordinano sono eccezionali e nella relativa pace della serata, rimembrando tutto quello che hanno vissuto nel borgo fin dal loro arrivo, si trovano a scherzare sul fatto che probabilmente la cucina di Emma Bareth sarà l'unica cosa di Ritter di cui sentiranno la mancanza. Mentre gustano le pietanze di turno, dopo aver colto alcuni avventori tra la dozzina dei presenti parlare della notizia di ciò che è accaduto a Lucas, Anastasia e Simon come Iuliu aveva effettivamente loro preannunciato sarebbe avvenuto, accade però un episodio particolare. Ad un certo punto, infatti, dalla cucina si odono provenire delle urla. Delle grida rabbiose, protagoniste di un litigio piuttosto acceso tra Felkem, la cui voce è riconosciuta dal gruppo, e la moglie Emma, probabilmente. Una lite a cui tutti gli avventori, volenti o nolenti, devono assistere e che, pur non avendone certezza, sembra vertere da una parte sulla richiesta della moglie di svolgere con urgenza una certa mansione e dall'altra sulla negazione di Felkem di tale possibilità. Solo dopo svariati attimi, quando il locandiere entra nella sala comune sbattendo la porta della cucina dietro di sé, il litigio termina e l'uomo può rendersi conto che tutta la clientela si trova in silenzio ad osservare la scena. Con grande imbarazzo, Felkem si mette quindi a lavorare al bancone borbottando qualcosa tra sé e sé mentre Narien riprende a servire ai tavoli, tra cui quello del gruppo, sorridente e cercando di far finta di nulla. Quest'ultimo, seppur all'inizio colpito da tale episodio, ne perde poi interesse sia perché nota alcuni avventori ridere di ciò non dandogli troppa importanza considerandolo un evento piuttosto "quotidiano" sia perché, anche se non così intensa, a sua volta è stato testimone di una lite simile poco dopo il loro arrivo a Ritter. Derubricando pertanto l'episodio a qualcosa di tutto sommato normale, il gruppo si avvia verso la seconda parte della cena ma a quel punto è qualcos'altro che attira la loro curiosità. Karak infatti si accorge di come un corvo, nell'oscurità della notte ormai sopraggiunta nel villaggio, sia appollaiato all'esterno sul davanzale della vicina finestra da cui essi, dal loro tavolo, hanno visione della piazza principale del borgo e stia picchiettando con insistenza col becco sul vetro come per attirare la loro attenzione. Il ladro, stupito, informa subito gli altri che si voltano appena in tempo per vedere il corvo fissarli per un attimo prima di inclinare la testa, gracchiare rumorosamente e aprire le ali spiccando il volo verso oriente, scomparendo poi nel buio della notte. Perplessi da quell'insolito comportamento, al quale Lucien ricollega in parte quello dell'altro corvo da lui osservato quella stessa mattina, ed influenzati da tutti gli strani eventi occorsi a Ritter dei quali sono stati testimoni, essi si guardano l'un l'altro non potendo fare a meno di chiedersi se esso non possa celare qualcosa di più di ciò che semplicemente sembra ad uno sguardo superficiale.
Ricompense Garantite
Ricompensa di 200 monete d'oro e una lettera di raccomandazione indirizzata a Beatrice Ritter per la risoluzione della vicenda riguardante Lucas Ritter, Anastasia Onvald e Simon Ritter
Ricompensa di 200 monete d'oro per il salvataggio di Ember Onvald
Personaggi con cui si ha interagito
Felkem Bareth, Capitano Iuliu, Sacerdotessa Maria, Ernst Onvald, Ignese Onvald, Ember Onvald, Philipo, Bella Ritter e Narien
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Goldrick Olzanik
Karak
Tiresio
Data Rapporto
03 Aug 2023
Luogo Primario
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