Sessione 18 - Sussurri
I Protagonisti finiscono di cenare alla Spiga d'Oro...
General Summary
Seppur impensierito dallo strano comportamento del corvo e da un suo possibile significato nascosto, il gruppo alla fine non rimugina troppo sull'accaduto e cerca piuttosto di godersi la sua ultima serata a Ritter concludendo l'ennesima deliziosa cena alla "Spiga d'Oro". Felkem, servendo loro gli ultimi piatti, non può fare a meno di toccare l'argomento riguardante Lucas, Simon e Anastasia, ormai di dominio pubblico nel villaggio. Per quanto rattristato dalla loro morte e preoccupato per il futuro del borgo, l'uomo ci tiene a ringraziare il gruppo per l'apporto che ha dato alla vicenda nonché per il salvataggio di Ember Onvald, anch'esso salito all'onore della cronaca. Per questo motivo, apprendendo che Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio lasceranno Ritter la mattina seguente, il locandiere non solo li informa che il costo della loro permanenza alla Spiga d'Oro sarà interamente coperto da Bella che ha ribadito l'impegno dei Ritter, già preso in precedenza da Lucas e poi da Simon, a saldare il conto, ma anche che come segno di gratitudine da parte sua e della sua famiglia il gruppo potrà adesso gustare un omaggio della casa. Uno squisito dolce preparato da Emma per le occasioni speciali. Così, pochi minuti dopo, il gruppo può assaporare con estrema soddisfazione uno dei dolci più buoni che abbia mai assaggiato. Proprio mentre sono intenti nel fare ciò, notano un giovane ragazzo che non hanno mai visto prima, dai corti capelli rossicci e scompigliati e con le vesti di un viaggiatore, scendere dal primo piano della locanda e accomodarsi ad uno dei tavoli dopo aver scambiato qualche parola con Felkem. Poco dopo, al ragazzo, evidentemente un viandante che ha preso una stanza alla locanda per la notte, viene servita la cena direttamente dal locandiere mentre Narien, come al solito spigliata e sorridente, si occupa di servire il tavolo del gruppo per l'ultima parte della serata. Alla fine, poco prima di mezzanotte, quando ormai quasi tutti gli avventori se ne sono andati ed anche il viaggiatore è tornato al piano di sopra dopo aver terminato un veloce pasto, la cena per il gruppo giunge al termine e Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio raggiungono la loro stanza per riposare dopo aver augurato una buona notte a Felkem e Narien. Qui, nonostante Goldrick e Lucien abbiano di nuovo difficoltà a prendere sonno a causa dei ricorrenti orribili ricordi del loro spaventoso scontro con l'abominio ancora vividi nelle loro menti, tutti e quattro infine scivolano tra le braccia di Morfeo. Qualche ora più tardi, però, nel cuore della notte, Tiresio viene svegliato improvvisamente da un tonfo sordo. Destatosi e notando i suoi compagni dormire profondamente, il bardo realizza che il rumore deve essere provenuto dall'esterno della loro stanza, probabilmente dal corridoio adiacente. Per niente desideroso di approfondire la cosa, sta per disinteressarsene tornando a dormire quando un altro rumore simile, ma stavolta più forte, gli fa cambiare idea. Volendo capire di cosa si tratta, Tiresio si alza dal letto e va ad aprire la porta della stanza, sempre più convinto che tali rumori provengano dal corridoio o da un'altra delle camere. Ma affacciandosi dalla porta non nota e non ode nulla nel buio e nel silenzio assoluti del corridoio. Tutto giace in un'apparente calma e tranquillità notturne. Apparente, però. Perché pochi istanti più tardi, proprio mentre Tiresio sta per richiudere la porta, il riflesso di una fioca luce colpisce i suoi occhi. Un riflesso proveniente da sotto una delle porte del corridoio, per la precisione una delle due più vicine alle scale che conducono al piano terra. Così, sempre più incuriosito, il bardo si avventura nel corridoio avvicinandosi alla porta. E' in quel frangente che sente due voci sussurrare qualcosa oltre di essa. Una delle due, che pare quella di Felkem, bisbiglia "Attento! Hai già fatto troppo rumore per i miei gusti! Fai piano, prendilo per le braccia!" mentre la seconda, che egli ritiene possa appartenere al giovane che non ha mai visto ma che qualche notte prima ha udito parlare nelle stalle con la propria amante Narien, risponde sempre sottovoce "Va bene, va bene...". Volendo vederci chiaro, Tiresio bussa alla porta in cerca di spiegazioni ma, dopo un breve silenzio, dall'altra parte la voce del ragazzo replica che va tutto bene, declinando la proposta di aiuto del bardo e sostenendo che il precedente rumore è semplicemente stato dovuto ad un bicchiere che ha inavvertitamente fatto cadere sul pavimento. Dopo aver augurato la buona notte a Tiresio, poi, la voce si quieta e la luce nella stanza viene spenta. Il bardo, per quanto poco convinto della situazione, torna quindi nella propria camera ma decide comunque di rimanere a controllare per un pò dietro la porta, tenendola leggermente socchiusa quel tanto che basta per avere visibilità dell'ingresso dell'altra stanza e del corridoio. Da lì, poco più di mezz'ora più tardi, nel buio che lo circonda ma che non ha segreti per i suoi occhi, scorge due figure uscire da quella camera, intente a trasportare un grande sacco. Una di esse è piuttosto imponente e robusta, effettivamente simile a Felkem per aspetto e movenze, l'altra, invece, che regge in una mano una lanterna schermabile, pare più esile e giovanile ma è sconosciuta al bardo. Nutrendo forti dubbi e sospetti sulla natura delle strane azioni dei due e temendo possano stare facendo qualcosa di pericoloso ed efferato, Tiresio sveglia i compagni e, nell'oscurità della loro stanza, racconta loro sussurrando tutto ciò che ha visto. Il bardo si dice incerto e sospettoso del fatto che i due potessero riferirsi e potessero trasportare niente meno che un corpo umano ed in virtù di ciò, a quel punto, anche gli altri, turbati e preoccupati, decidono di voler chiarire la situazione iniziando a vestirsi per seguire i due e scoprire cosa stanno facendo. Ma proprio mentre stanno per lasciare la stanza, Karak, appostatosi nel frattempo alla finestra, nota che i due stanno uscendo dalle stalle a bordo di un piccolo carro. Un carro trainato da un solo cavallo e con un grande telo che ne copre interamente la parte posteriore in modo che sia impossibile stabilirne il carico. Anche Goldrick, Lucien e Tiresio si avvicinano quindi alla finestra, in tempo per scorgere la figura più esile intenta a richiudere il grande portone delle stalle dietro di loro. Volendo fermarli o rallentarli in qualche modo, Tiresio decide di cogliere l'occasione bersagliando il ragazzo con un incantesimo in grado di immobilizzarlo. Quest'ultimo però riesce a resistervi ma la strana sensazione provocatagli dall'incantesimo è comunque da lui percepita, anche se non chiaramente. Il gruppo comprende come egli non riesca evidentemente a capire che cosa sia accaduto e lo osserva guardarsi intorno guardingo e frenetico in cerca di una risposta. Qualche attimo più tardi, però, non notando nient'altro nè tantomeno il gruppo nascosto alla finestra e dietro le insistenze dell'altra figura che gli sussurra qualcosa, il giovane lascia perdere l'accaduto, serra il portone delle stalle e si siede sul carro che immediatamente parte in direzione est. Il gruppo segue quindi a ruota i due ma, non volendo perdere tempo, decide di non indossare le proprie armature in modo anche da essere più rapidi e scaltri nell'inseguimento. Così, Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio si avventurano fuori dalla loro camera, nell'oscurità che avvolge la locanda. Cercando di fare più silenzio possibile, scendono le scale raggiungendo il piano terra ma mentre stanno passando di fronte al bancone per uscire dall'ingresso de "La Spiga d'Oro", avvertono un suono simile ad un flebile respiro, flebile eppure affannato. Quasi un russare, proveniente da oltre la porta che conduce alle cucine. Non volendo lasciarsi nulla di intentato alle spalle ma non volendo al tempo stesso perdere troppo tempo, Tiresio si stacca dagli altri di qualche passo per andare a dare una veloce occhiata. Così, oltrepassata la porta dietro al bancone aperta per metà, il bardo si ritrova in un piccolo e corto corridoio di circa tre passi. Davanti a lui vi è un arco in pietra che immette nella cucina mentre sulla sua destra nota una piccola porta socchiusa dalla quale sembra provenire il suono che lo ha attirato. Grazie ai suoi occhi capaci di discernere nel buio, Tiresio si muove con sicurezza e furtività fino ad affacciarsi alla porticina, aprendola un pò di più e rivelando una piccola stanza nella quale vi sono un armadio, un tavolo, una sedia ed un letto sul quale pare si trovi, addormentata, una figura non meglio identificata avvolta nelle coperte. Impossibilitato a vedere di più di ciò dalla sua posizione, egli, non volendo rischiare di essere sorpreso, decide di non osare oltre accontentandosi di sapere che qualcuno, ignaro di tutto, sta russando beatamente in quel letto e si ricongiunge quindi senza indugiare con i suoi compagni. Il gruppo, riunitosi, riprende perciò il proprio inseguimento uscendo dalla locanda. Nel cuore di una notte gelida e tenebrosa che avvolge Ritter, Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio si inoltrano in una sottile nebbia che sta iniziando a calare sul villaggio e cercano di recuperare il terreno perduto dal carro affrettando il passo. Sapendo la direzione che questo ha preso, la seguono. Ma non percorrono la strada, bensì decidono di seguirla da vicino attraversando i campi ad essa adiacenti per cercare di non essere visti. Allo stesso tempo, tuttavia, Karak, più rapido ed abile a nascondersi, precede gli altri da solo in modo da seguire il loro obiettivo in modo migliore e con più libertà di movimento. Avventurandosi per i campi del villaggio che costeggiano la strada, pertanto, Goldrick, Lucien e Tiresio si dirigono verso est fin quando, giunti ad un piccolo incrocio sul limitare orientale di Ritter, non notano diverse decine di metri alla loro sinistra l'ombra del carro varcare un basso cancello in legno ed entrare in un cortile. Immediatamente lo seguono avvicinandosi, sempre attraverso alcuni campi, ad un muretto in pietra che delimita il cortile su ogni lato. Qui, pochi istanti dopo, vengono raggiunti da Karak che li individua nella nebbia e li avvisa di aver visto le due figure prendere qualcosa dal carro, forse un grosso sacco, e portarlo all'interno di uno degli edifici nel cortile. Il gruppo, a questo punto, cerca di studiare un piano d'azione. Osservando il cortile da dove si trovano, nascosti tra la vegetazione oltre il muretto meridionale, e realizzando si tratti del cortile della fattoria Bareth dove torreggia il mulino che qualche giorno fa avevano già notato durante un breve colloquio con alcuni mezzadri, decidono di dividersi ed esplorare la proprietà prima di seguire le due figure. Così, avvolti dalle tenebre in una nebbia sempre più fitta, Lucien e Karak si portano sul lato orientale dell'edificio che si trova di fronte a loro mentre Tiresio e Goldrick si dirigono verso quello occidentale. I primi due, giunti all'angolo della struttura, localizzano il suo ingresso. Esso è chiuso ma sul terreno nelle sue prossimità sono evidenti numerose impronte di animali ed umanoidi, segno di un continuo e consistente via vai. Inoltre, all'altra estremità del cortile visibile da lì, notano il carro preso dalle due figure che adesso giace quasi del tutto vuoto e incustodito. I secondi, invece, svoltato cautamente l'altro angolo dell'edificio, tra i molti sacchi, pezzi di legna da ardere, utensili agricoli e cumuli di fieno, scorgono l'ombra del ragazzo, con tanto di lanterna in mano, armeggiare con qualcosa prima di entrare nella struttura già citata da Karak all'altra estremità del cortile. Non volendo perdere tempo, i due tornano subito indietro per avvertire di ciò gli altri. Messi al corrente della cosa, dopo che anche Lucien ha avvisato tutti del fatto che, affacciatosi ad una sorta di finestra-feritoia, ha realizzato che l'edificio dietro al quale si trovano non è altro che una stalla per il bestiame, tutti e quattro decidono di muoversi verso la struttura in questione. Attraversando il cortile nel silenzio e nel buio più assoluti, con il favore anche della nebbia, raggiungono non visti la porta della struttura. Realizzando che è aperta, uno dopo l'altro la varcano finché Tiresio non rimane per ultimo all'esterno. In quel momento, mentre diversi corvi gracchiano alzandosi improvvisamente in volo dai campi circostanti, uno di essi giunge appollaiandosi sul margine del tetto dell'edificio proprio al di sopra della porta, attirando l'attenzione del bardo. L'animale, dopo averlo fissato per un istante, batte più volte il becco con forza sul tetto sotto di lui. Poi, così come è arrivato, l'uccello spalanca le ali e, dopo aver scrutato il bardo un'ultima volta, se ne va scomparendo nell'oscurità. Per quanto perplesso dall'ennesimo strano comportamento di un corvo, Tiresio non rimugina troppo sull'accaduto avendo al momento ben altre priorità. Perciò, dopo qualche breve attimo, segue i compagni all'interno della struttura. Questa si rivela essere una sorta di rimessa per gli attrezzi ed utensili agricoli oltre che un piccolo magazzino. Ma oltre a ciò, e ad un'altra porta chiusa sul lato opposto, esso ha un'ampio portone a due ante sul lato settentrionale che, spalancato, rivela davanti a sè il mulino. I due edifici sono separati da un breve spazio coperto da una tettoia e di fatto il grande mulino a vento si trova di poco al di fuori del cortile. Il gruppo, cercando di muoversi il più furtivamente possibile, supera l'edificio nel quale si trova per avvicinarsi proprio al mulino, dove a questo punto suppone si trovino le due figure. E proprio di fronte alla porta in legno chiusa della struttura, i quattro si fermano per un attimo scorgendo con la coda dell'occhio, attraverso una delle piccole finestre del piano terra, un'ombra proiettata da una luce di candela o forse di lanterna scivolare nell'oscurità e allontanarsi lentamente dalla finestra, prima di scomparire completamente. Consci adesso che le due figure sono effettivamente all'interno del mulino e speranzosi di non essere ancora stati scoperti, Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio si fissano l'un l'altro nelle tenebre sussurrando il loro piano di azione. Per districare quel mistero e dissipare ogni dubbio e cattivo presentimento sorti nelle loro menti, dovranno entrare nell'edificio anche se in cuor loro sperano che tutto ciò possa trattarsi soltanto di una loro sbagliata interpretazione dei fatti. In fondo non hanno indicazioni sull'effettiva macabra realtà della vicenda da loro ipotizzata e temuta nè prove a suo sostegno. Tuttavia, le sensazioni che provano non li lasciano per niente tranquilli. Le grandi pale del mulino che ruotano lentamente nell'oscurità della notte, fendendo l'aria gelida, umida e sempre più permeata di fitta nebbia, infatti, trasmettono loro una strana e minacciosa inquietudine.
Personaggi con cui si ha interagito
Felkem Bareth e Narien
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Goldrick Olzanik
Karak
Tiresio
Data Rapporto
08 Aug 2023
Luogo Primario
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