Sessione 9 - Teorie
I Protagonisti riflettono sui possibili risvolti delle loro ultime scoperte...
General Summary
Il gruppo, nella semioscurità dello studio, è completamente immerso in una serie di nuovi ed imprevisti ragionamenti. La teoria della possibile colpevolezza di Simon Ritter in tutta quella faccenda li ha spiazzati, configurando scenari da loro finora neanche minimamente ponderati. Il dubbio e l'incertezza regnano sovrani nelle loro menti così come, però, anche il desiderio di sbrogliare quell'intricata matassa. Mentre gli altri sono quindi intenti a pianificare la prosecuzione della strategia di indagine, Tiresio decide di tornare a concentrarsi sui libri che ha preso poco prima. Mettendoli però da parte dopo averli brevemente osservati e non averli ritenuti degni di interesse, il bardo viene attratto da un vecchio e piccolo libro di favole per bambini. Quest'ultimo, apparentemente fuori posto in quella libreria sia per aspetto che per temi trattati, si rivela interessante agli occhi di Tiresio nel momento in cui egli inizia a sfogliarlo. Tra i molti racconti brevi lì presenti, infatti, due in particolare vengono letti con curiosità dal cantastorie. Due racconti che riguardano Ritter. Il primo parla del cosiddetto "Uomo nel Bosco", una creatura dalle fattezze umanoidi non meglio identificata che vivrebbe nei boschi circostanti il villaggio e che, nelle fasi di luna crescente, con il favore della notte rapirebbe e trascinerebbe con sé nella boscaglia quei poveri sventurati che si aggirano da soli per il borgo, in particolare i bambini. Il secondo, invece, racconta della presenza nel fiume vicino a Ritter di un grande pesce carnivoro a cui gli abitanti elargiscono tributi e sacrifici di bestiame per appagarlo ed impedire che si nutra di tutto il pesce del corso d'acqua nonché dei pescatori del villaggio stesso. Le due storie, sicuramente inquietanti e poco adatte per un libro che per il resto ha contenuti molto più leggeri e spensierati, sembrano infatti, soprattutto la prima, rappresentare più che altro racconti dell'orrore o racconti volti a spaventare i bambini in modo tale che obbediscano agli adulti. Da ciò si evince che non solo i boschi ma anche il fiume e persino i dintorni del borgo stesso, di notte, sono considerati pericolosi dai suoi stessi abitanti. Oltre a questo, tuttavia, Tiresio, colpito dal primo dei due racconti, espone agli altri un'idea che esso gli ha fatto maturare. Ciò che viene raccontato, infatti, sembra molto simile sia a quello che Petr ha affermato di aver visto nei boschi settentrionali di Ritter sia al fatto che Lucas e Anastasia sono scomparsi proprio nella fase di luna crescente. La storia, afferma il bardo, potrebbe avere un fondamento di verità. Il resto del gruppo, seppur dubbioso in proposito, non esclude comunque del tutto la cosa, annoverandola tra tutte le possibili teorie che stanno ipotizzando. Tutte, però, accumunate al momento dal fatto di non avere prove sufficienti per essere verificate. Alla luce di ciò, il gruppo, dopo una prolungata e attenta perquisizione della stanza che non rivela però nulla di nuovo o particolare, decide di controllare cosa sta facendo e come si comporta Simon Ritter nel privato della sua stanza. Così, mentre si portano nel salotto vicino all'ingresso fingendo di riposare un pò agli occhi degli altri occupanti dell'abitazione, Lucien coglie l'opportunità per inviare il proprio servitore invisibile nella camera di Simon con il compito non solo di osservare il giovane ma anche di posizionare in un punto elevato e nascosto una ciocca di capelli di Tiresio. Il bardo infatti, attraverso di essa, potrà sorvegliare nuovamente, più tardi, la stanza anche se solo per breve tempo. In questo modo il gruppo spera di trarre qualche utile indizio dal comportamento di Simon. Nel frattempo, Goldrick si mette alla ricerca di Philipo volendo fargli qualche domanda sul passato del minore dei fratelli Ritter. Il paladino trova il maggiordomo nella sala da pranzo, intento a servire gli ospiti della residenza ovvero Bella Ritter ed i coniugi Ocrotire, impegnati a cenare. Dopo un saluto ed un breve scambio di battute con loro riguardo l'incertezza della situazione e la speranza per la sorte di Lucas e Anastasia, Goldrick riesce a parlare in privato con Philipo. Ma alla domanda riguardante l'incidente di cui Simon è stato vittima e che lo ha costretto sulla sedia a rotelle, il maggiordomo non aggiunge nulla di nuovo a quello che il gruppo conosce già. Così, egli si congeda e Goldrick può ricongiungersi agli altri. Nel salotto della residenza, perciò, nell'attesa che il servitore di Lucien ritorni per ragguagliarlo sulla propria missione, il gruppo riprende a discutere sulle possibili ipotesi e scenari che vi sarebbero dietro la scomparsa di Lucas e Anastasia. I punti trattati sono numerosi e, sebbene adesso si concentrino più su Simon, spaziano su tutti coloro che hanno o avrebbero un valido movente per liberarsi dei due promessi sposi anche se la posizione di Anastasia, apparentemente slegata da tutto, complica ogni possibile ragionamento. Quando, dopo circa un'ora, il servitore fa ritorno, la situazione non sembra prendere ancora nessuna direzione particolare. Simon Ritter, infatti, sembrerebbe essere nella propria stanza intento a scrivere freneticamente su un foglio o un libro, circondato da svariati altri tomi. Non essendo però in grado di riportare il contenuto dello scritto, l'informazione rimane fine a sé stessa ed il servitore viene congedato. La ciocca di capelli di Tiresio è stata però correttamente posizionata ed il gruppo decide quindi di utilizzarla più tardi, nel cuore della notte, sperando di avere maggiore fortuna. Alla luce di ciò, avendo terminato per oggi le loro ricerche, lasciano la residenza Ritter salutando Philipo e, nell'oscurità della notte sferzata da venti gelidi, attraversano il villaggio deserto recandosi alla locanda per cenare e riposare. Qui, in un'atmosfera più cupa e triste del solito tra gli avventori, presumibilmente influenzata dalla scomparsa di Lucas e Anastasia, il gruppo può assaporare ancora una volta le gustose pietanze preparate da Emma. Mentre sono intenti a cenare, Lucien e Tiresio decidono però di informare il Capitano Iuliu della scoperta delle carcasse dei due cavalli e così, prendendosene la responsabilità e lasciando gli altri alla locanda, raggiungono l'edificio della guardia cittadina. Il loro colloquio con Iuliu, ancora una volta, è breve e se possibile il capitano è addirittura più scontroso del solito nei loro confronti. Tuttavia, al racconto dei due, egli reagisce dapprima con stupore e poi con irritazione e disappunto a malapena celati. Ringraziando distrattamente Tiresio e Lucien di averlo ragguagliato ed anticipando loro che si recherà immediatamente sul posto per un sopralluogo, li congeda ma la rabbia in lui è sempre più evidente e ciò trova conferma pochi istanti dopo quando, mentre il bardo e il warlock si allontanano dall'edificio, sentono alcune grida di rimprovero del capitano, presumibilmente nei confronti dei suoi sottoposti per essersi lasciati sfuggire quegli indizi che invece non sono passati inosservati al gruppo. Lucien e Tiresio tornano quindi alla Spiga d'Oro ricongiungendosi agli altri proprio mentre quest'ultimi stanno continuando a discutere di tutta la faccenda senza venirne per il momento a capo. In attesa pertanto di possibili sviluppi grazie all'utilizzo della ciocca di capelli di Tiresio, il gruppo cambia argomento di discussione. Tra una portata e l'altra, Gennifer e Laurie chiedono chiarimenti al bardo e a Goldrick riguardo rispettivamente le voci ed il sogno premonitore che essi dicono di aver avuto. I due raccontano ancora una volta e più nel dettaglio cosa è successo loro ma mentre Tiresio, seppur spiazzato dalle specifiche circostanze in cui ciò si è verificato, ammette di essere solito udire voci, Goldrick confessa di essere del tutto nuovo a quel tipo di esperienza. Le sorelle, pur non dicendosi troppo stupite da tutto ciò in quanto testimoni di esperienze altrettanto strane ed inspiegabili durante i loro viaggi, mettono in guardia i due consigliandoli, se possibile, di comprendere e padroneggiare il prima possibile quelle loro "capacità", ammesso che possano essere considerate tali, poiché esse potrebbero rappresentare sia un dono che una maledizione dalla quale prendere le distanze. La discussione però viene a quel punto interrotta da dell'agitazione che sembra svilupparsi all'esterno della locanda. Dalle finestre della Spiga d'Oro, infatti, il gruppo scorge il Capitano Iuliu, armato di torcia e mantello, chiamare a rapporto e coordinare qualche guardia sulla piazza antistante l'edificio della guardia cittadina. Dopo un breve colloquio, Iuliu ed i suoi uomini, alla luce di torce e lanterne che fanno sempre più fatica a rimanere accese per via del forte vento, si avventurano verso est, scomparendo tra gli edifici e i campi del villaggio. Presumibilmente, come preannunciato da Iuliu stesso, diretti al luogo in cui Tiresio e Lucien hanno spiegato trovarsi le carcasse dei due cavalli. Il gruppo osserva la scena con curiosità mentre continua a cenare e qualche istante più tardi è anche testimone di un battibecco tra Felkem e la moglie Emma. Pur non riuscendo a sentire bene le loro parole, infatti, la rabbia e la frustrazione del locandiere è piuttosto palpabile mentre sbatte la porta delle cucine dietro di sé e si porta dietro al bancone della grande sala della Spiga d'Oro per svolgere le proprie mansioni. Anche Fiora è intimidita nell'osservare la scena ma la ragazza non dice nulla mentre continua mestamente il proprio lavoro. L'evidente imbarazzo della giovane è comunque attenuato dal fatto che, a questo punto della sera, la sala della locanda è praticamente deserta ospitando soltanto un altro avventore oltre al gruppo. Proprio il relativo silenzio della stanza rende possibile udire Felkem al bancone bofonchiare qualche parola del tipo "...sempre a pretendere, pretendere! Non siamo perfetti!!". La scena, ancora una volta, attira solo brevemente l'attenzione del gruppo. Mentre finiscono di cenare, infatti, essi tornano a concentrarsi su un'altra questione importante ed impellente. Decidere cosa fare il giorno seguente. Le indagini, di fatto, sono in alto mare e loro non hanno ancora dato una risposta a Simon riguardo l'accettare o meno la sua richiesta. Senza contare che il loro piano originale prevedeva, l'8 Dicembre ovvero proprio il giorno successivo, la partenza da Ritter per dirigersi a Sturben. L'incertezza sul da farsi è palese ma sia Goldrick che Lucien che Tiresio concordano sul fatto di essere più intenzionati a partire rispettando il piano originale e le loro priorità piuttosto che ad approfondire una vicenda oscura e misteriosa ma alla fine, forse, più "normale" che soprannaturale e quindi priva di interesse per dei Cacciatori di Mostri. Al tempo stesso, tuttavia, la curiosità di sapere cosa sia accaduto ai due promessi sposi non è poca e così, vista la scelta combattuta, Gennifer e Laurie propongono agli altri una soluzione che possa accontentare tutti. Loro due, essendo state convocate da Pavlic, partiranno come programmato il giorno seguente per Sturben dove renderanno conto della loro missione alla Casa del Lamento e ne riceveranno una nuova. In quell'occasione, parleranno al loro cliente di Goldrick, Lucien, Karak e Tiresio in modo da presentarli come validi possibili Cacciatori di Mostri a cui egli potrà affidarsi in futuro con sicurezza e tranquillità. Lo informeranno anche di come essi siano attualmente impegnati a risolvere una delicata vicenda a Ritter che potranno anche usare come curriculum favorevole quando si presenteranno a Pavlic in cerca di un lavoro o addirittura come già un lavoro svolto per lui qualora egli si dimostrasse in seguito interessato alla faccenda. In questo modo, mentre le sorelle Weathermay-Foxgrove adempiranno ai loro oneri, il resto del gruppo potrà avere più tempo per concentrarsi sulla scomparsa di Lucas e Anastasia così da avere un quadro più preciso della questione. Il gruppo accoglie con favore la proposta e la accetta sebbene concordino sul fatto di non voler trascorrere troppo altro tempo sulle indagini e nell'incertezza di quale risposta fornire a Simon stabilendo perciò, almeno per il momento, di proseguire la loro permanenza nel borgo e le loro ricerche solo per un altro giorno nella speranza di avere le idee più chiare entro 24 ore e in modo da ricongiungersi con Gennifer e Laurie il prima possibile. A quel punto, però, Karak interviene nella discussione. Il ladro, a differenza degli altri, si dice convinto che dietro la scomparsa dei due promessi sposi non vi siano vicende soprannaturali e così, non ritenendola una questione degna di interesse per dei Cacciatori di Mostri, preferisce seguire subito Gennifer e Laurie a Sturben. Inoltre, egli confessa di avere un proprio obiettivo personale. Una priorità che lo spinge a prendere quella decisione, dividendosi momentaneamente dal gruppo. Il lucertoloide confessa infatti che gli uomini legati al simbolo dei tre cerchi bianchi che hanno scoperto alla Casa del Lamento, sono in qualche modo collegati al suo passato e a cosa è diventato ed egli vuole chiarire e conoscere tutti gli aspetti della vicenda. Seppur curiosi riguardo a tale rivelazione e desiderosi di saperne di più, il gruppo comprende che Karak non vuole approfondire la questione e, decidendo di rispettarne la volontà, accetta la sua presa di posizione e la sua scelta di recarsi a Sturben. Anche perché egli afferma di avere conoscenze nella cittadina e, nell'attesa del loro arrivo, cercherà di raccogliere informazioni su quegli uomini confidando nel fatto di sapersi muovere bene e da solo, in una città che conosce. Stabiliti quindi il piano d'azione ed i prossimi passi da compiere, il gruppo rimane per qualche altro minuto a parlare nella sala della locanda prima di andare a dormire, con la promessa comunque, prima che le loro strade si separino, di salutarsi definitivamente la mattina successiva. E' proprio in questo frangente che un piccolo carro, con due individui a bordo e trainato da una vecchia cavalla, giunge di fronte alla Spiga d'Oro. Una delle due figure, che si rivela essere un uomo anziano e canuto, scende dal carro ed entra nella locanda chiedendo a Felkem una stanza per la notte. Dopo aver ottenuto la disponibilità del locandiere, quest'ultimo aiuta l'anziano e l'altra figura sul carro, che si rivela essere la moglie del vecchio, a portare i propri bagagli nella camera assegnatagli al piano di sopra mentre all'esterno, un uomo non meglio identificato dal gruppo, presumibilmente lo stalliere della Spiga d'Oro, si occupa del carro e della cavalla conducendoli appunto verso le stalle della locanda. Il gruppo si limita ad osservare la scena da lontano e qualche minuto più tardi, quando Felkem torna al piano terra, colgono l'occasione per salutarlo e recarsi nelle proprie stanze per la notte. Felkem, tuttavia, a differenza del solito, si mostra piuttosto irritato e risponde brevemente alle velate domande di Goldrick riguardo il bisticcio di poco prima con la moglie, probabilmente proprio a causa di uno stato d'animo ancora influenzato da quel litigio. Il locandiere appare inoltre stanco e provato, con delle vistose occhiaie ed alla domanda del paladino in proposito, Felkem fa ricondurre il tutto al molto lavoro dell'ultimo periodo ed anche alla preoccupazione per Lord Lucas, Anastasia ed il futuro dello stesso villaggio di Ritter. Vista però la situazione e non volendo quindi scavare ulteriormente a fondo, Goldrick non chiede altro al locandiere e si congeda, raggiungendo gli altri sulle scale verso il primo piano. Una volta giunti in cima ad esse, però, il gruppo si trova di fronte i due anziani di poco prima impegnati in una conversazione. L'uomo si lamenta di aver perso qualcosa e di non riuscire più a trovarlo mentre la moglie, dalla postura elegante ed aggraziata, lo rimprovera ma solo lievemente dicendosi per niente stupita del fatto che il consorte abbia smarrito qualcosa. Non appena il gruppo si avvicina ai due passando loro davanti lungo il corridoio, il vecchio li ferma chiedendogli se per caso hanno visto da qualche parte il suo orologio da taschino. Pur negando di averlo visto, il gruppo aiuta comunque l'anziano mettendosi alla ricerca dell'oggetto nelle immediate vicinanze e ben presto, fortunatamente, Lucien e Tiresio lo individuano su un gradino delle scale, in un punto più buio e poco illuminato dalle lanterne appese sui muri. Il warlock è il più vicino dei due ed è il primo a recuperare l'oggetto. Prima di riconsegnarlo al vecchio però gli da un'occhiata, incuriosito, e, oltre a notare l'ottima fattura dell'orologio in ottone e delle leganti lancette in metallo nero e ossidiana, si rende conto che un anello della catenella alla quale è attaccato si è rotto. Essendo probabilmente proprio quella la causa dello smarrimento dell'oggetto, Lucien nota anche altri due particolari maneggiandolo. Il primo è una scritta, in bella calligrafia, incisa sul retro dell'orologio che recita "Ad Illius, in eterno". Il secondo è la presenza, sulla faccia interna del piccolo coperchio che protegge il quadrante dell'orologio, di un ritratto a matita fatto a mano della moglie del vecchio. A quel punto Lucien porge l'oggetto all'anziano che, felice del ritrovamento, ringrazia sentitamente il warlock per la restituzione di qualcosa a lui molto caro, presentando poi sè stesso e la moglie. Illius, questo il suo nome, scambia quindi qualche parola di cortesia con Lucien alla presenza anche della consorte Polina ed il gruppo ha modo di apprendere che i due, giunti a tarda notte a Ritter per via di un viaggio movimentato e particolarmente lento a causa della loro vecchia cavalla, hanno intenzione di fermarsi solo per la notte per poi riprendere il proprio cammino il giorno seguente. Augurando quindi loro un buon riposo e un buon viaggio, il gruppo si congeda recandosi nelle proprie stanze. Qui hanno modo di riposare un altro pò prima di dormire poichè, prima di farlo, il gruppo intende controllare cosa stia facendo Simon Ritter attraverso la ciocca di capelli di Tiresio. E così, dopo aver atteso all'incirca le tre di notte come programmato, il bardo si mette all'opera spiando il minore dei fratelli Ritter. Mentre il suo corpo, disteso sul proprio letto e sorvegliato dai compagni, cade in una profonda trance, la mente del bardo vaga fino alla ciocca di suoi capelli nascosta nella camera di Simon. Lì, dapprima in difficoltà nello scorgere chi vi sia e cosa stia accadendo nelle tenebre della stanza, Tiresio distingue una figura distesa sul letto, avvolta in spesse coperte, che sembra maneggiare tra le dita una piccola pietra appena accesasi di splendente di luce violacea. L'individuo, dopo aver avvicinato la pietra al volto, viene illuminato in maniera più nitida dalla sua luce e rivela trattarsi effettivamente di Simon. Il ragazzo, sorridente, pare ammirare la pietra fissandola intensamente per qualche secondo mentre continua a girarla e a rigirarla tra le dita. Poi, senza dire nulla, nel silenzio più totale, si sporge leggermente dal letto, riponendo la pietra nel cassetto del comodino accanto a lui. Quando questo si chiude un attimo dopo, un'impenetrabile oscurità torna ad avvolgere la stanza da letto di Simon Ritter.
Personaggi con cui si ha interagito
Philipo, Bella Ritter, Lord Johann Ocrotire, Lady Frieda Ocrotire, Capitano Iuliu, Felkem Bareth, Fiora Bareth, Illius, Polina e Simon Ritter
Rapporti Correlati
Goldrick Olzanik
Karak
Tiresio
Data Rapporto
20 Apr 2023
Luogo Primario
Related Characters
Commenti