Faerûn
Nel mondo di Toril, tra il Mare delle Spade spazzato dal vento a ovest e le misteriose terre di Kara-Tur a est, giace il continente del Faerûn: un luogo ricco di razze e culture di ogni genere, che è dominato dalle terre degli umani, che si tratti di regni, città-stato o alleanze di comunità rurali meticolosamente curate. Qua e là, tra le terre degli umani, spuntano i vecchi regni dei nani e le enclave nascoste degli elfi, le popolazioni degli gnomi e degli halfling assimilate nelle altre società e altre razze più esotiche. Chi va in cerca di avventura nei Reami ha solo l'imbarazzo della scelta. Le strade che collegano le città e le nazioni spesso attraversano territori infestati da briganti e predoni umanoidi. Ogni foresta, palude o catena montuosa pullula di pericoli, che si tratti di banditi in agguato, orchi e goblinoidi selvaggi o possenti creature come giganti e draghi. Ogni regione è disseminata di rovine e di caverne che si insinuano sottoterra e molti di questi luoghi custodiscono ancora i tesori di tutte le razze viventi (nonché di molte razze scomparse), che restano in attesa di avventurieri abbastanza intrepidi da farsi avanti a rivendicarli.
Il Faerûn è un luogo ricco di storia, di racconti meravigliosi, di avventure e di magia, ma la linfa vitale della gente comune è costituita dall'agricoltura e dal commercio. Molte comunità rurali coltivano la terra per sopravvivere, mentre i Faerûniani che vivono nelle città imparano un mestiere o fanno buon uso della loro forza per guadagnare abbastanza da acquistare il cibo e le merci fornite da altri. Le notizie e le dicerie si diffondono da un insediamento all'altro tramite le carovane e le navi che trasportano merci e scorte, oppure tramite i bardi e i menestrelli girovaghi che raccontano (o inventano) le loro storie per informare e intrattenere il pubblico nelle taverne, nelle locande e nei castelli. Anche gli avventurieri contribuiscono a diffondere le notizie... nonché a crearle! La gente comune del Faerûn guarda gli avventurieri con un misto di ammirazione, invidia e diffidenza. Molti credono che chiunque sia così coraggioso da rischiare la vita per il bene di completi sconosciuti debba essere lodato e ricompensato. Ma questi avventurieri, quando riescono ad avere successo, accumulano ricchezza e prestigio personale a un ritmo che alcuni trovano allarmante. Anche chi ammira questi avventurieri per la loro energia e i loro atti di valore finisce spesso per covare qualche remora: se un avventuriero troppo avventato o ignaro del pericolo spalanca inavvertitamente le porte di una tomba, quali orrori può scatenare e quali antichi mali può riportare nel mondo? Molti abitanti del continente sanno poco o nulla delle terre che si estendono oltre il Faerûn. I membri più istruiti della popolazione ammettono che il Faerûn è soltanto un continente e che Toril è il nome di tutto il mondo, ma per la maggior parte della gente, che non ha alcun modo di compiere viaggi intercontinentali o esplorazioni extraplanari, "Faerûn" è già un concetto sufficientemente vasto da abbracciare. Ad eccezione dei luoghi più remoti o insulari, i Faerûniani sono abituati a interagire con membri di etnie, culture e razze diverse. Ma è soltanto nelle aree più cosmopolite che tale accettazione si estende anche alle razze umanoidi malvagie (come i goblinoidi, gli orchi e i drow), per non parlare di altre creature ancora più pericolose. Gli avventurieri tendono a essere più tolleranti e accettano esuli, reietti e membri di terre lontane in cerca di redenzione e dall'aspetto più insolito.
Il Faerûn è un luogo ricco di storia, di racconti meravigliosi, di avventure e di magia, ma la linfa vitale della gente comune è costituita dall'agricoltura e dal commercio. Molte comunità rurali coltivano la terra per sopravvivere, mentre i Faerûniani che vivono nelle città imparano un mestiere o fanno buon uso della loro forza per guadagnare abbastanza da acquistare il cibo e le merci fornite da altri. Le notizie e le dicerie si diffondono da un insediamento all'altro tramite le carovane e le navi che trasportano merci e scorte, oppure tramite i bardi e i menestrelli girovaghi che raccontano (o inventano) le loro storie per informare e intrattenere il pubblico nelle taverne, nelle locande e nei castelli. Anche gli avventurieri contribuiscono a diffondere le notizie... nonché a crearle! La gente comune del Faerûn guarda gli avventurieri con un misto di ammirazione, invidia e diffidenza. Molti credono che chiunque sia così coraggioso da rischiare la vita per il bene di completi sconosciuti debba essere lodato e ricompensato. Ma questi avventurieri, quando riescono ad avere successo, accumulano ricchezza e prestigio personale a un ritmo che alcuni trovano allarmante. Anche chi ammira questi avventurieri per la loro energia e i loro atti di valore finisce spesso per covare qualche remora: se un avventuriero troppo avventato o ignaro del pericolo spalanca inavvertitamente le porte di una tomba, quali orrori può scatenare e quali antichi mali può riportare nel mondo? Molti abitanti del continente sanno poco o nulla delle terre che si estendono oltre il Faerûn. I membri più istruiti della popolazione ammettono che il Faerûn è soltanto un continente e che Toril è il nome di tutto il mondo, ma per la maggior parte della gente, che non ha alcun modo di compiere viaggi intercontinentali o esplorazioni extraplanari, "Faerûn" è già un concetto sufficientemente vasto da abbracciare. Ad eccezione dei luoghi più remoti o insulari, i Faerûniani sono abituati a interagire con membri di etnie, culture e razze diverse. Ma è soltanto nelle aree più cosmopolite che tale accettazione si estende anche alle razze umanoidi malvagie (come i goblinoidi, gli orchi e i drow), per non parlare di altre creature ancora più pericolose. Gli avventurieri tendono a essere più tolleranti e accettano esuli, reietti e membri di terre lontane in cerca di redenzione e dall'aspetto più insolito.
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